Capitolo 7.

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Ho flirtato con Niall Horan, signori e signore.

Chi avrebbe mai detto che io, Coraline Bale, sarei stata in grado di fare certe cose, ho imparato un mese fa ad usare il tostapane, figuriamoci flirtare con qualcuno.

Non faccio in tempo ad arrivare in camera mia che la testa inizia a farmi male e a girare.

Butto lo zaino per terra e mi tengo dallo stipite della porta.

"Mamma" dico, sarebbe dovuto essere un grido ma invece il mio tono è così basso che anche se mia madre si trovasse a tre metri di distanza non mi avrebbe sentita.

Mi sento senza forze e improvvisamente ho voglia di vomitare.

Sento la bile salire velocemente.

Devo avvicinarmi a qualche condotto d'aria o finestra e fare qualche respiro.

Mi stacco dall'uscio della porta e cerco di correre fino alla finestra, provando a non svenire o inciampare.

"Mam-" è tutto quello che riesco a dire prima che un fiume rosso sporchi tutto.

"Non fa niente, tranquilla, non è colpa tua"

Ho sentito questa frase circa 10 volte in un'ora e mezza, ormai.

Non riesco a fare altro se non piangere e provare disgusto verso me stessa.

Sono seduta sul letto della mia camera d'ospedale mentre mia madre cammina su e giù per i corridoi e mio padre sta seduto accanto a me, cercando di tirarmi su di morale parlando di qualcos'altro.

Mio padre è una delle mie persone preferite, anche se molte volte lo tratto come non merita, mi chiama con mille nomignoli dolci e prova ad abbracciarmi e riempirmi di baci ma io sono in quel periodo in cui gli adolescenti si vergognano dei propri genitori e non vogliono essere baciati se non dal proprio ragazzo.

Solo che io non mi vergogno dei miei genitori e non voglio essere baciata e abbracciata sempre perché magari ho altre cose da fare.

Come cercare di smettere di vomitare sangue ovunque?

"Nancy ha detto che possiamo andare via" mia madre riprende la sua borsa e fa strada, come se già non la sapessimo, mentre mio padre mi tiene per il braccio per aiutarmi a camminare.

"Questa situazione non può andare, Coraline, ficcatelo in testa: devi iniziare qualche terapia" il suo tono è minaccioso, odio quando usa questa voce.

"Posso fare la radioterapia" la mia voce invece è un sussurro.

"Questa volta però devi andare a ogni appuntamento, non mi importa se hai paura o se ti fa male, o lo fai o lo fai"

Sembra quasi che io abbia qualche scelta sulla mia vita.

E se volessi morire? No, non si può, mia madre ha deciso che io non morirò perciò mi sottoporrà ad ogni tipo di terapia, dovesse anche lasciarmi attaccata alle macchine per tutta la vita.

Stiamo per uscire dall'ospedale quando decido di rispondere a mia madre.

"Mamma non puoi decid-"

"Corie?"

Volto immediatamente il corpo, aggrotto le sopracciglia e davanti a me vedo un ragazzo alto e snello, lottare contro i capelli troppo lunghi.

Nonostante le punture mi abbiano accecata per metà capisco che quel ragazzo è Harry.

E se Harry e qui, anche Niall sarà qui.

"Harry" mi avvicino lentamente, tremo ancora e inciampo sui miei piedi tanto che Harry mi afferra per un braccio e non mi lascia andare finché non sto ferma per bene.

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