Capitolo 17

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James correva verso la Foresta Proibita. La luna piena li aveva colti di sorpresa. Si maledì per non averci pensato prima. A giudicare dall'espressione che aveva assunto Remus, nemmeno lui se l'era aspettato. La luna era sorta dalle nuvole quando loro si trovavano nella Sala Grande. Lunastorta si era bloccato, aveva guardato il cielo e si era messo a correre. James sapeva che per gli esseri umani, stare a contatto con un lupo mannaro, poteva essere un pericolo mortale, quindi avrebbero dovuto trasformarsi. Il problema principale però restava: Raven. Se loro avessero seguito Remus, lei sarebbe rimasta sola chissà dove. D'altro canto però non potevano lasciare il loro migliore amico solo nella Foresta Proibita, in attesa di essere ucciso dai mangiamorte. Invaso da uno spirito fraterno, corse verso Lunastorta, fiancheggiando Sirius e Peter.

-James, dobbiamo trovare una soluzione. Non possiamo rimanere nella Foresta Proibita.-

-Lo so, Sirius.-

Si addentrarono fra gli alberi, abbandonando quell'ultima fonte di luce che la luna dava loro. -Trasformiamoci.- sussurrò Peter. James annuì. Si concentrò sul suo corpo, costringendolo a cambiare. Sentì una spinta al centro dello stomaco e poi si ritrovò a mutare. James era diventato Ramoso. Il cervo si guardò intorno, riconoscendo un cane enorme -Sirius- e un topo grigio -Peter-. Si misero a cercare Remus tra gli alberi, approfittando di qualche raggio che la luna insinuava tra i rami. Quando James si girò avrebbe volentieri urlato e imprecato, se non fosse stato un cervo. Lily Evans lo osservava, come una bambina curiosa. Pardon, come un'inquietante bambina curiosa con la bacchetta sfoderata e circondata da buio.

Lily notò che quel cervo aveva un'aria familiare. Il mantello lucente sembrava morbido al tatto e si alzava e riabbassava al ritmo del respiro dell'animale. I muscoli lo rendevano forte e maestoso, come il re di una foresta. Gli occhi erano nocciola. Lo stesso colore caldo che riempiva le iridi di una sola, unica, persona. Aveva anche le stesse sfumature dorate e gli stessi guizzi repentini di vivacità e furbizia. All'improvviso tutto si fece chiaro. Ricordi spezzati emersero nella sua mente.
-Saltate le lezioni per fare compagnia a Remus, in infermeria? -
-Qualcosa del genere.-

-James..?- domandò. Il cervo si avvicinò cauto. Lily sfiorò con un dito le corna dell'animale e sorrise. -Ramoso.- 

Poi, come se si fosse resa conto della situazione, si allontanò di scatto. -Sei un animagus! Com'è possibile? Sei troppo giovane! Il Ministero..-
Evans, stai pur sempre parlando con James Potter disse una vocina nella sua testa, che aveva il tono sarcastico di Sirius Black.

-Il Ministero non lo sa.- concluse, come se le si fosse accesa una lampadina. La Evans che tutti conoscevano, il famoso Prefetto Perfetto, avrebbe cominciato a sbraitare e minacciare Potter di possibili punizioni, però, in quel momento, con la guerra alle porte e loro persi nella Foresta Proibita con un lupo mannaro -che tra l'altro era il loro migliore amico- Lily si sporse in avanti, sfiorando il manto del cervo. Ramoso chiuse gli occhi, riconoscendo quel tocco un tempo familiare. Poi un ululato ruppe la campana di vetro. James si voltò di scatto, spingendo la rossa, che si arrampicò sul suo dorso. Cavalcarono insieme tra gli alberi, avvicinandosi cautamente alla fonte del rumore. Lily si abbassò, stringendosi alle corna di Ramoso. Poi lo vide. Un lupo mannaro si ergeva nel buio della Foresta. Aveva la bocca enorme e i canini affilati scoperti. Gli occhi sembravano di fuoco. La rossa strinse una boccetta di pozione nella tasca. Quando, dalla Sala Comune, aveva visto James, Sirius e Peter che correvano verso una probabile morte, aveva raccolto le informazioni che aveva sulla maledizione di Remus e ne era uscita fuori una pozione per bloccare temporaneamente la trasformazione. Però adesso sapeva che la probabile morte riguardava solo lei: James era un animagus e possibilmente anche gli altri due, e un lupo mannaro é pericoloso solo per gli umani. Remus-lupo respirò il profumo di Lily, ululando alla luna. Si diresse verso Ramoso e la ragazza.  Improvvisamente un cane enorme gli balzò addosso, facendolo allontanare. Se James è un cervo, il cane è..

