CAPITOLO 18

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Le sembrò che fossero passati solo cinque minuti quando si sentì scuotere con decisione. Aprì un occhio e vide Mira vestita di tutto punto accanto al suo letto, pronta ad uscire.

"Zia Sparks, ma cosa fai ancora a letto?!" esclamò la piccola. "Sono le otto e mezza e dobbiamo sbrigarci!"

Le otto e mezzo!

E non aveva ancora fatto i bagagli!

Sparkle buttò in valigia alcuni vestiti alla rinfusa, gli spazzolini da denti, le scarpe e un libro per Mira. Erano le nove passate quando fecero capolino in cima alla scala. Kaleb era pronto e le stava aspettando.

"Non ci posso credere, Kaleb! Ho dovuto svegliare zia Sparks!" disse Mira, incredula, come se dormire in un giorno come quello fosse un crimine da pena capitale.

"Scusate, ero esausta. E poi, la serata è stata un po' pesante... Mi sono addormentata con molta difficolta..."

Sparkle diede una rapida occhiata a Kaleb che le osservava immobile all'ingresso.

"Tua zia ha ragione. È stata una serata particolarmente stressante," confermò Kaleb.

Si stavano studiando a vicenda per verificare gli effetti dell'intrusione di Georgina.

"Proprio così."

Come posso rinunciare a lui? Lo desiderava. Aveva bisogno di lui come dell'aria che respirava.

"Spero di non passarne altre uguali," disse con un leggero sorriso.

"Direi che è una cosa più che fattibile..."

Era una promessa in codice.

Kaleb si abbassò per prenderle la valigia e poi le spinse verso l'uscita.

"Quanto ci metteremo ad arrivare, Kaleb?" s'informò Mira.

"Un paio d'ore, piccolina," disse lui, aprendo la portiera per farla salire in macchina. "A meno che non restiamo bloccati nella neve."

"La neve?!"

"Sì," confermò lui molto serio. "Hai presente quella strana cosa bianca che i londinesi vedono solo sulle cartoline di Natale?"

Sistemò le valigie nel portabagagli e salì in macchina. Continuò a stuzzicare Mira con particolareggiati racconti su improvvise tempeste di neve, come se stessero partendo per una missione decennale nell'Artico.

"Spero per il tuo bene che nevichi almeno una volta," gli disse Sparkle quando vide che Mira si era appisolata sul sedile posteriore, "o la tua credibilità subirà un colpo irreparabile."

"Hai ragione..." confermò lui, sorridendo. "Vedrò quello che posso fare."

Sparkle si rilassò, godendosi la tranquillità di quel viaggio. Essere parte di questa esperienza insieme a lui e a Mira doveva bastare per farla stare bene, almeno per un po'.

Sorrise leggermente guardando per un istante Mira, appisolata sul sedile posteriore. La bambina era sana, al sicuro, riunita a suo vero padre... Non poteva chiedere di più. E accanto a lei, almeno per il momento, c'era l'uomo che amava con tutta sé stessa... Le cose andavano bene, almeno per adesso...

Stava quasi per addormentarsi, quando lui ruppe il silenzio.

"Riguardo la scorsa notte..."

Lei spalancò gli occhi.

"Cosa?" chiese cauta.

Decise che avrebbe fatto meglio ad abituarsi al gelo che le correva lungo la schiena ogni volta che lui usava quel tono segnalatore di brutte notizie. Al tremito che sentiva dentro di sé ad ogni minimo cambio d'umore, come se la scure dovesse abbattersi su di lei da un momento all'altro.

UN NATALE PER RICOMINCIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora