4. Piccadilly Circus.

6.7K 384 58
                                    

Blank space, Taylor Swift.

I lived, One Republic

-"Mi stai dicendo che non lo hai chiamato? Avanti, ti ha lasciato il suo numero su un bicchiere di Starbucks! Cosa aspetti?"-

Jared sorseggiava la sua birra mentre aspettavamo che il pollo cuocesse. Stavamo cercando di cucinare un perfetto pollo al curry, ma sia io che Jared eravamo i peggiori cuochi sulla superficie terrestre.

-"Jar, non lo so. Non mi piace fare il primo passo. Sembrerei una disperata."-

Lui alzò gli occhi al cielo e mise un braccio sulla mia spalla.

Jared era famoso per i discorsi di poche parole e per il modo di esprimersi diretto.
Era come se non avesse freni inibitori e io lo adoravo per questo. Avevo sempre cercato una persona sincera con me e l'avevo trovata in lui.

-"Gli piaci. Ti ha chiesto due volte di uscire. Vuoi che ti faccia un disegnino?"- sbuffò, portandosi la bottiglia di vetro alla bocca.

Un sorriso prese forma sul mio volto, mentre valutavo quell'ipotesi.

-"Smettila di sorridere. Avanti, cosa avrà mai di speciale?"-

Mi muovevo tra i fornelli, cercando di trovare le parole giuste per spiegare quanto Harry Styles fosse perfetto.

Nessuna mi sembrava sufficientemente adatta ed era strano perché non rimanevo quasi mai senza parole.

-"Il punto è che non ha qualcosa di speciale. Lui è speciale."-

Jared scosse la testa, ridendo.
Mi cinse la vita con un braccio e con l'altra mi strinse il fianco, sapendo quanto soffrissi il solletico in quella zona. Iniziai a ridere, divincolandomi da lui.

-"Hai bruciato il pollo Idiota."-

***

-"Ho un mal di testa tremendo."-

Violet mi stava aiutando a sistemare le ultime cose prima di uscire dal lavoro. Quel turno era stato particolarmente pesante.

-"Ci credo, non la smettevano di farti domande."-

Violet si legò i capelli neri in una coda alta e tolse la fastidiosa divisa che indossava.
Era stanca e i suoi occhi scuri erano incorniciati da occhiaie.

-"Sono così orrenda, vero?"- mi chiese con aria scoraggiata.

Conoscevo Violet da quando avevo iniziato a lavorare al British.
Era più grande di me di pochi anni, ma eravamo entrate subito in sintonia.
Mi fidavo di lei e lei si fidava di me. Una cosa rara da trovare.

-"Abbastanza. Devi vederti con qualcuno?"-

-"Sì, stasera. Mi piace davvero molto, ma non ho molto tempo per preparami. Devo essere dall'altra parte della città tra meno di due ore."-

Cercai di nascondere la mia gelosia.

Tutti sembravano uscire con qualcuno ed essere perfettamente felici. Tutti, tranne me.

La mia mente era fissa sul ragazzo mentalmente deviato delle fotografie in bianco e nero.

Intanto raccattammo le nostre cose per spostarci verso l'uscita.
-"Tu invece?"-

-"Vedi per caso Ryan Reynolds qui intorno?"-

Violet scoppiò a ridere mentre uscivamo in strada.

La invidiavo così tanto. Era felice e aveva qualcuno su cui contare.

Più passava il tempo e più mi sentivo quel tipo di donna destinata a passare la vita con venticinque gatti.

The Photograph  Where stories live. Discover now