Quattordici..

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Sono ancora sconvolta dalla sua velocità nel correre fino a casa mia

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Sono ancora sconvolta dalla sua velocità nel correre fino a casa mia. Ancor prima che mi mandasse il messaggio, avevo già capito che fosse qui. L'ho pensato nel momento in cui avevo sentito una moto sgasare nel vialetto.

Non so ancora quello che voglio fare, quando gli ho risposto al messaggio, ero stata presa da un momento di confusione mista ad eccitazione. Ma adesso, vedendolo disteso sul mio letto, come un tempo, mentre mi guarda con quello sguardo così famelico, come se non abbia mai visto nulla di più sexy, mi fa proprio cancellare tutti i dubbi che mi hanno accompagnata fino ad ora.

«Hai superato la prova» gli dico, per stemperare la tensione che sembra innalzarsi sempre di più in questa stanza.

«Vieni qui, piccolo inferno» si ma se lo dici così, vengo in tutti i sensi.

«E se non volessi venire sul letto ?»

«Vorrà dire che mi alzerò io» alza gli occhi al cielo, ma poi continua a parlare in quel suo modo malizioso, e peccaminoso. «Anche se a farmelo alzare basta la tua presenza» afferro un cuscino dal letto, e glielo lancio addosso, colpendolo in pieno viso, come per rimproverarlo di quello che ha detto.

«Finirai all'inferno per quello che dici lo sai ?» gli chiedo aggiustandomi la spallina del reggiseno che mi inizia a dare fastidio.

«Io credo proprio che invece finirò in mezzo alle tutte cosce, e cazzo se quello tu lo definisci inferno, allora ci vado molto volentieri»

«Smettila» scrollo le spalle.

«Di fare cosa ?»

«Di dire tutte queste cose»

«Perché ti piaccio troppo quando lo faccio ?» si mette a sedere sul letto, guardandomi fisso negli occhi.

«No, perché mi dai fastidio, quasi quanto mi da fastidio questo reggiseno in questo momento» appena pronuncio le ultime parole, si alza venendo verso di me in modo provocante, il che mi porta ad indietreggiare, per poi finire a sbattere con il sedere sulla mia scrivania.

«Se odi così tanto questo reggiseno, dovremmo toglierlo» stringo immediatamente le gambe tra di loro.

«Jack, io non so piu se è u-una buona idea» dico sincera, non riuscendo però a trattenere il desiderio che si percepisce dal tono basso della mia voce, nei suoi confronti.

Mi solleva il mento fin quando non incontro il suo sguardo. Un angolo della sua bocca si incurva in un sorriso.

Ha gli occhi fissi nei miei, il suo sguardo è così penetrante, che mi sento come se stesse esaminando i miei desideri più profondi, quelli che preferirei mantenere privati, ma con lui è impossibile.

«È una delle idee migliori che potesse esistere»

«Lo sai vero che se dovesse accadere qualcosa non cambierà nulla tra noi»

She's my weak point Where stories live. Discover now