CAPITOLO 7

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Kaleb sapeva benissimo cosa stesse facendo... fino nei minimi dettagli. Sparkle non riuscì a trovare un solo punto debole cui aggrapparsi per poter rifiutare la sua offerta.

E questo, rifletté lei due settimane più tardi, è soltanto l'inizio.

Durante quel periodo, Kaleb era stato a casa loro un paio di volte, guadagnandosi l'affetto di Mira con dei regali che avrebbero conquistato il più difficile dei bambini. Non aveva mai portato Mira fuori di casa, limitandosi a rivolgerle qualche breve frase convenzionale. Ma, per il resto, la sua attenzione era concentrata sulla bambina. Per conquistarla stava usando il suo fascino naturale, che non conosceva barriere d'età, e ci stava riuscendo.

"Non puoi portarle un regalo ogni volta che vieni a trovarla," lo aveva rimproverato Sparkle, quando era apparso con un plotone di Barbie corredate da un guardaroba che avrebbe fatto invidia a molte donne.

"E perché no?"

Mira era andata a letto esausta, portandosi dietro le bambole, e loro due erano rimasti da soli nel soggiorno. Sparkle aveva in mano uno strofinaccio. Durante le due ore della sua visita, era rimasta chiusa in cucina, maledicendo il giorno in cui aveva mandato quella e-mail.

"Perché... Perché mi sembra che tu stia cercando di comprare il suo affetto!" lo accusò senza giri di parole.

"Questa è solamente una tua semplice teoria."

"Che, guarda caso, corrisponde alla realtà. Se le dai troppo e troppo in fretta, arriverai al punto in cui pretenderà da te tutto quello che vuole. Quando dovrai inculcarle un po' di disciplina, lei ti ricatterà."

"Ma tu guarda... E da dove viene questa profonda conoscenza della psicologia infantile?"

"Dall'esperienza!" replicò lei con freddezza di fonte al suo sarcasmo. "Non dimenticare che tu sei più nuovo di me a questo gioco."

Lo fissò dritto negli occhi e avvertì un senso di vertigine. Lo aveva provato la prima volta che si erano incontrati e, ad ogni incontro successivo, le sembrava che quella sensazione diventasse più forte, la indeboliva ogni volta di più.

'Mi ci dovrò abituare quando vivremo sotto lo stesso tetto!'

Kaleb fece una lunga pausa, poi annuì leggermente.

"Okay... Capisco il tuo punto di vista."

"Tu... cosa?"

"Ho detto che hai ragione," aggiunse lui annoiato. "Ora, vorrei che parlassimo della scuola..." continuò, come se i due argomenti fossero collegati.

"La scuola? Che cosa c'è da parlare?"

"La scuola che frequenta in questo periodo è troppo lontana da Hampstead. Farai fatica a portarla ogni mattino."

"Ci penserò... Poi ti farò sapere."

"No, Sparkle, bisogna pensarci subito."

"Kaleb, non credi che Mira dovrà già affrontare troppi cambiamenti di vita? Perché aggiungere anche la scuola a questa lista? Allontanarla da tutte le sue amiche..."

"Direi che sarebbe meglio un cambiamento radicale, da evitare altre sgradite sorprese."

"Forse..." ammise, stringendo le spalle, ma il suo tono implicava che non era affatto d'accordo.

"C'è una scuola privata eccellente a venti minuti di macchina da casa mia."

"Ci penserò..." brontolò Sparkle, aprendo la porta d'ingresso, nel caso in cui lui non avesse capito che per lei era arrivato il momento di congedarsi.

UN NATALE PER RICOMINCIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora