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Non ero mai stato interessato a cose come la scienza o la medicina, essendo io un animo del tutto artistico, ma sapevo che la memoria umana avesse una capacità inimmaginabile di conservare informazioni. Certo, tendeva ad eliminare quelle considerate superflue, quindi non mi aspettavo che cancellasse così facilmente quel ricordo, ma nemmeno mi aspettavo che oscurasse tutti gli altri, per lasciare solo quello.
Nel momento in cui Jimin e Yoongi erano tornati da noi, per il picnic, con le mani piene di margheritine, io e Jungkook non avevamo incrociato lo sguardo nemmeno per sbaglio. Lui era stato il primo a far sembrare le cose normali, scherzando con i due, aiutandoli anche a costruire una nuova coroncina. Da parte mia, ci misi un po' a riprendere a funzionare normalmente; più che altro mi costrinsi a farlo, per non preoccupare gli altri due ragazzi, nonostante mi sentissi dannatamente confuso.
Che diavolo era successo?
Continuavo a ripetermi quella domanda, giorno dopo giorno, fino a quando, stanco di rimuginarci sopra e convincendomi che fosse solo una curiosità del corvino, stile gossip, decisi di concentrarmi su altro.
Sapevo che non sarebbe svanito lo stesso, come pensiero, ma almeno avrei avuto la mente occupata con qualcosa di più importante: il progetto che dovevo preparare per la fine di marzo.
«Allora? Come vi è andata?» esordì subito il mio migliore amico, sorseggiando il suo frappè al cioccolato.
Subito dopo la fine delle lezioni, avevamo deciso di riunirci in caffetteria per discutere dei compiti che ci erano stati assegnati, la nostra prima grande prova alla SNU. Mi sentivo più tranquillo a sapere di poter avere loro su cui contare. Soprattutto-
«Il solito. Composizione di un brano» si strinse nelle spalle il menta, offrendo un pezzetto della sua cheesecake al corvino, seduto al suo fianco, il quale scosse la testa, rifiutando.
Quello mi fece alzare un sopracciglio.
Jungkook che rifiutava del cibo gratis? C'era qualcosa che non andava.
«Stessa cosa per me, a parte che la coreografia è tipo la più difficile che abbia mai fatto fino ad ora» si imbronció il biondo, prima di rivolgersi a me. «Tae?»
Emisi un sospiro, non indirizzato tanto a Jimin, quanto al ricordare che sfortuna avessi avuto.
«Dipinto astratto» pronunciai con tono amareggiato, giocherellando con la cannuccia del mio smoothie alla frutta. «E non solo questo, ma un dipinto astratto che riflette le nostre emozioni, assurdo! A chi piace l'astrattismo? Solo agli psicopatici che si divertono a buttare vernice su una tela. Come si possono esprimere dei sentimenti tramite segni totalmente a caso? È ridicolo!»
La mia disperazione dovette essere divertente per Jimin e Yoongi dato che, dopo quello sfogo, scoppiarono a ridere, sostenendo che fossi troppo melodrammatico.
