❀ 𝙴𝚙𝚒𝚕𝚘𝚐𝚞𝚎: 𝚂𝚝𝚊𝚛𝚜 ❀

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4 anni dopo

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4 anni dopo

Si dice che man a mano che il tempo passa, si diventa anche più maturi, riuscendo a correggere quei piccoli difetti che uno si porta dietro dall'infanzia.

Purtroppo, a mie spese stavo scoprendo che era solo una bugia per portare speranza, perché non credevo che sarei mai riuscito ad essere in orario per qualsiasi cosa.

Ero arrivato in ritardo al secondo appuntamento organizzato da Jungkook, ormai anni fa; mi ero svegliato tardi il giorno in cui avrei dovuto salutarlo all'aeroporto, prima che partisse per il tirocinio in America, quell'estate (riuscendo fortunatamente ad arrivare comunque in tempo); ero arrivato in ritardo in quello stesso aereoporto quando era tornato. Ero arrivato in ritardo il primo giorno di lezioni, al secondo anno di università (così come tutti gli altri).
E ora ero in ritardo per il pranzo che avevano organizzato Yoongi e Jimin.

Correndo per la camera, intanto che mi abbottonavo la camicia in fretta e furia, con una scarpa sola ai piedi e i capelli sparati in aria, cercai di ricordarmi dove avessi sistemato i regali per quei due.

Era la vigilia di Natale.

Un po' era stato strano svegliarmi, per la prima volta, non nella mia stanza a Daegu, durante queste vacanze.
Così come era stato strano non essere da solo.

«Finirai per spaccarti la testa, se continui a saltellare su un piede solo»

Con delicatezza, in modo da fermarmi, Jungkook mi posò le mani sulle spalle, guardandomi divertito.
E pieno pieno di dolcezza.

«Siamo in ritardo! Penseranno di nuovo che sia colpa mia!» mi imbronciai, lasciando che mi sistemasse i bottoni della camicia.
Il suo tocco caldo aveva portato via tutto il freddo dell'inverno.

«Ma è stata colpa tua. Se avessi smesso di impacchettare quei regali prima, ora saremmo già lì»

Seppure fosse un rimprovero vero e proprio, la sua voce era troppo soffice, gentile, per offendermi davvero.

«Ma così non avrei fatto in tempo! Manca poco alla riapertura delle scuole!»

Una volta finito di sistemarmi, mi passò le mani sul tessuto, come a togliere qualsiasi possibile piega, seppure, ormai, avessi capito che lo facesse più che altro per percepirmi.

Nonostante il tempo trascorso, questa cosa tra me e lui non sembrava essersi affievolita: il bisogno di rimanere ad un battito di distanza, di sfiorarci anche solo per qualche secondo, per poter respirare bene.

Quei quattro anni erano stati pieni di cambiamenti.

La prima novità era stata l'internship di Jungkook in America, proprio come aveva sognato; ci era rimasto per tutta l'estate e sarebbe una bugia dire che quei tre mesi erano volati.
Erano stati i più lunghi della mia vita.

Partners in Crime // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora