capitolo 16

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Mi sveglio di soprassalto per colpa di una vecchietta pazza che sta guardando una panchina dove c'è un ragnetto, guardo l'orologio sono le 10:30, sta mattina alle 8 sono tornata in ospedale per colpa di Sara ma poi mi sono rimessa a dormire.

"Buongiorno" dico entrando nella sua camera e stiracchiandomi la schiena.

"Aah ho dormito, benissimo questi letti sono comodissimi" dice, mi siedo sulla poltrona di fianco al letto.

"Quindi i bambini non voglio uscire?" Chiedo toccandole la pancia.

"No e io non vedo l'ora di andarmene" dice sbuffando.

"Calmati vedrai che prima o poi usciranno" dico, poco dopo entra la dottoressa per vedere quanto manca.

"Sono 7 centimetri quindi potrebbe partorire verso pomeriggio" dice sorridendoci.

"Finalmente" esulto.

Poco dopo arrivano Ricky e Nick per pranzare insieme, dopo il pranzo stiamo un po a chiacchierare poi ad un certo punto Sara sente dei dolori più forti.

"AAAAAH MATILDE IO DEVO TIRARLI FUORI ORA" grida io corro dalla dottoressa.

"È pronta signora sta per diventare mamma" dice sorridendo la dottoressa.

"Si ma muoviamoci" dice Sara mentre la portano in sala parto.

Visto che la madre di Sara non è ancora arrivata entro io, prendo un bel respiro e mi faccio coraggio ed entro.

"MATILDE MUOVITIII" grida Sara, mi avvicino a lei e le do la mano che stringe rompendomela.

"Ahia che dolore non potevi chiamare il padre?" dico toccandomi la mano, tutti mi guardano male.

"Scherzavo... continua a spingere" dico riprendendo la mano di Sara.

"Signora vedo la testa" dice la dottoressa sorridendo.

"Davvero?" Mi affaccio per vedere ma devo solo una testa tutta insanguinata.

"Devo... devo sedermi" dico iniziando ad impallidire.

"MATILDE AIUTAMI E NON SVENIRE" mi grida Sara così traballante e un po scossa torno da lei.

Dopo un po di spinte sentiamo il pianto di un bambino, è bellissimo.

"È il maschietto, vuole tagliare il cordone?" Mi chiede la dottoressa.

"Non ci tengo a svenire grazie" dico guardandolo, è così piccolo e pacioccoso.

"TAGLIALO" grida Sara guardandomi male.

Mi avvicino alla dottoressa e prendo le forbicine, deglutisco e taglio il cordone con mani tremanti e gli occhi chiusi.

"C'è l'ho fattaa e non sono nemmeno svenuta" esulto felice.

"Bene ora riprendiamo" dice la dottoressa.

Dopo aver fatto uscire anche la femmina gli taglio il cordone ma inizio ad impallidire e cado per terra come una pera cotta.

Mi sveglio e sono su un letto d'ospedale vedo tutto bianco e mi sento debole come se non riuscissi a muovermi.

"Ti sei svegliata vedo" dice Sara ridendo.

Solo ora noto che ci sono Ricky e Nick con due bambini in braccio, una più piccolina e magra vestita con una tutina rosa e bianca ed un cappellino anch'esso rosa in braccio a Ricky ed uno un po più grande e cicciottello con una tutina blu e bianca con un orsacchiotto disegnato in mezzo ed un cappellino con le orecchie blu.

Sorrido istintivamente e mi alzo, prendo in braccio la femmina.

"Ciao, sono la zia divertente che ti comprerà tanti giocattoli ovviamente anche al tuo fratellino" dico, improvvisamente la piccolina apre gli occhi, sono verdi come quelli di Nick.

"Ha aperto gli occhi" sorrido guardando Sara.

"Ha riconosciuto la sua mamma" dice ridendo.

Rido e ripasso la bambina a Ricky poi prendo il maschietto.

"Ciao piccolino sono la zia e sappi che se ti dovrai confidare con qualcuno io sono sempre aperta e non dirò nulla alla mamma" gli dico, lui aveva già gli occhi aperti che erano marroni come quelli di Sara.

"Come si chiamano?" Chiedo rivolta a Sara.

"Giulia e Davide" dice fiera.

"Nomi peggiori non li potevi scegliere" commento ridendo, lei mi lancia un occhiataccia poi si addormenta.

Sono passati due giorni e finalmente Sara e i bambini tornano a casa, mentre la madre di Sara va a prenderla io preparo bene tutto per la sorpresa che volevo fare a Sara.

"Siamo a casa" dice Sara entrando in casa con Davide in braccio.

"Ciao ti devo portare da una parte" dico prendendo Giulia dalle braccia della madre di Sara.

"Ora?" Mi chiede.

"Si ora" dico trascinandola fuori.

"Dove?" Mi chiede.

"Lo vedrai" dico iniziando a camminare sul marciapiede finché non arriviamo ad un palazzo.

"Prego" dico aprendo il portone con le chiavi.

"Cosa? Mati che succede?" Mi chiede.

"Ho pensato che ora avendo 2 bambini, avendo 16 anni e dei genitori che non mi vogliono... potremmo vivere in questo appartamento trilocale" dico aprendo la porta e spalancandola.

"Matilde ma... quanto l'hai pagata?" Mi chiede sorridendo.

"10.000 senza mobili delle camere ma con i mobili della sala cucina e bagno" dico facendo i conti.

"In pratica l'hai rubata a qualcuno" dice guardandomi e ridendo, io faccio finta di ridere.

Seguo Sara che sta ispezionando bene la casa: il salotto è pitturato di rosso con delle piccole macchioline sfumate in rosa, la cucina comunicante con la sala è bianca e a dividere la porta d'ingresso dalla cucina c'è un muretto.
La cucina è in legno, c'è un frigorifero abbastanza grande un po più lontano dalla cucina c'è un tavolo e quattro sedie.

In sala c'è una libreria in legno marrone scuro e in basso alla libreria ci sono dei cassetti, in mezzo c'è una TV abbastanza grande, davanti alla TV c'è un divano blu e di fianco al divano c'è un divanetto verde.

Andiamo in corridoio che è un semplice corridoio bianco e subito davanti c'è il bagno che è tutto piastrellato tranne sul soffitto, c'è una vasca da bagno con una tenda per coprire, un gabinetto, un bidet, un lavandino e dei mobiletti.
Ci sono anche due camere da letto, una con i muri verdi con dei disegni bianchi e l'altra con i muri bianchi con i brillantini.

"Wow" dice Sara sbalordita.

"Quindi vuoi diventare mamma con me?" dico mettendomi in ginocchio e mettendo le mani a forma di ciotolina con dentro le chiavi di casa.

"Si lo voglio" dice mettendosi le chiavi tipo anello.

Scoppiamo a ridere poi torniamo a casa di Sara e passiamo il tempo con i gemelli che sono i bambini più carini del mondo non vedo l'ora di vederli crescere, non vedo l'ora che ridano guardando uno stupido cartone per bambini, non vedo l'ora che dicano "mamma" per la prima volta, non vedo l'ora che incomincino a camminare, a parlare, a correre, a saltare.

Ok forse sono stata troppo sentimentale ma sti bambini mi fanno sto effetto e non è molto normale, anche se credo che stanotte penserò che siano dei mostri che non mi vogliono fare dormire.

Spazio autrice
Sembra andare tutto bene fin'ora e sarebbe un peccato distruggere questa pace 😈😈
Spero che vi sia piaciuto

Mati Jones

Baby SerpentsWhere stories live. Discover now