14. Play.

5K 310 38
                                    

Airplanes, B.o.B ft Hayley Williams.

Burn, Ellie Goulding.

-"Quindi con la tua famiglia è andata bene?"-

-"Sì, ho passato delle buone vacanze. E tu che hai fatto?"-

-"Ho festeggiato con il gruppo."-

Carter beveva il suo caffè, sorridendomi in modo gentile.
Aveva insistito così tanto affinché ci vedessimo, che alla fine avevo accettato di uscire con lui.

Cercavo di mostrarmi coinvolta nella conversazione, ma il mio umore era tutt'altro che amichevole.
Il giorno dopo avrei ricominciato le lezioni al college e nel weekend avrei lavorato. Quindi come potevo essere carina con le persone?
Desideravo solamente starmene a casa a rilassarmi.
Riprendere a studiare significava solamente ritornare ad essere stressati.

-"Ho saputo che Harry ti ha chiamato. Scusami se te lo chiedo, ma non vi odiavate?"-

Roteai gli occhi al cielo. Carter era adorabile e fin troppo gentile, ma quando parlava di Harry pensavo seriamente di odiarlo.

-"Uhm..Sì, diciamo. Una cosa del genere."- cercai di divagare e ci riuscii.

L'ultima cosa che volevo era dire a Carter del bacio, o della chiamata, o del fatto che avessi dormito con lui.

C'era qualcosa che mi legava ad Harry. Ciò che odiavo di lui, mi spingeva solamente a stargli vicino.
Era una persona complicata e a me non erano mai piaciute le cose semplici.
Ad ogni modo non potevo dire tutto questo ad alta voce.

-"Bene, perché c'è una festa domani sera. Voglio che tu venga con me."-

Le feste a cui andava Carter non erano quelle scadenti della mia confraternita. Quindi, perché no?

Avrei finto volentieri di essere una persona diversa per una sera. Quanto poteva essere difficile bere champagne e indossare uno stupido vestito lungo?

-"Mi fa piacere."-

-"Fantastico. Vieni, ti porto a casa."-

Uscimmo da Starbucks e pensai inevitabilmente a quando avevo trovato Harry lì. Era stato un incontro perfetto, come se fosse la scena di un film romantico.

Cercai di non pensare a lui per tutto il tragitto di ritorno a casa.
Tra me e Carter c'era uno strano silenzio. Avrei voluto che ci fosse un po' di musica per coprirlo ed evitare una situazione imbarazzante.
Un po' come Dottor House, a casa di Harry.

Quando arrivammo al portone del mio palazzo, Carter mi cinse i fianchi.
Lo vidi avvicinarsi pericolosamente a me e trattenni il fiato.

Voleva baciarmi. Il modo in cui mi fissava le labbra era la prova più evidente.

-"Carter, io.."-

Cercai di dissuaderlo, ma le sue labbra furono sulle mie.
Le pressò con delicatezza, mentre ricambiavo a stento il bacio.

Mi sembrava brutto rifiutarlo in quel modo. Avevo dato una possibilità ad Harry, anche lui ne meritava una.
Ad ogni modo prima che potesse approfondire il bacio, mi staccai da lui.

Carter mi sorrise, come se avesse appena vinto alla lotteria.
Dio, ma seriamente? Le ragazze probabilmente gli cadevano ai piedi senza nessuna difficoltà. Poteva risparmiarsi quelle scene da ragazzo timido ed introverso.

-"Devo andare. Grazie per il passaggio. A domani."-

-"Vestiti elegante. A domani, Kate."-

Sgattaiolai nel mio appartamento, lasciandomi il ragazzo alle spalle.

The Photograph  Where stories live. Discover now