Capitolo 20

7.2K 542 301
                                    

Emmeline correva lungo la collina. Aveva affrontato due mangiamorte, uscendone illesa. L'adrenalina scorreva nelle sue vene, dandole una quantità di energia e coraggio che non pensava nemmeno di avere. La notte si inoltrava silenziosa, ma il castello era sveglio e gli incantesimi illuminavano l'aria. Quando un fiotto di luce le sfiorò la spalla destra, cambiò direzione. Corse verso il Platano Picchiatore, che cominciò ad agitare i rami come fruste. Si voltò solo per un istante e riconobbe Dolohov. L'uomo stava urlando un altro maleficio, che si schiantò sopra lo scudo creato dalla ragazza. Chiamò a sé, con un Incantesimo di Appello, la sua fedele scopa. Era da sempre stata un'ottima giocatrice, ma non aveva mai voluto fare i provini per la squadra di Quidditch. Montò su, riconoscendo immediatamente l'eccitazione di volare, e si gettò tra i rami del Platano. Dolohov la inseguì, tentando di imitare la destrezza con la quale lei si muoveva. Schivò un ramo, che si schiantò sul mangiamorte. Sentì un urlo, ma non si voltò. Saltò dalla scopa, atterrando sui piedi e riprendendo la sua corsa.

E poi li vide.

Una mangiamorte lottava contro Sirius Black. Aveva i capelli lunghi e ricci, neri. Bellatrix rideva euforica ad ogni colpo che Sirius mancava. Gli occhi scuri erano folli e assetati di sangue.

-Cuginetto, dovresti aggiustare la mira!-

Sirius era una maschera di odio puro, con la mascella serrata. Nonostante tutto, Emmeline non potè non notare quanto fosse incredibilmente affascinante vederlo combattere. Aveva un solco tra le sopracciglia, segno che era molto concentrato. Destreggiava abilmente la bacchetta, ma Bellatrix era più veloce. Quando una luce verde la mancò di pochi centimetri, esplose in una risata feroce.

-Il piccolo Sirius gioca con gli incantesimi cattivi. Sei come tutti noi!- sibilò.

Sirius ringhiò e Bella sbuffò. -Crucio!-

Il ragazzo, colpito in pieno petto, cominciò a contorcersi in aria, urlando per il dolore. Incapace di sopportare oltre, Em saltò fuori dal suo nascondiglio.

-Stupeficium!-

Bellatrix sgranò gli occhi per la sorpresa e andò a schiantarsi su una parete. Si accasciò a terra,  ansimando. Sirius si ritrovò sul parco, con il braccio piegato in una strana angolazione. Emmeline corse al suo fianco, ansiosa.

-Sirius!-

Lui ghignò, nonostante il suo volto fosse una maschera di dolore.

-Mi hai chiamato per nome, Vance.-

Emmeline alzò gli occhi al cielo, con un mezzo sorriso. Improvvisamente lo sguardo di Sirius si fece serio. Lei cercò di voltarsi, ma una mano le afferrò il collo, spingendo una lama sulla sua gola. Bellatrix rideva, stringendo il pugnale.

-Ohh, Sirius ha la ragazza! Dovresti presentarla alla famiglia, cuginetto.-

-Imperio!-

Bellatrix mollò la presa sul collo di Em, alzandosi e lasciando vedere l'artefice della maledizione Imperius alle sue spalle. Una ragazza puntava la bacchetta sulla schiena della Mangiamorte. I capelli vermigli erano una montagna disordinata e annodata. Aveva uno sguardo duro, feroce. Sentimenti che non avevano mai attraversato quelle iridi verdi. Lily alzò la testa, con fare deciso. Bellatrix le consegnò, obbediente, le sue armi e si distese, restando immobile quando una corda argentata la legò stretta. La rossa posò le bacchette nella tasca posteriore della divisa, e si infilò il pugnale tagliente in una fibbia della cintura. Emmeline notò che la sua migliore amica aveva uno strano fremito alla mano, che stringeva meccanicamente a pugno. Si alzò, tirando con se Sirius.

-Lily..-

Sentì Sirius irrigidirsi al suo fianco e portare la mano sul suo polso.

-Cos'è successo?- domandò lui.

Solemnly SwearWhere stories live. Discover now