Prologo

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-Tamiel seriamente?- chiese Lavinia al figlio di sette anni che insisteva nel non volersi staccare dallo stipite della porta di quella che era diventata la loro nuova casa. -andiamo tesoro dobbiamo solo andare a conoscere i vicini!- cercò di persuaderlo la madre ma senza ottenere risultati visti che il bambino se possibile strinse ancora di più lo stipite e chiuse gli occhi ambra.

Si erano trasferiti in quel quartiere il giorno prima, o meglio si erano trasferiti in quel nuovo paesino tra le montagne dopo che Ernest era stato trasferito li. Lavinia aveva accettato quel trasferimento del marito solo e soltanto perché loro figlio era ancora abbastanza piccolo e non si era ancora fatto alcun amico nella vecchia città. In quel momento però era lei quella che voleva fare amicizia e per poterlo fare doveva almeno conoscere i suoi vicini solo che Tamiel non sembrava pensarla allo stesso modo.

-andiamo ometto- Ernest prese in braccio il figlio impedendogli quindi di continuare a restare piantato in casa e tenendo la porta aperta per permettere alla moglie di uscire con il dolce che aveva preparato in mano -da quanto so i nostri vicini hanno un figlio quindi potresti farci amicizia- continuò il poliziotto lasciando un bacio sulla guancia paffuta del figlio che sembrava poco convinto della cosa.

-oh sarebbe fantastico se diventassero amici- concordò Lavinia che dopo aver fatto letteralmente sette passi suonò alla porta dei loro vicini mettendo su uno dei sorrisi più belli che aveva.

-si?- una donna dai capelli nerissimi aprì la porta e li guardò confusa, conosceva tutti nel quartiere perché non li aveva mai visti prima?

-oh salve e scusi il disturbo, siamo i suoi nuovi vicini. Siamo arrivati ieri e volevamo fare conoscenza-

-entrate- Sarah sorrise ai tre lasciandoli entrare in casa -mio marito è a lavoro al momento ma sono certa che si sarà occasione per conoscevi. Io sono Sarah comunque- aggiunse la donna facendoli accomodare in cucina tutti e tre. -BAYRON-

-io sono Ernest mentre lei è mia moglie Lavinia. Il piccolino è Tamiel anche se è molto timido- presentò Ernest cercando di far girare il bambino verso la donna ma senza successo visto che si stava aggrappando a lui quasi disperato.

-mamma mi hai chiamato?- a quelle parole i presenti si voltarono in direzione della porta della cucina giusto in tempo per vedere un bambino più o meno della stessa età di Tamiel che li stava guardando curioso con i suoi occhi verdi, soprattutto stava guardando Tamiel che a quelle parole si era girato e si era messo a fissare Bayron a sua volta.

-si tesoro, loro sono i nostri nuovi vicini- presentò la donna sorridendo al figlio che sorrise prima di avvicinarsi a Tamiel.

-vuoi giocare con me?- gli chiese speranzoso e Tamiel dopo un attimo di esitazione annuì scendendo dalle braccia del padre e seguendo il moro nella sua cameretta sotto lo sguardo contento dei tre adulti li presenti.

-vi chiamo per il dolce dopo- disse Sarah -sempre se vorranno scendere- aggiunse guardando gli altri due negli occhi.


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