Pausa (II)

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I quattro ragazzi si scambiarono uno sguardo allarmato.

«In che senso una pausa?» ebbe il coraggio di chiedere infine Yongsun.

«Invece che un comeback zoppicante, con un membro in meno e delle canzoni di cui non siete pienamente convinti... ho deciso che è meglio che vi prendiate tutti un mese di pausa. Ho sentito troppi pettegolezzi girare su di voi, nell'ultimo periodo, ma non starò qui a puntare il dito contro nessuno... ciascuno sa come ha messo a repentaglio la reputazione del gruppo e dell'agenzia.» Song PD non puntò il dito, ma da come il suo sguardo si soffermò su Wonbin tutti colsero il messaggio.

Il maknae chinò il capo. Non aveva idea di quanto l'uomo sapesse del suo scandalo. Forse il paparazzo lo aveva contattato prima di pubblicare l'articolo e magari era proprio grazie a Song PD che non era stato fatto il suo nome. Anche Chanwook abbassò lo sguardo, non perché fosse colpevole di qualcosa ma perché l'uomo lo aveva sempre messo a disagio. Yongsun, invece, non si sarebbe fatto intimorire tanto facilmente; ricambiò l'occhiata severa con una di sfida, come era solito fare ogni volta che si sentiva attaccato.

«E vale anche per il tuo debutto da solista, Kim Yongsun» aggiunse Song PD.

«Il tuo cosa?» esclamò Jisang.

«Airfoce555 mi ha detto che non ci stai mettendo l'impegno necessario...»

«Non sono molto ispirato, in questo periodo» tagliò corto Yongsun spiando di sottecchi Jisang, che aveva addentato il labbro inferiore per non interrompere di nuovo Song PD. Il responsabile dell'agenzia perdeva le staffe facilmente e più di una volta aveva lanciato oggetti da una parte all'altra delle sale riunioni, contro membri dello staff o idol che si erano permessi di parlare senza essere interpellati.

«Qualche settimana fa il dottor Hong è venuto a dirmi che era preoccupato per voi. Vorrei avergli dato ascolto, perché magari Lee Hajoon non si sarebbe infortunato. Il dottore pensa che né Lee Hajoon né voi quattro abbiate avuto tempo sufficiente a superare l'incidente di quest'estate. Per questo ho deciso che una pausa potrebbe fare bene a tutti.»

Song PD non nominava mai direttamente manager Gu, non tanto perché si vergognava di aver dato lavoro per anni a quell'alcolizzato violento, ma perché non parlarne era un modo per negare che fosse accaduto.

«Nelle prossime settimane non voglio vedervi qui all'agenzia.» L'uomo si voltò verso Chanwook. «Neanche te, Lee PD» disse usando il nomignolo con cui era solito riferirsi al contributo di Chanwook come produttore. «Non mi interessa cosa deciderete di fare durante questa pausa, basta che non facciate stupidaggini. Il dottor Hong è sicuro che allontanarvi per un po' dalla vita di idol non possa che farvi bene. Vi chiedo la cortesia di registrare dei video per i fan tra oggi e domani, che rilasceremo man mano nel corso del mese in modo da non creare un senso di distacco tra voi e loro. Non è comune che dei rookie si prendano una pausa così lunga e vogliamo evitare che comincino a circolare voci su un possibile scioglimento dei Nightmare Bloom. Siete il nostro gruppo rookie più promettente, anche se finora non siete stati molto fortunati...»

Jisang si chiese se Song PD fosse sincero, se quella pausa non fosse in realtà il preludio della fine. Era vero, nessun gruppo rookie di solito interrompeva le attività per più di qualche giorno consecutivo, perché il rischio che i fan si disaffezionassero era ancora troppo alto. Il loro era un caso particolare, avevano subito un trauma che non era stato affrontato nel modo giusto, un trauma che aveva lasciato dei segni profondi non solo su Hajoon. Non erano mai stati un gruppo affiatato, ma nell'ultimo periodo si erano comportati solo come colleghi: ciascuno si era limitato a fare il suo dovere senza metterci l'entusiasmo dei primi tempi. Mancava la motivazione della vigilia del debutto... la voglia di affrontare un'avventura insieme.

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