9. Date.

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She's kinda hot, 5sos.

Drag me down, One Direction.

-"Catherine, dovresti tornare a casa per Natale."- mi supplicò mia madre.

-"Avevo promesso a Jared che avrei passato il natale con lui."-

Mia madre era fissata con le tradizioni e passare il Natale in famiglia era una di queste. Erano giorni che continuava a chiamarmi nella speranza di farmi tornare in Scozia per le vacanze.

-"Può passarlo da noi. Insomma avrei anche l'occasione di conoscerlo."-

Aveva ragione. Non tornavo a casa da molto tempo. Più o meno quattro mesi. Avevo una voglia immensa di tornare a Edimburgo e anche di rivedere la mia famiglia.

-"Glielo chiederò allora."-

In quel momento stavo tornando dal lavoro e le strade di Londra erano coperte da un leggero strato di ghiaccio. Avrebbe sicuramente nevicato quella notte.

-"Ci sarà anche David."- mi disse mia madre.

La linea telefonica era leggermente disturbata e il rumore del traffico mi impediva di sentire mia madre chiaramente. Tuttavia sorrisi al sentire il nome di mio fratello. Non lo vedevo da una vita.

-"Mamma, devo andare. Ci sentiamo domani."-

-"A domani, bambina mia."-

Come avrei convinto Jared a passare il Natale con la mia famiglia? Aveva sempre passato le festività con i suoi amici. Sua madre era morta quando aveva solamente quattro anni, mentre suo padre non l'aveva mai conosciuto.

Di conseguenza odiava qualsiasi cosa che lo richiamasse a un'idea di famiglia.
Comunque avrei avuto molto tempo per convincerlo. I miei turni lavorativi erano finiti.

Mancava una settimana a Natale e avrei avuto molto tempo per comprare tutti i regali per i miei amici.

Mi strinsi nella giacca quando una folata di vento freddo mi avvolse. Londra era bella, ma non era neanche paragonabile alla mia Edimburgo. I palazzi alti e incombenti. Quella nebbia che avvolgeva la città. Princess street e i suoi negozi. Le foto davanti alla camera oscura. Tutto ciò mi mancava terribilmente.

Prima di tornare a casa, decisi di fermarmi in libreria. Volevo comprare dei libri per mio padre e per mia madre, così da togliere i loro regali dalla lista delle cose d'acquistare per Natale.

La libreria era poco affollata e i libri erano fortunatamente riordinati in base all'autore.
Preferivo questa disposizione al posto della classificazione in genere letterari.
Mi aiutava a trovare quello che cercavo più facilmente.

Senza perdere tempo presi un libro di storia europea per mio padre, che nonostante lavorasse nel settore economico, era un'appassionato di storiografia.

A mia madre sapevo già cosa comprare. Individuai subito il libro, che si trovava ovviamente nello scaffale più alto.

Tentai di allungarmi per afferrarlo, ma non ci riuscii. Iniziai a fare dei piccoli salti, ma non ci arrivai lo stesso. Sbuffai e mi girai in cerca di un commesso. Sembravano scomparsi nel nulla.

-"La ragazza con l'orecchino di perla. Amante dei classici?"-

Sussultai quando una voce profonda si rivolse a me. Mi girai verso lo sconosciuto e mi ritrovai davanti un ragazzo. Mi guardava con divertimento e teneva il mio libro nella mano destra.
Lo presi e gli sorrisi, mentre le mie guance si tingevano di rosso.

-"Non è per me. È un regalo, ma grazie comunque."-

Quel ragazzo doveva avere circa una ventina d'anni. I suoi capelli neri erano rialzati in un ciuffo perfetto. I suoi occhi erano color caramello, quasi d'orati.
Era molto bello, soprattutto quando sorrideva.

The Photograph  Where stories live. Discover now