-Sirius!-

L'interessato tentava di far indietreggiare Lupin, ma quello, decisamente più forte, lo scaraventò contro un albero. Ramoso disarcionò Lily, facendole volare la bacchetta, e corse davanti al lupo mannaro. Anche lui venne spinto lontano, e Lunastorta continuò la sua avanzata verso la rossa.

-Remus, sono io!- disse lei, stringendo la pozione. Il lupo sembrava sordo alle sue parole. Lily rotolò di lato, cercando disperatamente la bacchetta. Sentì delle braccia avvolgerla e trascinarla indietro. Urlò, ma il misterioso salvatore la fece voltare, intimandole di stare zitta. James la stringeva, come se potesse proteggerla da Remus, che, intanto, continuava ad avvicinarsi.

-Che stai facendo? Trasformati!- mormorò la rossa. Lui la spinse dietro un albero, sorridendo.

-Scappa. Non fermarti.-

Poi, non dando a Lily il tempo di riflettere, corse verso il lupo mannaro e lo fece girare. E restò immobile mentre Remus Lupin gli trapassava il petto con gli artigli.

***

Raven era nascosta nell'ufficio di Albus Silente. Il preside aveva ritenuto necessario darle rifugio lì, perché probabilmente sarebbe stata la prima vittima che i mangiamorte avrebbero voluto. Si era opposta perché voleva combattere, come tutti, ma Silente aveva insistito affinché restasse al sicuro, almeno fino all'arrivo dei nemici. Si aggirava tra i misteriosi strumenti del preside, curiosa. Era rimasta affascinata da Fanny, la fenice. Aveva un aspetto misterioso e bellissimo allo stesso tempo. Si affacciò alla finestra, aspettando un segno dei mangiamorte. Il Marchio Nero era sparito pochi minuti dopo la sua creazione, e da quel momento non c'era stato più niente. Il cielo era sempre nero e il prato era sempre verde. La normale quiete tipica di Hogwarts, però, fu cancellata da tre ragazzi che correvano verso la Foresta Proibita. Raven non ci avrebbe fatto caso, se non avesse riconosciuto James. Sgranò gli occhi, attraversando di corsa l'ufficio. Tentò di aprire la porta, ma non ci riuscì. Cominciò ad agitare la bacchetta, ma niente: era la principessa chiusa in una torre, come in una di quelle storie babbane che sua madre le amava raccontare da piccola. In preda al panico, tornò alla finestra. Vide una figura minuta che correva nella stessa direzione, con i capelli rossi sparsi nel vento: Lily. Sentì Fanny agitarsi, attirandola verso il vetro della finestra. Raven la aprì, e poi guardò la fenice che volava nel cielo. Aveva sempre sognato di avere le ali, per essere veramente libera. Considerava la sua fedele scopa una buona sostituta. Fanny fece un giro sulla Foresta Proibita, poi tornò indietro, rientrando e chiudendo delicatamente un artiglio sul polso della ragazza.

-Cosa stai facendo?-

In risposta la fenice si alzò di qualche metro nell'ufficio, portando con se Raven. Non aveva mai amato studiare, faceva il minimo indispensabile, ma ricordava vagamente qualcosa a proposito delle fenici: avevano una forza incredibile. Fanny la riportò a terra e lei ghignò.

-Sei un genio, amica!-

Si arrampicò sul davanzale della finestra, mettendosi in piedi. Lasciò che il vento le sciogliesse i capelli castani e le facesse bruciare gli occhi. La fenice la superò, cantando verso il cielo. E Raven saltò. Sentì una scarica di adrenalina lungo la colonna vertebrale, quando si vide precipitare verso la terra. Poi degli artigli le afferrarono la vita e lei si ritrovò a volare, con Fanny come ali.

Solemnly SwearOnde histórias criam vida. Descubra agora