❀ 𝚂𝚞𝚏𝚏𝚘𝚌𝚊𝚝𝚎 / 𝚂𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕 ❀

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L'aria di Febbraio sembrava vibrare di attesa

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L'aria di Febbraio sembrava vibrare di attesa.

Non sapevo se dipendesse dall'avvicinarsi di Marzo o da San Valentino; alla fine, personalmente, non mi importava poi molto della seconda cosa, essendo io non troppo il tipo da tali festività.

Proprio per questo non mi aspettavo di ricevere una chiamata da parte di Jungkook, quella domenica mattina.

«Che c'è? Stavo dormendo» brontolai, tenendo ancora gli occhi chiusi, nella speranza che mi dicesse di aver sbagliato numero, per poter tornare a dormire.

«Abbassa la voce» mi rimproverò Jimin, con tono ugualmente assonnato, coprendosi le orecchie con il cuscino.

Dispiaciuto del dover disturbare anche il biondo nell'unico giorno in cui non si allenava fino a svenire, mi alzai dal letto, per poter andare in bagno e parlare tranquillamente con il corvino. Cosa non si faceva per i migliori amici!

«Fatti trovare pronto fuori dalla tua porta entro due minuti»

Aggrottai la fronte.

«Scusa? Mi sono letteralmente appena svegliato!» mi lamentai, appoggiandomi di schiena alla porta, non avendo ancora la forza fisica di tenermi in piedi per bene.

«Abbiamo una missione»

«Non può iniziare alle undici? Sono appena le nove!»

«Invece il tempo a tua disposizione è appena diventato 1 minuto e 40 secondi»

«Jungkook!»

«1 minuto e 34 secondi»

Davvero, non potevo vincere con lui.

«Va bene, arrivo!»

«Risposta esatta»

E potei sentirlo sorridere dall'altra parte della linea.

Forse la giornata non era iniziata del tutto male.

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«Buongiorno, Tae!»

Sbuffai incredulo per quel suo sorrisetto angelico, stringendomi meglio nel cappotto che indossavo.

«Sei un disturbatore seriale! Cosa puoi volere esattamente di domenica mattina?!»

La mia frase non fece altro che strappargli una risata, tanto cristallina da farmi quasi perdere il broncio che avevo messo su per fargli pena. Quasi, però. Non avrei ceduto così facilmente!

«Seguimi e lo scoprirai»

Dopo avermi lanciato un occhiolino, si incamminò verso l'uscita del campus, facendo ruotare delle chiavi fra le dita.
Quel dettaglio attirò la mia attenzione.

«Hai la macchina?»

Una volta che fui al suo fianco, mi rivolse uno sguardo divertito, indicando la fotocamera appesa al suo collo. «Sí, pensavo te ne fossi accorto mesi fa»

Partners in Crime // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora