Prologo

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  1 anno prima

Il grande giorno.
Il giorno in cui o morirò o vivrò per sopravvivere.

Nessuno hai mai saputo dei miei affari nel mondo della droga, se non Stephan, Roger e Caleb, i miei migliori amici, e nessuno altro lo doveva sapere, neanche lei.
So che non mi avrebbe mai lasciato fare cose del genere.

Avevamo iniziato per gioco a drogarci, ma quando io mi ero tirato fuori, solo per non far preoccupare l'unica persona che si fosse mai occupata e presa realmente cura di me, era troppo tardi.

I debiti erano e sono tanti, e proteggerla era ed è ormai impossibile.

Per questo faccio l'unica cosa che non avrei mai voluto fare, o meglio scrivere.
Una lettera di addio.
So già che in questa lettera non dovrò scrivere cosa provo realmente, altrimenti lei mi cercherà, e io non posso permetterlo.
L'unica cosa che posso fare per farla allontanare è deluderla e fargli del male. Per farlo ho bisogno di dirle che l'ho tradita, se c'è una cosa che Diana mi ha detto che non avrebbe mai perdonato è il tradimento.
Non avrei mai pensato che alla fine quello che le avrebbe fatto del male sarei stato io.

Rileggo per l'ultima volta la lettera, inserendo il suo indirizzo di casa. A pensare che io, non so nemmeno come si scrive, mi prenderà per uno scemo che mettere insieme parole a caso.

"Diana,
so che magari mi prenderai per un codardo, che non ha nemmeno il coraggio di dirti queste cose guardandoti in faccia, ma non c'è la facevo a dire queste cose guardandoti in quei due occhioni verdi, accesi come due fari anche la notte.
Ti sto scrivendo questa lettera, per dirti un paio di cose, ad un unico scopo, ma questo lo capirai solo alla fine della lettera.
So che avevi fiducia nei miei confronti, e mi dispiace averla tradita, ma è stato più forte di me, ho ceduto al tentazione di andare a letto con un'altra persona.
È successo due sere fa, quando siamo andati al locale. Mi dispiace.
Probabilmente mi odierai, e non vorrai più vedermi, per questo levo da solo il disturbo, non mi vedrai più, non ti cercherò più, non ti scriverò più.
Me ne vado.

Ma una cosa voglio dirtela.
Non permettere a nessuno di farti fare quello che ti ho fatto e ti sto facendo io.
Mostra a tutti la donna che sei, perché tu sei donna,mentre io non sono uomo, non sentirti mai inferiore a nessuno. Sei perfetta così come sei.

Mi dispiace essere stata la persona giusta, ma al momento sbagliato.
Non farti abbattere.
Anche se adesso faticherai a crederci, ti volevo dire che io ci tengo a te e continuerò a proteggerti da occhi indiscreti anche da lontano.

Addio, mio piccolo inferno.

Destinatario: Diana Brown
Indirizzo di spedizione:Viale Hall. N12

Appena finisco di leggere la lettera una lacrima salata, scivola lungo la mia guancia, fino a fermarsi sull'ultima parola della lettera: piccolo inferno.

Il mio piccolo inferno.

« Sei pronto Jack? È il momento di andare» mi risveglia dal mio stato di trance Stephan, consapevole di ciò che stessi facendo.

«Si sono pronto, dai questa a Caleb, così la può spedire» Caleb è l'unico tra di noi che rimarrà qui e non si trasferirà, un po' perché tra di noi è il più angioletto quindi non ha mai preso parte a queste bravate, e un po' perché mi serviva qualcuno che tenesse sott'occhio Diana.
Con la bellezza che si ritrova non potevo mica lasciarla da sola.

«Stai tranquillo, lei capirà» mi dice il mio amico, vedendomi giù di morale.

«Ma cosa cazzo capirà Stephan eh? Le ho detto che l'ho tradita in quella lettera di merda, pretendi davvero che dopo di questo lei voglia ancora parlarmi» sbotto io.

She's my weak point Where stories live. Discover now