❀ 𝙿𝚛𝚎𝚜𝚎𝚗𝚝𝚜 ❀

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«Ti ringrazio tantissimo per avermi aiutato»

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«Ti ringrazio tantissimo per avermi aiutato»

«Non c'è alcun problema» scossi la testa, con un enorme sorriso sul volto, non provando nemmeno a nasconderlo.

Eravamo arrivati all'ultimo giorno di lezioni, prima delle vacanze di natale, e il destino aveva deciso di farmi un regalo anticipato: proprio mentre uscivo dall'aula di storia dell'arte moderna, avevo notato una chioma colorata e tanto familiare, portare più di trenta CD fra le braccia.
Inutile dire che ero corso ad aiutare.

In cambio, Yoongi mi aveva rivolto un'espressione così gentile e dolce da sembrare un sogno.
Avrei voluto che la nostra camminata fino al dipartimento di danza non finisse mai.

«Cosa ne devono fare di tutti questi CD?» chiesi, giusto per sentire ancora un po' la sua voce.

«A quanto pare sono a corto di materiale per il saggio che ci sarà a metà semestre. Volevano della musica un po' diversa dal solito»

Ricordavo che Jimin mi avesse accennato qualcosa del genere; nonostante lo spettacolo ci sarebbe stato a Marzo, stavano già iniziando a lavorare sulla coreografia e sui costumi, essendo un avvenimento importantissimo per il campus.

Il biondo non stava più nella pelle, anche se più volte avevo notato l'incertezza attraversare il suo viso, per paura di non essere all'altezza delle aspettative di professori e futuri talent scout. Se solo avessi potuto fargli capire quanto eccezionale fosse, magari sarebbe stato molto più sicuro di sé.

Qualche volta, mi era capitato di andarlo a spiare alle prove, anche per poi tornare insieme in camera dalle lezioni pomeridiane ed ero rimasto senza fiato per quanto fosse migliorato in quei soli tre mesi.

Dentro di me un po' ero invidioso perché non credevo che la mia arte avesse subito lo stesso sviluppo; mi sembrava di essere rimasto ancora ad un livello inferiore rispetto a tutti gli altri.

«Tutto okay, Taehyung?»

Mi riscossi da quei pensieri, annuendo.

«Sí, mi sono solo intristito un attimo» confessai, poggiando i CD sul pavimento della sala prove, dove mi indicò il menta.

Era strano vederla vuota, ma quasi potevo immaginare la sagoma di Jimin che si muoveva leggiadra per la stanza.

«Ti va di parlarne?»

Si appoggiò alla parete, rivolgendomi la sua più totale attenzione.
Di solito gli avrei detto di no, troppo imbarazzato dal condividere con lui un mio aspetto tanto patetico ma, in parte per le rassicurazioni che Jungkook mi aveva sempre fatto su di lui e in parte per la serenità che mi infondeva, decisi di lasciarmi andare.

Mi ci misi accanto, con lo sguardo perso verso l'enorme specchio alla mia destra, non notando davvero il nostro riflesso al suo interno.

«A volte ho la sensazione di non star facendo nessun passo in avanti con la mia arte. Mi sembra di essere bloccato nello stesso punto da anni, mentre tutti si muovono a 100 all'ora, lasciandomi indietro»

Partners in Crime // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora