Capitolo 7

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Il sole stava sorgendo all'orizzonte, come una sfera d'oro che usciva dalle montagne,  irradiando le terre. James Potter si godeva quello spettacolo, seduto sul davanzale di una finestra. Osservava i giochi di luce che i raggi facevano con le ombre degli alberi. Il cielo abbandonò presto il nero notturno, danzando per tutte le sfumature, fino a fermarsi sull' azzurro. Era domenica, ma stranamente James non riusciva a dormire. Era sveglio da un po, in attesa del momento adatto per scendere in infermeria, dove Lily aveva passato la notte. Nel dormitorio maschile, tutti dormivano, così, senza fare rumore, lasciò la sua postazione e si diresse verso l'uscita. Scese velocemente le scale e si ritrovò davanti la porta dell'infermeria. Avvicinò la mano alla maniglia, ma poi si bloccò. Che diritto aveva di andare a trovare Lily Evans? Probabilmente lei era già stufa di averlo intorno. Gli avrebbe lanciato uno dei suoi soliti sguardi esasperati e gli avrebbe detto che aveva frainteso, che non era cambiato nulla. E per la miliardesima volta lui avrebbe fatto finta di nulla. Abbassò la mano, in silenzio. Stava per voltarsi quando la porta si aprì di scatto, sbattendo sonoramente sulla faccia di James. Portò entrambe le mani sul naso, urlando per il dolore e imprecando. Davanti a lui, una ragazza con i capelli rossi si agitava, allarmata.

-Oh Merlino! Mi dispiace così tanto.-

-La prossima volta apri più delicatamente!- si lamentò lui.

-La prossima volta evita di appostarti dietro la porta!- ribattè. James alzò gli occhi, riconoscendo la voce, posandoli meccanicamente su quelli di lei. I lunghi capelli le ricadevano sulla schiena, un ciuffo le solleticava la punta del naso e lei lo riportava sistematicamente dietro l'orecchio, come se fosse un'abitudine. Aveva gli occhi verdi. Un verde particolare, così profondo da poterci annegare. Come se i fiori più brillanti fossero stati appositamente adagiati su quel viso. Era bella, di una bellezza semplice ma disarmante.

-Che ci facevi qui fuori?- domandò Lily, sinceramente curiosa.

-Sono venuto a trovarti.- rispose, con un gesto della mano.

Si avvicinò a Lily con qualche passo e le scoccò un bacio lieve sulla fronte. Lei avvampò.

-Potter!- urlò.

-Evans.- sussurrò lui, prendendole il viso tra le mani. Lily, sempre più rossa, lo spinse.

-Come stai, piccola Evans?- domandò, avvicinandosi di nuovo.

-Bene! E tu?- fece Lily. James la strinse, bloccandola.

-Mai stato meglio.- Lily si agitava tra le sue braccia, tentando di ignorare la sensazione piacevole che le dava il suo respiro sulla spalla e cercando un modo per scappare. Madama Chips arrivò, con i pugni stretti sui fianchi.

-Fuori da qui!- disse con un urletto.

Lily rise, riuscendo finalmente a liberarsi e trascinando James fuori dell'infermeria, verso il parco. Un coro di voci attirò la loro attenzione. Dei bambini del primo anno chiacchieravano, seduti sotto un albero. Una di loro era in piedi, agitava i pugni serrati, con fare arrabbiato. Sembravano concentrati su qualcosa che James e Lily non riuscivano a vedere. Si avvicinarono e la ragazza notò che la bambina alzata era la Grifondoro del primo anno che aveva accolto durante lo Smistamento.

-Susan!- la chiamò. Lei alzò lo sguardo, le guance rosse per la rabbia. I capelli neri le svolazzavano sulle spalle e gli occhi blu erano socchiusi, in un'espressione familiare. Accanto a lei un bambino teneva le mani dietro la schiena, tentando di nascondere qualcosa. Quello doveva essere Jasper Jordan. Lily ricordava ancora i capelli color grano del bambino e i suoi occhi chiari vivaci.

-Che succede qui?- domandò la ragazza, incrociando le braccia. Susan sembrò riconoscerla e si illuminò, guardando malamente Jasper.

-Tu sei un Caposcuola, vero?- Lily annuì. -Bene! Loro..- iniziò la bambina, indicando gli altri, seduti a terra. Ma venne interrotta.

-Baston, impara a farti gli affari tuoi!- la apostrofò Jasper, ghignando.

-Sei un incosciente, Jordan! Hai rubato il gatto di Gazza!-

James scoppiò a ridere.

-Guarda Evans! Questa bambina ti somiglia!- Lily e Susan lo fulminarono, contemporaneamente.

