CAPITOLO 3

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"Che cosa mi ha appena detto, signorina Hart?"

Di fronte ad una tale notizia, Kaleb Brantley impallidì di colpo.

"Mi rendo conto che tutto quello che le ho appena detto dev'essere uno shock per lei, signor Brantley, però..." cominciò Sparkle, ma lui la interruppe bruscamente, appoggiando i gomiti sul tavolo e sporgendosi con fare minaccioso verso di lei.

"Ho anche un'altra domanda per lei, signorina... A che diavolo di gioco sta giocando? Lei ha la faccia tosta di venire qui, di... propinarmi la storia più pazzesca che abbia mai sentito in vita mia e poi viene anche a parlarmi di shock? Non so perché abbia inventato una simile idiozia, ma non crederà davvero che io sia così sciocco da credere alle sue parole..."

Sparkle non si era mai sentita tanto minacciata in vita sua. Lui, che per un istante era sembrato sorpreso e scosso, mostrava solo una calma terribile. La quiete prima della tempesta.

"Quello che ho detto su Mira non è un'idiozia, signor Brantley."

Si appoggiò alla spalliera della sedia come per difendersi.

"Perché dovrei sprecare il mio tempo per inventare una storia come questa?" lo incalzò. "Pensa che io non abbia di meglio da fare? Non gioco a nessun gioco. Mi creda se le dico che l'ultimo posto al mondo dove vorrei essere è proprio questo, e l'ultima cosa che avrei desiderato è darle questa notizia."

"Ma pensava di doverlo fare..." puntualizzò lui con una smorfia cinica e di fronte al suo tono, Sparkle trasalì.

"Lei deve aver perso il senno, se pensa che io cada nel tranello più vecchio del mondo."

Sparkle tornò ad appoggiarsi alla spalliera, ma non era una posizione rilassata. Anche se si era allontanato, lei continuava a sentirsi intimorita come quando incombeva su di lei, attraverso il tavolo.

"Tranello?"

Lo guardò, sconcertata.

"E la prego, la smetta di fare l'innocente con me! Io non so esattamente che cosa abbiate architettato lei e sua sorella, ma siete pazze se pensate che io sia tanto idiota da credere ad una sola parola di quello che sta dicendo. Forse, quando ho detto di ricordare sua sorella, lei ha pensato di avermi già in tasca! Quello che non capisco è perché abbia mandato lei. Pensava che questo suo aspetto da ragazzina innocente, appena uscita dai banchi del liceo avrebbe colpito con più successo un uomo d'affari come me, con esperienza in questi tipi di giochetti?"

"Come le ho già detto, signor Brantley, mia sorella non ha architettato assolutamente niente... Mia sorella è morta in un incidente d'auto un anno e mezzo fa. E questo non è un trucco o una trappola per mettere le mani su un bel gruzzoletto... Lei crede davvero che io desidero essere qui? O che userei la mia nipotina, l'angelo più bello ed innocente che esista al mondo, per intascarmi i suoi soldi? Che genere di persona cinica e spietata mi considera?"

"Dello stesso tipo di sua sorella."

"E con questo, che cosa vorrebbe insinuare?"

"Vediamo se arriverà da sola..." disse lui con voce insinuante e strisciante. "Mi sembra una donna piuttosto intelligente, visto il piano che ha messo in piedi..."

"Niente di quello che mi sta rinfacciando ha senso. Io sono venuta qui..."

"Dopo aver organizzato questo imbroglio assieme a sua sorella..."

"Le ho detto e glielo ripeto... Io non ho organizzato un bel niente!"

L'istinto di Sparkle la spingeva ad alzarsi e ad andarsene. Nonostante si sentisse arrabbiata e insultata, però, sapeva di non dover ubbidire a quell'istinto. Era in trappola... condannata a portare a termine ciò che aveva deciso di mettere in marcia, spinta dal bisogno.

UN NATALE PER RICOMINCIAREUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum