capitolo 9

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POV Vi

Sono le cinque del mattino e non so perchè, ma sto rovistando freneticamente nell'armadio per trovare qualcosa da mettermi . Porca miseria: se non trovo niente da mettermi non andrò. Ma io ci devo andare, ci voglio andare. Uffa che stress!

Cavolo sono le sette e non ho ancora idee, forse perchè appena vedo qualche cosa di azzurro penso ai suoi occhi e mi distraggo.

Ad un certo punto la mia salvezza piomba in camera mia.

- Aly cosa ci fai qui? -

-Vi stai facendo le pulizie di primavera o vuoi farti uccidere dalla mamma per 'sto casino? -

Mi risponde con un bel sorriso e separando dal caos un paio di pantaloni corti semplici di jeans e una canottiera nera che non ho ancora mai messo me li porge. Poi inizia a lanciare i vestiti restanti nell'armadio e con aria furbetta mi dice:

- Bhè io metterei questi, se dovessi andare in moto con uno che non mi interessa minimamente! Vuoi una mela? Io vado a mangiare la tua Nutella per colazione -

Scuoto la testa, le sorrido e inizio a vestirmi. Quando sono pronta prendo il mio casco, saluto Aly e la mamma ed esco.

Appena fuori dal portone li vedo entrambi ad aspettarmi. Per una frazione di secondo i miei occhi incontrano i suoi e mi viene un inspiegabile dubbio: se mi porta Tom in moto e non lui? E se invece mi porta lui dove mi tengo?

Gli sorrido e li raggiungo.

Alex mi indica la sella di un motard e ridacchiando mi dice:

- Spero ti piaccia la velocità! -

Detto questo sale e mi guarda aspettando che salga anche io.

Appena salita, accelera bruscamente e io senza pensarci mi aggrappo a lui e sento i suoi muscoli irrigidirsi al mio tocco. Senza darmi il tempo di cercare qualcos'altro a cui tenermi parte e il mio cuore salta un battito. Ho sempre amato andare in moto, ma la sensazione che provo ora, mentre sfrecciamo su strade panoramiche a picco sul mare, è diversa. Non ho paura, anzi uno strano senso di sicurezza mi pervade insieme alla speranza che questo viaggio duri molto. Persa a domandarmi il perchè di queste emozioni, non mi accorgo di essermi avvicinata e di stare stringendolo di più, fino a che lui mi chiede , sfiorandomi le mani strette davanti a lui:

- Tutto okay? -

Io cerco di rispondere di sì, ed è vero! Cavolo non mi sono mai sentita così bene e al sicuro in tutta la mia vita. Il vento porta via le mie parole e lui, interpretando il mio silenzio come paura, cerca di rassicurarmi dicendo:

- Non ti preoccupare, se vuoi rallento. Non c'è problema -

Lo interrompo riuscendo a sovrastare il rumore del vento:

- No. È tutto a posto. Per quanto mi riguarda puoi andare anche più veloce. Io mi fido di te -

Detto questo appoggio la testa sulla sua spalla sentendo il mio cuore battere fortissimo per questo ragazzo che è tutto una contraddizione. Alterna momenti come questo in cui è dolce e attento, a momenti in cui sembra il peggiore degli idioti. In fondo non mi importa!

Mi importa solo delle mie braccia strette al suo torace e della sua mano che ogni tanto mi sfiora.

Tutta colpa di una maglietta...Where stories live. Discover now