-Potter, é una mia impressione o qui la storia si ripete?- anche la rossa, suo malgrado, sembrava divertita.

-Amico, non trattarla così. Fra qualche anno perderai la testa per lei!- fece James, rivolto a Jasper, il quale arrossì notevolmente, come Susan. Il bambino si alzò, lasciando scappare Mrs Purr.

-Come hai fatto a prendere quella gatta? Ci proviamo da anni!- domandò Ramoso, colpito. Jasper sorrise, orgoglioso.

-È un segreto!- James gli strizzò l'occhio, divertito. Lily e Susan sbuffarono. Allora Ramoso le passò un braccio dietro le spalle. Lei avvampò.

-Sta' buono, Potter!- Disse Lily, allontanandosi.

-Avete l'approvazione dei malandrini- James agitò la mano verso Jasper -e tu, Susan, cerca di non dargli troppo filo da torcere. Finirete insieme!- concluse, raggiungendo finalmente Lily.

Passeggiarono per il parco, in silenzio. La rossa osservava di tanto in tanto il ragazzo al suo fianco. Da quando conosceva James Potter non aveva mai messo in dubbio la sua notevole bellezza. Tuttavia, tutte le volte che si era soffermata a guardarlo, non l'aveva mai visto veramente. Si era fatta bastare quella porzione del suo essere, senza chiedersi se ci fosse altro. Eppure adesso, che finalmente si era concessa di vederlo davvero, le sembrava assurdo non aver capito prima. James era sempre stato lì, davanti a lei. Sorridente e scherzoso. Di una bellezza incantevole. Solo in quel momento, dopo sette anni, Lily Evans si era permessa di entrargli nel profondo. E adesso, lo stesso ragazzo che aveva odiato, camminava silenziosamente al suo fianco, in attesa. Si sentì una stupida. James l'aveva recuperata dall'abisso, aveva accettato in silenzio tutte le sue accuse, non si era mai arreso. Certo, era pur sempre il solito Potter, beffardo e malandrino. Sentì il cuore ribollire a quei pensieri. Lui era James ed era Potter. E per la prima volta, Lily Evans odiò se stessa per non essersi accorta prima di tutto questo. Quando si voltò, notò che anche lui la scrutava, divertito.

-Che c'è?- sbottò, rossa in viso.

-A che pensi?-

-Ci sono cose che non saprai mai, Potter.-

-Mm mm- James lui, avvicinandosi. Il sole gli illuminava il viso, rendendolo ancora più bello. Le labbra erano socchiuse, in una muta preghiera. Lily avrebbe potuto sporgersi, perdersi nelle sue braccia, baciarlo. Ma era troppo scontato. E Lily e James erano tutt'altro che scontati. Si morse il labbro, facendo scivolare la mano in quella ruvida del ragazzo. James rimase senza parole, probabilmente per la prima volta nella sua vita. Sembrava sorpreso, con gli occhi nocciola fissi su quell'intreccio di mani.

-Due a uno per me!- esordì Lily.

James corrugò la fronte, riacquistando controllo di sé. Strattonò la ragazza, costringendola ad avvicinarsi.

-Ci sono cose che abbiamo lasciato in sospeso troppe volte, Evans.-

Lily rabbrividì al suo tono, ma non si tirò indietro. Era una Grifondoro, era coraggiosa e orgogliosa.

-Tipo?- domandò, fingendosi curiosa.

Lui in risposta le prese il viso tra le mani e si abbassò. Riusciva a sentire i suoi respiri sulla pelle e gli occhi solitamente dorati erano più scuri, invasi dal desiderio. Le loro labbra si sfioravano appena, ma Lily sentiva una scossa lungo la colonna vertebrale. Eppure, l'innata conoscenza nei confronti di James, le suggerì che lui non l'avrebbe baciata. Non lì, non in quel momento. Sorrise, chiudendo gli occhi.

-Non mi bacerai, vero?- sussurrò, maledicendosi quando la voce le tremò.

-Sarebbe troppo scontato, Evans.- ghignò lui, immobile.

Eccolo lì, James Potter che si rivelava così dannatamente simile a lei. Che dava voce ai suoi pensieri più profondi. Ed ecco lei, Lily Evans, quella che aveva sempre sostenuto il suo odio nei confronti di James, che si metteva sulle punte e premeva le labbra contro quelle di lui. Probabilmente tutto l'autocontrollo di Ramoso si spense in quel momento. Fece scivolare le mani sulla nuca di Lily, attirandola a se. Lily schiuse le labbra, abbandonandosi a quel bacio. Poi si allontanò, mettendo fine a quella danza di labbra. Sorrise, guardando James che apriva la bocca per parlare.

-Questo non è stato scontato. Decisamente.-

Solemnly SwearWhere stories live. Discover now