Diciannove..

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Osservo più e più volte la scena che mi continua a rimbalzare nella mia mente, proprio come se fosse un video editato, pieno di effetti che rendono più speciale, intrigante ed interessante la visione

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Osservo più e più volte la scena che mi continua a rimbalzare nella mia mente, proprio come se fosse un video editato, pieno di effetti che rendono più speciale, intrigante ed interessante la visione.

Peccato che questa visione sia tutt'altro che interessante, anzi, la definirei orribile, in tutte le sue sfaccettature, considerando che si tratta di una delle mie amiche più strette.

Sposto lo sguardo da lei a lui, con la bocca aperta a forma di O, che si apre e si richiude animatamente ma che in realtà non ha il coraggio di emettere parola. Questo accade per la condizione in cui osservo Viola. Sicuramente indossava la divisa del locale, e sicuramente questa divisa adesso sul suo bel corpo non c'è più.

Ciò che però mi preoccupa di più, non é il suo corpo in bella mostra, di quello mi occuperò dopo a capire se va a letto con quell'uomo che solo a guardarlo incute paura e timore, la cosa che mi preoccupa é il suo viso, ricolmo di lacrime appena cascate dai suoi occhi da cerbiatta color caramello, le guance arrossate, i capelli arruffati, pieni di nodi ben visibili all'occhio umano, come se avesse appena fatto una lotta contro un animale.

L'animale già so chi è.

Lui non sembra minimamente colpito dalla mia entrata in scena, anzi se ne sta lì con un sorrisetto compiaciuto di chi la sa lunga, e di chi può distruggerci in un solo secondo.

Dopo ininterrotti minuti in cui nessuno parla, e sento solo sghignazzare alle mie spalle, decido di parlare, mettendo via le emozioni che in questo momento mi attraversano come lame affilate, pronte ad essere utilizzate.

«Che sta succedendo qui ?» chiedo allargando sempre di più gli occhi, e piegandomi per terra per afferrare i mini pantaloncini di Viola, buttati dinanzi ai miei piedi.

Un risata gutturale risuona alle mie spalle, e rimbomba tra le mura cupe della stanza. «Cosa vuoi che accada ?» mi soffermo ad osservare la mia amica terrorizzata, che sposta lo sguardo in tutti gli angoli della stanza pur di non incontrare il mio.

Non mi guarda, non vuole guardarmi.

«Considerando il fatto che la mia amica si trovi in piedi mezza nuda con uno sguardo che mi mette i brividi, e tu che ti ritrovi in queste condizioni impresentabili, direi che qualcosa é successo.» affermo decisa, avanzando di un passo verso di lui.

«Perspicace.» risponde vagando con lo sguardo per tutto il mio corpo. Subito porto una mano sulla maglietta per alzarmi l'indesiderata scollatura che mi mette a disagio. «Ma no, stavamo provando.»

«Provando ? Che cosa stavate provando ?»

«Il ruolo che avrà Viola nello spettacolo di stasera.»

«Lei si trova dietro al bancone, non fa parte di quelle ballerine che tu tratti come se fossero oggetti.»

«Sei intelligente ed hai azzeccato proprio il punto del perché non dovresti metterti in mezzo a cose che non ti riguardano. Qui è tutto mio, decido io. Le ballerine sono le mie.» avanza di un passo, ma non indietreggio. «Il locale é il mio.» un'altro passo. «Le persone in generale qui dentro le comando io, e se proprio lo vuoi sapere comando anche al di fuori di qui.» ormai ci dividono pochissimi centimetri, un'altro passo e i nostri corpi si sfiorano. «E tu ?»

She's my weak point जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें