capitolo 14

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POV Alex

Mentre mi sgranchisco le gambe passeggiando nel mio giardino, un oggetto non ben identificato mi atterra ai piedi. Lo guardo bene e noto che è un pupazzetto alquanto inquietante, tutto peloso e con tanti dentini aguzzi. Non faccio in tempo a raccoglierlo che Alice piomba nel mio giardino travolgendomi con un fiume di parole:

- Non so se ti interessa, mia sorella è in castigo per una settimana e non può uscire, né usare il telefonino, né stare alla finestra! Mia mamma è arrabbiatissima perchè l'altra sera è arrivata tardissimo senza avvisarla -

Poi scappa via con il suo pupazzetto in mano.

Io rimango un pochino frastornato da questa informazione, ma un sorriso mi sale alle labbra mentre penso: “Menomale è solo in castigo …. wow …. in castigo per colpa mia …. forse nonostante tutto ho ancora qualche speranza!”

Inizio a riflettere e mi balena in testa un'idea. Prendo un foglio e frettolosamente scarabocchio le due domande che mi assillano da giorni e con un tiro, degno di Michael Jordan, lo lancio in camera sua attraverso la finestra aperta. Dopo poco, mentre sono ancora in giardino a sperare che sia lei a trovare il messaggio, un areoplanino fatto benissimo mi plana addosso centrandomi in fronte. Lo apro e un'ondata di sollievo mi pervade leggendo quelle due semplici parole: “No -No”.

Ora devo trovare il modo di vederla al più presto. Intanto le lancio un altro foglietto con sopra scritto: “ti va di parlare così, mentre cerchiamo una scusa per farti uscire?”

Tutta colpa di una maglietta...Where stories live. Discover now