Capitolo 20

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"È di nuovo Niall" dice mia sorella entrando in camera.

Sono sdraiata sul mio letto, due flebo attaccate in entrambe le mie braccia. Per quanto io voglia rispondere so che non posso, e non devo.

Niall è una persona fin troppo perfetta, la sua vita non ha bisogno di essere rovinata dalla straziante sofferenza che io in primis potrei affliggergli. Potrà sembrare davvero sbagliato ma non voglio prendermi la responsabilità di ucciderlo emotivamente con la mia malattia, i miei problemi ed, eventualmente, la mia morte.

Dicono che è possibile sconfiggere il cancro, ed è vero, molti ce l'hanno fatta. Ma sapete quanti sono quelli che non ce l'hanno fatta? Milioni.

Oscillo tra vita e morte senza curarmene nemmeno più, non ho nemmeno la forza né la voglia di curarmene, a dire il vero.

L'unica mia fonte di positività era quello stupido biondo tinto, si è preso il mio cuore, tutto quello che rimaneva di più sano nel mio corpo, e onestamente vorrei se lo tenesse per sempre.

Metaforicamente parlando.

"Non posso rispondere" dico piano e Luna passa l'ordine al telefono. La sento discutere per un po' e dopo un sospiro mormora "non vuole e basta, per favore". La conversazione finisce lì.

Mi sento legittimamente il pezzo di merda più grande della storia. Sia psicologicamente che fisicamente. Merita una spiegazione quel povero ragazzo, questo è vero, ma io non ho la forza di guardarlo in quegli occhi blu come l'oceano e dirgli che non voglio stare più con lui.

Perché stare con lui è tutto ciò che mi tiene in vita.

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"Guarda cosa ti ho comprato" dice mia madre, entra nella mia stanza e dopo aver bagnato un po' le mie labbra afferra una busta e quando la apre ne fa uscire fuori un...qualcosa?

"Scusa, cosa dovrebbe essere?" Chiedo confusa.

"È una parrucca!"

"Sembra un gatto morto" dico ributtandomi sul cuscino.

"Ma no, guarda, provala"

"Mamma, ho ancora qualche capello"

"È per questo che ho preso delle extension anche, cioè, me lo ha detto Luna di prenderle"

Alzo un sopracciglio e acconsento a provare almeno le extension. Sono ricce proprio come i miei capelli e per una volta allo specchio rivedo la Coraline che ero un tempo. Tranne per la mia faccia, la Coraline di adesso è un vero mostro.

"Perché non esci con qualche amica, Corie?"

"Mi scoccia"

"Sono sicura che Anna verrebbe se la chiamassi"

Alzo gli occhi al cielo, "Mamma, Anna ha da fare"

"La chiamo" dice, e prima che io possa protestare sparisce dalla mia camera.

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"Hey, come siamo belle" dice.

"Ti prego, non infierire" rispondo nascondendomi dietro le mie mani.

"Puoi muoverti o no?" Chiede scrutandomi.

Annuisco e scendo dal letto, il suo braccio a sorreggermi.

"Possiamo uscire? Non vedi la luce del giorno da tre settimane"

Grugnisco in risposta e lei va a prendermi dei vestiti.

"Mamma, stiamo uscendo" e Anna mi spinge velocemente fuori, dopo avermi truccata persino.

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Verde oceano.Where stories live. Discover now