Diciotto..

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«Per baciarti» sono le ultime parole che sento prima di ritrovarmi catapultata in un universo parallelo, dettando esclusivamente dalle labbra umide di Jack che torturano le mie con impetuosità

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«Per baciarti» sono le ultime parole che sento prima di ritrovarmi catapultata in un universo parallelo, dettando esclusivamente dalle labbra umide di Jack che torturano le mie con impetuosità.

Muove la lingua con maestria, e mi stringe a sé con possessione, come se volesse rivendicarmi come sua, dopo la scenata, per nulla approvata da me, davanti a Louis.

Ho provato ad incazzarmi con lui, ma, non posso negare che sentirmi per un piccolo istante ancora la sua ragazza mi ha fatto smuovere qualcosa, e allo stesso tempo mi ha fatto ricordare i vecchi tempi.

«A cosa stai pensando ?» mi domanda titubante, vedendo che non stavo seguendo il ritmo dei suoi fugaci baci sensuali.

«Al fatto, che non mi piace come mi provochi» mento.

«É proprio questo che ti fa uscire pazza di me, piccolo inferno» ribatte mentre si sporge per baciarmi ancora una volta, come se non fosse mai abbastanza né per lui né per me.

«Chi ti ha detto che sono pazza di te ?»

«Il modo in cui ti storci sotto di me, anche in questo momento, per ottenere di più, perché nessuno di quei coglioni lì fuori é in grado di prendere il mio posto, e soddisfarti come si deve» un fremito mi colpisce le gambe, che iniziano lentamente ad avvicinarsi a quelle di Jack, fino a farle incrociare definitivamente.

«Potrei dire lo stesso di te» esclamo sicura dell'effetto che gli faccio.

«Mai negato, ma adesso permettimi di dimostrami quanto sono pazzo di te» porta un braccio sopra la mia testa per intrappolarmi al muro, mettendo in evidenza il suo bicipite tatuato, che si flette al contatto.

«Stai anche perdendo troppo tempo, Baker, per i miei gusti» mi sporgo in avanti, per afferrargli con una mano il colletto della maglia che indossa, per attirarlo a me.

La sua bocca si schianta sulla mia, ancora una volta, ed è costretto ad abbassare il collo, vista la nostra notevole differenza di altezza.

Le sua mani, finiscono sotto il mio sedere, sollevandomi, portandomi con le spalle al muro, e le gambe attorcigliate intono alla sua vita.

«Jack» il suo nome mi esce in un sussurro.

«Cosa vuoi che faccia ?» risponde tra un bacio e l'altro.

Non rispondo, sono troppo impegnata ad assaporarmi quella bocca carnosa che si catapulta sulla mia con sempre più urgenza.

I nostri baci sono sempre urgenti, come se non ci fosse il tempo di stare insieme. Ed in effetti è proprio così, devono essere ancora sistemate tante cose tra di noi, ma questo non è il momento e neanche il luogo per cui farlo.

She's my weak point Where stories live. Discover now