Capitolo 4

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-È inammissibile! Assolutamente inaccettabile. Fuori da ogni discussione. Sono totalmente disgustato.-

Gazza avanzava spedito verso la tavolata dei professori, nella Sala Grande. Gli uomini all'interno dei quadri si fermavano a osservarlo, sorpresi. Gli studenti lo fissavano scettici e i ragazzi del primo anno scappavano lontano dalle urla.

-Questo non va bene! Bisogna prendere provvedimenti!- A quell'affermazione Remus, seduto nel tavolo del Grifondoro, girò la pagina del suo libro e scansò la mano che il bidello agitava sulla sua testa, quando passò di lì. Sirius sbadigliò rumorosamente, giocherellando con la catenina che portava al collo.

-Sudici ragazzini, vedrete cosa vi farò!- Peter stava mangiucchiando una fetta di torta di zucca e osservava la scena. Ogni tanto, beveva un sorso di succo di zucca dal calice. Quel ragazzo amava le zucche. James, invece, tamburellava con una forchetta sul tavolo a ritmo dei passi spediti di Gazza. Silente si alzò.

-Di grazia, vorrebbe dirmi che succede?-

-Quelle maledette canaglie!- rispose quello.

Il preside alzò un sopracciglio, in attesa.

Il bidello continuò. -La mia gatta! Hanno preso Mrs Purr-

-Argus, a chi si riferisce?- Il bidello strinse gli occhi e indicò il tavolo del Grifondoro.

-Quelle quattro canaglie! Chi altro?-

I malandrini osservavano la scena, scocciati. Remus continuava a leggere e Peter si stava riempiendo il calice. Sirius salutò Gazza, che lo indicava e questo scatenò un urlo del bidello. James gli mandò un bacio con la mano.

Silente incurvò la bocca in un sorriso.

-Ne è sicuro, Argus? Ha delle prove?-

-Si..beh..no. Però loro sono così...così..- non trovando le parole giuste il bidello strinse i pugni e li agitò con un altro urletto. Di fronte a James, Lily annuì a quella affermazione, sorridendo mesta a Ramoso. Lui assunse un'aria innocente e alzò le spalle, bevendo dal calice.

-Se non ha le prove, non c'è nulla da fare. Mi dispiace.- lo congedò Silente. Gazza si fermò un istante, indeciso tra urlare o assaltare i malandrini, e alla fine uscì sconfitto dalla Sala Grande, seguito da tutti gli alunni che si affrettavano a raggiungere dei luoghi tranquilli dove passare la serata prima di tornare nelle camere.

-Non è passata nemmeno una giornata, Potter.- Lo ammonì la rossa, comparendo accanto a lui nel parco.

-Oh, ma non siamo stati noi!- intervenne Sirius.

-Certo, come no!- rispose Alice, al fianco di Lily.

-Prewett, mia cara Prewett. Questi giochetti sono da dilettanti. Sarà stato qualcuno del primo anno!- intonò dolcemente Remus.

-Stasera abbiamo la prima ronda, Evans.- Bisbigliò James, incrociando le braccia e ignorando la discussione che proseguiva. Lei ghignò, ma non riuscì a rispondere, perché la sua attenzione fu rapita da due ragazzi di Serpeverde che accerchiavano una ragazzina del primo anno. Si avvicinò immediatamente, ma fu trattenuta dalla presa di James. -Una nuova mezzosangue!- stava dicendo Rodolphus Lestrange.

-Quel posto in cui sei seduta, é nostro!- cominciò Piton. La bambina si alzò, timidamente. -Scusate, non lo sapevo. Me ne vado.-

Severus sorrise e fece lo sgambetto alla bambina, che cadde sbattendo il viso sull'albero. Un rivolo di sangue le scese dal naso e macchiò l'erba, verde. Lily strinse i pugni, inorridita.

-Il tuo sangue sporco sta contaminando il nostro albero! Guarda!- Rodolphus le afferò la testa e la indirizzò sulla macchia, ignorando le urla di protesta della bambina. -Non meriti di stare qui! Non sei una strega, vero?- sibilò ancora Lestrange. Lei non rispose. -Vero?- ripeté impugnandole i capelli.

-Sono una strega!- urlò lei.

-No. Sei una sudicia mezzosangue.- rispose Severus. Quelle parole colpirono Lily come uno schiaffo. Non ho bisogno dell'aiuto di una sporca mezzosangue. Riprese immediatamente controllo di se e si liberò dalle braccia di James. Si buttò tra i Serpeverde e la bambina. Piton scoppiò a ridere ma lei lo colpì con un pugno, facendo scorrere sul suo viso del sangue. Severus si asciugò.

-Hai firmato la tua condanna, Lily.-

-L'ho firmata con il tuo sangue.-

Si voltò, per accettarsi che la bambina stesse bene, e poi se ne andò a grandi passi verso la Foresta Proibita.

Camminò spedita, ignorando tutti. Il sole stava tramontando alle sue spalle e le stelle stavano cominciando a brillare. Si sedette accanto ad un albero. Aveva preso a pugni Severus Piton. Anzi, aveva preso a pugni un mangiamorte. Nascose il viso sulle ginocchia, e attese le lacrime. Che non arrivarono. Nonostante tutto, una parte di lei, chissà quanto grande e quanto importante, era fiera. Il resto però era a pezzi. Tutto il dolore che aveva ignorato da quando aveva chiuso con Severus, si era riversato su di lei. Ma non era più dolore. Un po come accade al cuore quando non può più voler bene. Inizialmente soffre. Ma poi odia. E lei aveva avuto un anno di odio puro dentro, riversato in un momento. Eppure sapeva di non essere stata coraggiosa, né una brava Grifondoro. Aveva agito per se stessa e solo dopo si era preoccupata per la bambina. Non era altruismo o coraggio. Era vendetta. Imprudenza.

Un rumore di passì la riportò alla realtà. James stava avanzando nella sua direzione. Si fermò davanti a lei.

-Che avevi in testa?- sbottò.

-Non sono affari tuoi, Potter.-

Lui si abbassò al suo livello e la guardò negli occhi. Era bello. Da togliere il fiato.

-Sei stata un'imprudente.-

Il suo fiato le solleticava il viso.

-Vattene!-

-Lily..-

Il suo nome pronunciato da lui suonava come una melodia incredibile. Per un attimo fu incatata dalle sue labbra, poi però l'orgoglio prese il sopravvento.

-Vattene, Potter. Non ho bisogno di nessuno. Figuriamoci di te. Non sei migliore di loro. Va' via!-

Lily potè giurare di aver visto le sue iridi rompersi, sgretolarsi. Avevano litigato tante volte. Ma lei aveva litigato con Potter. Davanti a lei ora c'era solo James. Lo stesso ragazzo che aveva visto la sera prima per un attimo nel campo di Quidditch. Lo stesso ragazzo che ora si stava eclissando dietro quelle nocciole.

-Sei ridicola.- Non c'era sarcasmo nella sua voce. Solo una cruda verità. Le lasciò le mani. Tra loro sorse un muro. Lui si voltò e se ne andò. Lily lo seguì con lo sguardo fino a quando non diventò che una macchia scura lontana anni luce dal suo cuore di pietra.

Solemnly SwearNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