Capitolo 19 ... Un sogno si avvera

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- Ti domandai una volta perché mi salvasti la vita dopo che quel soldato mi ferì gravemente

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- Ti domandai una volta perché mi salvasti la vita dopo che quel soldato mi ferì gravemente. Mi dicesti che un giorno mi avresti risposto.

- Sì.

- Allora, perché?

- Perché io già ti amavo.

L'aveva detto? Avevo sentito davvero quelle parole? Avevo bisogno che le ripetesse per esserne certa, perché era tutto così meraviglioso e ... precario che non capivo cosa fosse concreto o immaginario. Temevo che da un momento all'altro la dura realtà avrebbe affogato la speranza.

- Che cosa hai detto? - replicai dolcemente.

- Che ti amavo - ribadì. Non potevo smettere di fissarlo estasiata.

- Le tre tuniche - spiegò - Sono state il percorso che ha condotto te nel mio cuore.

Tesi le orecchie, attenta quasi allo spasimo; non volevo perdere una sola parola del suo discorso.

- La tunica con mio Kola ha riempito me di gioia. Io ho pensato a sforzo e impegno che tu hai fatto per dare volto a mio fratello di sangue. Io molto ... - si fermò e mi accorsi che cercava la parola giusta – ... molto felice. Lui con me sempre ora. Io sono molto grato a te della tunica.

- Per questo hai collaborato con me per la veste di Taopi?

Annuì senza smettere di fissarmi.

- Ma poi io accorto ... mi sono accorto... che comincio a provare per te un sentimento ... e io non voglio. Tu bianca ... io ho cercato di ... - ancora una volta si fermò per rintracciare la parola giusta - ... evitarti.

- Perché sono vecchia e brutta ...

- Io volevo un figlio. Hopa non ha dato a me.

Mi fece male sentire quelle parole, ma gradii la sua onestà.

- Capisco, anch'io lottavo contro i miei sentimenti. Tu indiano, io bianca ... impossibile!

- Tu bella! ...io amo tuo viso, tuoi occhi grandi come occhi cerbiatto.

Si alzò in piedi e fummo uno davanti all' altra, mi sfiorava col torace, mi sovrastava di una testa per cui sollevai lo sguardo verso di lui.

Cominciò a coccolarmi la gota con il dorso dell'indice. Con una dolcezza impensabile per un uomo, almeno per la mia esperienza. Poi cominciò a sfilare una forcina dalla nuca, poi un'altra finché i miei folti capelli si sparpagliarono invadendo le spalle. Iniziò a pettinarli con le dita e poi ad accarezzarmi sul capo con la sua grande mano, come quel giorno in riva al fiume. Potete immaginare la mia situazione? La gioia traboccava dal mio cuore come un fiume in piena, avrei potuto morire in quell'istante al massimo della felicità: ero tra le sue braccia e mi aveva appena detto di amarmi! Lui proseguì:

- Terza tunica ha cambiato mio fratello. Lui ha smesso di odiarmi ...

- Non ho alcun merito in questo, è stato il buon Dio.

WANAPEYA, HO AMATO UN INDIANODonde viven las historias. Descúbrelo ahora