Capitolo 21

8.5K 618 121
                                    

Lily stava uscendo dalla doccia. Afferrò un asciugamano rosso, morbido, e se lo strinse attorno al corpo. Quando i suoi piedi nudi toccarono il marmo freddo, sentì un brivido lungo la schiena. Lasciò che i capelli bagnati le ricadessero sul collo. Si guardò allo specchio e notò che aveva le braccia arrossate. Aveva strofinato il sapone alla lavanda sulla pelle, in maniera ossessiva. Si sentiva sporca e voleva cancellare ogni segno della guerra. Gli occhi verdi la osservavano, scintillanti nel volto pallido. Le labbra erano appena più colorate. Prese delle forbici e cominciò a tagliarsi i ciuffi rossi all'altezza delle spalle. Si sentiva diversa dentro, non sopportava che la sua immagine restasse la stessa dopo tutto quello che era successo. Attorno ai suoi piedi c'era un cerchio di capelli rossi, che Lily fece scomparire con un colpo di bacchetta. Si infilò un paio di collant neri e una gonna che ricadeva morbida fino alle ginocchia. Poi indossò una maglia semplice e saltò negli anfibi che indossava tra i babbani. Uscì dal bagno e lanciò uno sguardo al dormitorio vuoto: era così normale che le fece venire il voltastomaco. Erano passate un paio di ore da quando una cupola di energia aveva assicurato protezione ad Hogwarts. Aveva cercato di dormire, ascoltando il rumore della pioggia, ma ogni volta che chiudeva gli occhi si risvegliava urlando. Attraversò il ritratto della Signora Grassa e corse verso la Sala Grande. I tavoli erano ritornati ad occupare le loro postazioni, ma gli studenti sedevano senza pensare alle Casate. Lily avanzò, scivolando accanto a James. Lui sgranò gli occhi, sfiorandole i capelli, ma sorrise, baciandole la guancia. Emmeline aveva i ricci biondi tirati in una chignon, gli occhi grigi erano cerchiati da lividi viola: neanche lei aveva chiuso occhio. Si appoggiava a Sirius, che la stringeva con un braccio, mentre con l'altro si ingozzava. Alice sbadigliò, versando del succo di zucca nel calice di Frank. Remus si sporse in avanti, spingendo Peter, e scompigliò amichevolmente i capelli rossi di Lily.

-Come va?- domandò James, rivolto a nessuno di preciso. Tutti fecero una smorfia e lui annuì, abbassando la testa. Lily infilò una mano sotto il tavolo e la strinse su quella del ragazzo, che chiuse gli occhi, rilassando le spalle. Diede un morso a un muffin al cioccolato, lasciando che le sue papille gustative godessero di quelle prelibatezze.

-Ragazzi!-

Albus Silente parlò, alzando le braccia per richiedere silenzio. La Sala Grande tacque.

-Voglio ringraziarvi per il vostro prezioso aiuto. Abbiamo vinto una battaglia, ma non illudetevi: la vera guerra deve ancora arrivare.-

Un mormorio si diffuse nella Sala.

-Oggi dobbiamo rendere omaggio soprattutto a coloro che sono morti,  per proteggere noi e la scuola. Ringraziamo Raven McKinnon per il suo coraggio..-

James alzò la testa, rapito da quelle parole.

-Teniamo vivo il ricordo, affinché ci dia insegnamenti per il nostro futuro.-

La platea scoppiò in un applauso. Centinaia di bacchette si alzarono verso il tetto incantato, su cui le nuvole vennero sostituite da un cielo limpido, mentre fuori i nuvoloni minacciavano ancora tempeste. Lily trascinò James fuori dalla Sala Grande.

-Dobbiamo parlare.-

James annuì. Uscirono dal castello, camminando in silenzio. Arrivarono sulla riva del Lago Nero e lui si sedette. Lily lo guardò, con un sopracciglio alzato. Lui ghignò e la strattonò, facendole perdere l'equilibrio. Si ritrovò tra le sue braccia, distesa sul suo petto. James le passò una mano sulla schiena e posò le labbra sul suo collo. Lily fu invasa da un profondo desiderio, ma fece leva con le mani e si mise a sedere.

-Non intendevo questo.-

James sorrise, togliendole il fiato. -Lo so, speravo solo di rimandare.-

-A che serve rimandare l'inevitabile?-

-A renderlo un po piu piacevole.-

Lily decise di ignorarlo. -Piton ha ucciso Raven.-

Il ragazzo diventò serio. -Lo so.-

-Io l'ho visto. Ero lì e doveva uccidere anche me.-

Lui serrò la mascella, in una smorfia di odio puro. -Che vuol dire?-

-Li ho seguiti. Ho visto quando l'ha uccisa senza pietà. Poi ha detto agli altri di andare. Allora io ho pensato... ho creduto che fosse la fine.-

-E poi cos'è successo?-

-Mi ha lasciata andare.-

-Una parte di Mocciosus ha ancora una coscienza!-

Lily si portò le mani sul viso. -Quel mostro spietato era il mio migliore amico.-

-Succede questo a chi prende le scelte sbagliate: si trasforma in un mostro spietato con un naso lungo in modo assurdo e i capelli unti.-

Lei sorrise, suo malgrado. -Prima di morire Raven mi ha chiesto di proteggerti.-

James la guardò, alzando un braccio per sfiorarle il viso, ma lei si voltò. Una mano ghiacciata gli strinse lo stomaco, quando finalmente capì.

-No! Lily..-

-Devo proteggerti da me!-

-Evans, così ci ucciderai entrambi.-

Lily alzò un braccio, chiedendogli di tacere. -James, io ho capito una cosa.-

Si avvicinò, timidamente. Gli prese il viso tra le mani.

-Perdere la vita è terribile. Non poter più respirare, guardare le meraviglie del mondo, assaporare la gioia, la tristezza e la purezza stessa dell'esistenza.-

James fece per ribattere, ma lei continuò, imperterrita.

-Ma c'è un'unica cosa peggiore: perdere la ragione della tua vita. Prendo atto del nostro futuro, ma io voglio vivere il presente. Che siano anni, mesi, o minuti. Ne varrà sempre la pena.-

Il ragazzo era a bocca aperta e Lily sospirò. -Certo, se per te non è lo stesso dovresti dirmelo ora, Potter. Se tu non vuoi..-

Lui esplose in una risata. -Se non voglio? Ma non lo sai?-

Le prese il viso tra le mani ruvide e la baciò come non aveva mai fatto. Non c'era la delicatezza e la disperazione della notte precedente. C'era una calma disarmante. Lei aprì le labbra, abbandonandosi in un abbraccio. James si distese, tirandola su di se. Le percorse la schiena con le dita, insinuando le dita sotto il maglione.  Le sfiorò dolcemente la colonna vertebrale, facendola rabbrividire e lasciando una scia di elettricità. Lily non sentì nemmeno le gocce di pioggia che le bagnavano i vestiti, rendendoli più sottili. Si avvinghiò a James, cercando di cancellare ogni distanza tra loro. Quando lui si rimise a sedere, la ragazza gli rimase sulle gambe. James le sfiorò i capelli, ormai zuppi d'acqua.

-Sarà una gran tempesta, la nostra.- sussurrò, prima di chinarsi per trovare le labbra che tanto aveva desiderato.

Solemnly SwearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora