19 - Di Ombre...

83 7 49
                                    

Hogwarts. Gennaio, 1976.

I raggi del sole brillano fra gli alberi che si stagliano verso il cielo, in mezzo al cortiletto del chiostro, bordando di luce dorata i rami spogli, lavati dalla pioggia che di recente si è abbattuta incessante su Hogwarts e i suoi confini.

Seduta sul muretto in pietra, con la schiena appoggiata a una colonna, inspiro profondamente l'aria frizzante del mattino, inebriandomi del suo profumo fresco, che sa di erba e di natura incontaminata. Incurante della corrente gelida che, di tanto in tanto, mi pizzica la pelle nuda del viso, delle mani e delle caviglie, me ne sto qui, a godermi questo placido momento di tranquillità, immersa nella lettura di un libro che nulla ha che fare con lo studio, né con la magia.

Orgoglio e Pregiudizio, così si intitola. Si tratta di un classico della letteratura inglese, un testo babbano, i cui capitoli, negli ultimi tempi, mi tengono compagnia quando sento il bisogno di rilassarmi.

Marlene, che al nostro terzo anno è entrata ufficialmente a fare parte della squadra di Quidditch di Grifondoro come Cacciatrice, al momento si trova in campo ad allenarsi con i suoi compagni. Hestia e Mary sono uscite insieme a lei stamattina, ed ora saranno sicuramente sugli spalti ad esibire un tifo appassionato.

Di solito, approfitto di queste occasioni di solitudine per incontrarmi con Severus, ma di recente è diventato alquanto sfuggente nei miei confronti e, al contempo, pare abbia legato con un paio di suoi compagni di Serpeverde, Avery e Mulciber, con i quali trascorre gran parte del suo tempo, sia dentro che fuori le aule di lezione, come ad essere certo di consolidare questa amicizia appena nata.

Ammetto che la cosa non mi entusiasma. Anzi, non mi piace affatto. Avery e Mulciber non godono di una gran fama qui a Hogwarts. Sono tipi loschi, poco raccomandabili, con strane idee per la testa.

D'altro canto, so quanto sia stato difficile per Severus integrarsi a scuola, soprattutto all'interno della cerchia snob della sua Casa, i Serpeverde, i quali ancora faticano ad accettare la sua presenza in mezzo a loro, a causa delle origini babbane di suo padre e del cognome anonimo che porta.
Perciò, mi sono costretta a starmene in disparte per il momento, osservando da lontano l'evolversi di quest'amicizia che è ben lungi dall'avere la mia approvazione.

Spero solo che il mio intuito si stia sbagliando questa volta e che Severus abbia realmente trovato qualche vero amico in quel covo di serpi dove il Capello Parlante lo ha assegnato.

Naturalmente, se dovessi accorgermi di qualcosa di sospetto, non mi tratterrò dall'intervenire. Non solo perché le mie responsabilità di prefetto me lo impongono, ma anche perché non voglio certo che Severus finisca nelle grinfie di devianti compagnie. Soprattutto di questi tempi, in cui un'ombra ignota, oscura sembra incombere minacciosa sull'intero mondo magico della Gran Bretagna.

Da qualche settimana ormai, le pagine della Gazzetta del Profeta sono invase da nefasti articoli nei quali si annunciano misteriose sparizioni, sia di maghi che di Babbani, e strani incidenti in cui pare coinvolto l'utilizzo delle Arti Oscure.

Si vocifera che dietro a tali eventi ci sia lo zampino di un mago malvagio, assai potente, il cui nome nessuno ha il coraggio di pronunciare, tanto è grande il terrore che suscita. Un mago la cui aspirazione pare essere la pulizia del mondo magico da coloro ritenuti indegni di possedere la magia. Ovvero, coloro che discendono da famiglie babbane. Persone come me.

Una muta paura ha iniziato a serpeggiare all'interno del castello; persino i professori appaiono preoccupati, benché tentino in tutti i modi di dissimulare la loro malcelata apprensione.

Gli unici che si mostrano indifferenti alle tragiche vicende citate sui giornali sono, immancabilmente, i Serpeverde. Molti di loro non si prendono nemmeno la briga di nascondere un certo compiacimento nel leggere tali atroci notizie. Del resto, le loro stesse famiglie elitarie, formate esclusivamente da maghi purosangue, hanno da sempre manifestato un evidente disprezzo verso i Babbani e i Nati-Babbani. Un disprezzo accuratamente tramandato ai loro giovani rampolli, che ora riempiono gli umidi e freddi sotterranei di Hogwarts.

I was Lily EvansWhere stories live. Discover now