Bugie (II)

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Non appena Lee Hajoon se ne fu andato, Chanwook si lasciò cadere sulla sedia. Il cuore gli batteva all'impazzata e non perché aveva stretto a lungo la mano del compagno, ma perché non si sarebbe mai aspettato che Hajoon si confidasse con lui. Sebbene avessero sempre avuto un ottimo rapporto e sapeva di essere, dopo Yongsun, la persona con cui Hajoon andava più d'accordo, nell'ultimo periodo l'amico gli era sembrato distaccato. Era talmente felice che anche lui sentì il bisogno di condividere quelle emozioni con qualcuno a cui era molto legato, così aprì la rubrica e avviò una videochiamata con il numero più ricorrente.

«Chanwook-a?» rispose la voce allegra prima ancora che si avviasse il video.

«Stai lavorando, nuna

«Sì, ma sono in trasferta. In questo momento siamo fermi a una stazione di servizio per un caffè.»

«Ah, se non puoi parlare non fa nulla, possiamo sentirci stasera...»

«Anche il mio capo sta facendo una telefonata. E finché è al telefono lui non ripartiamo» disse la ragazza allontanandosi dall'auto per avere un po' di privacy.

Chanwook la vide appoggiarsi alla vetrina del negozietto del benzinaio e sollevarsi gli occhiali da sole perché era in penombra.

«Che volevi dirmi? Ci sono novità sulla data del comeback?»

«Ancora no, purtroppo. Non posso darti i dettagli, perché non riguarda me, ma ti ricordi che ti avevo raccontato che ero un po' preoccupato per Lee Hajoon?»

«Certo.»

«A quanto pare sta meglio. E io sono la prima persona a cui l'ha detto!»

Hyorin gli rivolse uno dei suoi sorrisi dolci e bastò quello a fargli capire che aveva intuito ben più di quanto Chanwook le avesse rivelato.

«Sono davvero felice, Chanwook-a. È importante avere nel gruppo almeno un membro con cui potersi aprire... l'ideale sarebbe che possiate fidarvi tutti l'uno dell'altro...»

«Hai ragione, ma siamo così diversi. E poi ognuno ha le proprie cose per la testa, soprattutto in questo periodo.»

«Il mio Jisang come sta?»

Erano trascorsi appena due giorni dall'ultima volta che si erano parlati, ma per Hyorin sapere di Jisang era necessario quanto l'aria, e se avesse potuto avrebbe voluto conoscere ogni singolo dettaglio delle sue giornate.

«Aspetta, ti mando un video!»

«Oh, grazie! Grazie, Chanwook-a!»

«È il video di una prova di danza dove fa un errore, ma la sua reazione è così adorabile!»

«Ahahah, sai sempre di cosa ho bisogno, Chanwook-a!»

La ragazza fu interrotta da un collega che le portò una tazza di caffè fumante.

«Il tuo fidanzato?» chiese una voce maschile fuori dal campo visivo di Chanwook.

«Digli di sì, così ti lascia in pace» esclamò subito l'idol, che non aveva la minima intenzione di rischiare che Hyorin iniziasse sotto i suoi occhi una relazione con qualcuno che non fosse Park Jisang. «Se n'è andato?» chiese ancora Chanwook.

Hyorin annuì. «Ho già rifiutato due richieste di uscire, ma è un po' insistente. Forse dovrei davvero considerare di spargere la voce che sono impegnata! Vuoi essere il mio fidanzato immaginario, Chanwook-a? Stiamo comunque sempre al telefono...»

«Fai di me quello che vuoi!» esclamò Chanwook.

«Chanwook-a, te lo dico spesso, ma sei diventato davvero un amico insostituibile per me. Lo so che gran parte del tempo ti chiedo di Jisang, ma sono curiosa anche di sapere della tua, di vita. Quindi continua pure a chiamarmi quando vuoi condividere qualcosa, come hai fatto oggi. E spero davvero che prima o poi avremo l'occasione di incontrarci di persona!»

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