CAPITOLO 11

1.1K 108 7
                                    

Dopo quei velenosi avvertimenti, Sparkle non sapeva esattamente che cosa aspettarsi da Georgina. Temette di dover strisciare per la casa scrutando dietro gli angoli, però, nelle settimane seguenti, le capitò di vederla passare solo poche volte. E mai le rivolse la parola, cosa che a Sparkle non dispiacque affatto.

Aveva cercato di strappare a Kaleb qualche informazione su di lei, ma era riuscita solo a sapere che Georgina lavorava come responsabile acquisti per una casa di moda e che passava gran parte del tempo all'estero.

'Perché abita qui? Cosa faceva nella casa di Kaleb?' continuava a chiedersi Sparkle. 'Di sicuro potrebbe permettersi una sistemazione migliore!'

Forse lei e Kaleb avevano una relazione...

'E con questo? Lui non deve interessarti, non come uomo... Solo come padre di Mira... E datore di lavoro...' 

Se lo ripeté mille volte e ogni volta si sentiva peggio della precedente. Il pensiero di loro due insieme faceva male e lei non capiva perché...

'Smettila, Sparkle...'

Ultimamente il fatto che avesse una relazione con Kaleb era qualcosa più di un sospetto. Le poche volte che aveva incontrato Georgina era stato di sera mentre, abbigliata di tutto punto, beveva un drink con lui.

Sparkle aveva immaginato che fosse il preludio ad una cena, al teatro, o ad altre attività su cui preferiva non soffermarsi. Immagini di loro due insieme, baciandosi, toccandosi, facendo l'amore tormentavano le sue notti.

'Kaleb Brantley non ti appartiene, Sparkle... Quello che lui fa non sono affari tuoi...' diceva a sé stessa ogni volta. 'Kaleb Brantley è libero di avere qualunque donna desideri... anche la snob Georgina... In più, tu hai altro a cui pensare...'

Ed era proprio così. Anche se viveva nella casa di Kaleb, le sue priorità non erano cambiate affatto. Mira continuava ad essere la persona più importante nella sua vita.

Doveva assicurarsi che la piccolina si adattasse al suo nuovo ambiente. Spendeva gran parte del suo tempo aiutandola a fare i compiti, giocando con lei nel piccolo soggiorno all'ultimo piano e rendendo la sua stanza da letto il più possibile calda e accogliente, come lo era stata quella della loro vecchia casa.

Kaleb le aveva portato parecchie cose, incluso un poster di Winnie The Pooh. Mira lo aveva ringraziato a profusione. Poi, dopo essersi accertata che era ammesso attaccare poster alle pareti, lo aveva prontamente sostituito con quello di un gruppo pop, cosa che provocò il divertimento di Kaleb. Lui trovò l'episodio esilarante e rimase ammirato dall'astuzia di sua figlia.

Tutto sembrava scorrere in una piacevole routine.

Kaleb tornava a casa la sera, di solito quando Mira era pronta per andare a letto, e passava sempre un po' di tempo con lei, chiacchierando e giocando. Dopo averle rimboccato le coperte, aveva preso l'abitudine di leggerle qualche pagina del libro di favole, fino a quando Mira non gli aveva detto chiaramente che quelle erano storie per bambini piccoli e che ne avrebbe preferite delle altre.

Mentre loro dividevano quei momenti, Sparkle dava a Mira il bacio della buonanotte e si usciva dalla stanza quasi in punta di piedi. Doveva tenersi in disparte. Era la cosa più giusta da fare. Doveva offrire a padre e figlia più tempo possibile insieme, dare loro l'opportunità di imparare a conoscersi, ad apprezzarsi.

In più, lui era il padre... Lei era solo la zia/babysitter e la sua presenza accanto a loro due era importante fino ad un punto.

Di solito, dopo qualche scambio di convenevoli, riusciva ad evitare Kaleb per il resto della serata. Preferiva cenare presto con sua nipote per non dover restare sola con lui.

UN NATALE PER RICOMINCIAREWhere stories live. Discover now