Capitolo 17

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-tu devi aiutarmi- Tamiel stava guardando Dakota confuso.

-perché dovrei?- chiese il castano non capendo e incrociando le braccia al petto.

-perché per colpa tua mia cugina continua a ricattarmi e adesso mi ha costretto a fare da cameriere durante un evento importante del suo college. Sono riuscito a preparare tutto il cibo che mi aveva chiesto da solo ma non posso fare da cameriere da solo quindi ho bisogno di un aiuto e nessuno vuole farlo gratis. Tu me lo devi- concluse Dakota a Tamiel sospirò. Non aveva realmente tanta voglia di aiutare l'altro, anche perché aveva detto quelle parole da ubriaco e più di un mese prima ma allo stesso tempo quello era un modo per capire chi fosse la cugina di Dakota e quindi cercare anche di avvicinarsi all'identità del ragazzo che lo aveva accompagnato quella sera al dormitorio e al quale pensava continuamente.

-va bene ti aiuto- concesse allora il castano e Dakota sorrise prima di dargli dei contenitori di plastica nei quali aveva già disposto alcuni dei cibi che aveva preparato.

-aiutami prima di tutto a portare questa roba ne furgone- e Tamiel annuì per fare come gli era stato detto. Una volta finito di riempie il furgone Tamiel raggiunse nuovamente Dakota.

-mi devo mettere una divisa?-

-così vai benissimo solo che sopra il dolcevita nero devi metterti questo, giusto per farti riconoscere come cameriere- e il moro gli fece vedere un gilet bianco e grigio.

-andiamo?- chiese allora Tamiel infilandosi il gilet e salendo sul furgone dal lato del passeggero mentre Dakota si metteva alla guida. -sono le due siamo abbastanza vicini allora-

-arriviamo fra tre ore in realtà- gli disse Dakota -questa roba è per la sera dopo la partita-

-partita?- domandò curioso Tamiel.

-si, visto che il loro college ha vinto il campionato di basket fanno una partita di fine stagione contro il vecchio campione giusto per divertimento e noi siamo il catering- spiegò il moro.

-una sorta di festa quindi- annuì Tamiel per poi mandare un messaggio a Blanca scrivendole che forse quel giorno sarebbe riuscito ad incontrare il ragazzo misterioso e sperava davvero di riuscirci.

-finalmente la partita è quasi finita!- una ragazza mora fu quella che li accolse quando, quattro ore dopo arrivarono alla loro destinazione.

-scusa Vik ma non controllo il traffico -le disse Dakota guardandola male -lui è Tamiel, mi aiuta con il servizio- aggiunse poi indicando il castano che la salutò con la mano -lei è quell'antipatica di mia cugina Viktoria- continuò in direzione del castano che da come si stava comportando non doveva aver riconosciuto la ragazza, ragazza che si era messa ad osservare on sguardo truce il cugino per aver portato proprio il castano con se. Certo da una parte era felice, Bayron non poteva rifiutarsi di parlare con lui, ma dall'altra avrebbe voluto saperlo prima per potersi organizzare insieme a Patricia.

-venite vi faccio vedere dove mettere la roba- disse Viktoria facendo strada ai due verso l'area d'ingresso all'interno del palazzetto dove avevano sistemato tutti i vari tavoli per il cibo.

-ehi- Viktoria si girò sorridendo in direzione di Patricia che l'aveva raggiunta non vedendola tornare da un po' -tutto bene?-

-si mio cugino è arrivato- la mora indicò con il mento verso i due ragazzi che stavano facendo avanti e indietro per sistemare la roba senza prestare la minima attenzione a loro due. Patricia corrucciò la fronte confusa e a Viktoria venne quasi da ridere -si è lui- le confermò poi.

-ma...-

-è ottimo che sia qui anche se non abbiamo un piano di azione. So per certo che non mi ha riconosciuta quindi non si ricorda della nostra chiacchierata-

-lo sai vero che appena Bayron lo vede scappa via?- domandò Patricia guardando preoccupata in direzione del castano.

-e noi gli blocchiamo qualunque via di fuga- Viktoria era convinta -non ci siamo riuscite al locale perché abbiamo avuto problemino alcol ma adesso possiamo portare a termine il lavoro-

-speriamo bene, vado a vedere come sta andando la partita- concluse Patricia lasciando nuovamente da sola Viktoria che si avvicinò al tavolo per controllare le varie pietanze che i due ragazzi avevano iniziato a sistemare.

-c'è qualcosa senza pesce?- chiese poi osservando attentamente molti dei piatti che contenevano pesce pensando al povero Bayron che si schifava solo a sentir parlare di pesce.

-si, dovrebbero esserci da questa parte- le rispose Tamiel indicandole panini con salumi vari e Patricia sospirò di sollievo. Si sarebbe sentita in colpa se Bayron non avesse mangiato niente.

Nel mentre Tamiel stava osservando la mora, che aveva scoperto essere la cugina di Dakota, cercando di ricordarsi di quando aveva parlato con la ragazza ma senza successo. Aveva completamente rimosso quel pensiero dalla testa ma era comunque contento di aver capito chi fosse. Per quanto aveva detto Dakota era stato l'amico della cugina a riportarlo al dormitorio quindi semplicemente doveva capire chi fosse l'amico i Viktoria durante quella serata per poter capire tutto. Non sarebbe stato facile ma era certo che ci sarebbe riuscito, si sarebbe concentrato al massimo per riuscirci. Purtroppo però tutti i suoi buoni propositi di restare calmo e concentrato si andarono a farsi friggere quando la gente iniziò ad affollare l'atrio e non perché non riuscisse più ad individuare la mora ma perché tutta la sua attenzione si era focalizzata su un unico punto e cioè su Bayron. Bayron che era appena entrato nella sala con un paio di jeans, la felpa dell'università, il suo solito sorriso strafottente stampato sul volto e i capelli rigorosamente ancora bagnati segno che si era fatto una doccia da poco. Non aveva minimamente prestato attenzione al nome del college nel quale stavano andando e si maledì per quello visto che non era stato preparato alla vista del moro che nonostante tutti quegli anni ancora occupava un posto enorme nel suo cuore. Non era riuscito a farsi passare la cotta che aveva per Bayron.


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