❀ 𝙰𝚏𝚏𝚒𝚗𝚎 𝚊𝚛𝚝𝚜 ❀

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Ero maledettamente in ansia

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Ero maledettamente in ansia.

Questa sera ci sarebbe stata la mia uscita con Yoongi e non credevo di aver mai visto le mie mani tremare tanto.
A causa di ciò, avevo lasciato perdere qualsiasi tentativo di prendere una matita in mano, per il compito di disegno, facendo, invece, dello yoga calmante, con un podcast trovato su Spotify.

Inutile dire che non era servito a molto, se non a far scompisciare Jimin dalle risate, intanto che cercavo di seguire le istruzioni dell'insegnante.

Secondo il mio migliore amico, non c'era bisogno che mi agitassi tanto, dato che il menta era sembrato il tipo da saper gestire una conversazione con chiunque; dentro di me sapevo avesse ragione, eppure volevo che fosse tutto perfetto, in modo che ci potesse essere, in futuro, la possibilità di qualche altra uscita, stavolta non causata da Jungkook.

Proprio riguardo ciò, ovviamente, al biondo non avevo riferito tutti i dettagli di quell'incontro: era a conoscenza solo del fatto che Yoongi mi avesse mandato un messaggio, qualche giorno fa, per invitarmi, sostenendo di sapere (da fonte anonima) quanto mi piacessero quei parchi divertimento.

Jimin mi aveva guardato stranito, chiedendomi a chi è che ero andato a raccontare certe cavolate, dato che non ero troppo il tipo da montagne russe e chioschi di zucchero filato.
Io avevo scosse le spalle, rispondendo semplicemente che forse il menta aveva capito male da qualche nostra conversazione; speravo vivamente che non nominasse mai Jungkook come l'autore della bugia.

Proprio quest'ultimo si era dimostrato più disponibile di quanto pensassi.

Non appena, infatti, il mio compagno di stanza era uscito, a causa delle mie suppliche di dover stare da solo per calmarmi (bugia quasi vera), era sgattaiolato qui, sotto mia richiesta, presentandosi con il solito sorrisino divertito.

«Pronto per il ballo, Taerentola?»

«Ah ah ah molto divertente, fata madrina» sbuffai, specchiandomi per la ventesima volta.
Non mi ero vestito troppo colorito, seguendo il suggerimento del corvino e, anche se non era molto da me tutto quel mortorio, piaceva a Yoongi, quindi me lo sarei fatto andare bene.

«Avanti, non preoccuparti. Ti assicuro che vi divertirete da matti e dovrò poi sorbirmi i tuoi messaggi pieni di faccine»

Trattenni una risata per la smorfia che fece, osservandolo da dentro il vetro.

Jungkook odiava il mio modo di scrivere e questo non faceva altro che spronarmi ad aggiungere sempre più emoji.

«Dovresti provare anche tu a metterle, ogni tanto. Mi sembra di parlare con un professore, quando ti scrivo»

In risposta ebbi solo un finto conato di vomito e notai, successivamente, come si fosse avvicinato alla mia preziosissima collezione di palle con la neve, poggiata sulla mensola, sopra al mio letto.

Non c'era nessuna grande storia dietro questa mia fissa; semplicemente, un Natale di tanti anni fa, i miei genitori me ne avevano regalato una, dato che mi ero lamentato dell'assenza di neve per quel Dicembre, e da lì me ne ero innamorato.

Partners in Crime // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora