Chiudete la porta

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Il clima di tensione che aleggiava nella casa dei Byers era percepibile a miglia di distanza. Will era ancora privo di conoscenza per evitare altri spiacevoli incidenti come quello al laboratorio poche ore prima. Hopper tentava di mettersi in contatto con qualcuno per chiedere aiuto, ma la cosa sembrava non portare a niente.

"Io sono la polizia! Comandante Jim Hopper!" sbraitò al telefono. "Mi richiami a questo numero!"

Riagganciò e sbuffò sonoramente. La giornata era stata dura per tutti.

"Non le hanno creduto, vero?" chiese Dustin. Ormai questa era la loro ultima speranza, senza i soccorsi avrebbero fatto ben poco e tutti lo sapevano bene.

"Vedremo." rispose Hopper senza guardare negli occhi il ragazzino.

"Vedremo? Non possiamo stare qui mentre quei cosi girano liberi!" si intromise Mike, che tra loro sembrava quello più provato della situazione, soprattutto a causa dello stato di Will.

"Noi restiamo qui e aspettiamo i soccorsi." Il tono di voce del capo della polizia era molto più che deciso.

"E se non arrivassero?"

"Arriveranno, Mike."

Tutti si voltarono verso Evelyn. Lei sorrise debolmente sperando di convincere i più piccoli. Non ci credeva nemmeno lei, ma non voleva che gli altri si preoccupassero troppo.

Evelyn si avviò verso l'esterno con la scusa di controllare la situazione. Quando fu abbastanza lontana dagli altri, Hopper le si avvicinò e le mormorò "Ne sei veramente sicura?" per poi andarsene.

Questa frase risuonò nella testa della ragazza per tutto il tempo. Certo che non era sicura! Come diavolo faceva ad esserne sicura? Chi avrebbe mai creduto a tutto quello che avevano dovuto affrontare da un anno a questa parte? Ma i soccorsi erano la loro unica speranza e si sarebbe aggrappata a qualunque cosa in quel momento.

"Vedo il fumo uscire dalla tua testa."

Evelyn sorrise a quella battuta. Forse Steve aveva ragione, pensava troppo.

"Cosa ci fai qui?"

"Sono venuto a vedere come stavi."

Le si accomodò sul gradino accanto. Non sembrava il solito Steve, quello bello e spavaldo che le aveva fatto perdere la testa. Questa volta aveva qualcosa di strano, come se avesse un nodo in gola e non riusciva a scioglierlo.

"Steve..."

Il ragazzo interruppe la frase dal principio premendo le sua labbra su quelle di Evelyn. Era dalla festa di Halloween che sognava di poterlo rifare. E, cavolo, se doveva morire quella sera almeno le avrebbe detto quello che provava.

Fu Evelyn ad interrompere il bacio. Anche se le era piaciuto da morire, non le sembrava il momento adatto. Con tutto quello che le passava per la testa non aveva spazio per nient'altro, nemmeno per Steve.

"Steve... io..."

"Che cosa c'è, Evelyn?" le domandò Steve. "Ti sei già pentita di tutto?"

Evelyn lo guardò negli occhi. Erano spenti, come se ogni traccia di felicità se ne fosse andata con il loro bacio.

"No, no..." tentò di tranquillizzarlo. "È solo... Oh, Steve..." Evelyn si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro con nervosismo.

"Eve, dimmi cosa ti tormenta."

"Sta succedendo tutto così velocemente." Evelyn si voltò verso il ragazzo. Le lacrime le rigavano le guance. "I Democani, l'attacco al laboratorio, Will. Sono solo tanto preoccupata per tutti voi."

We can be heroes - Steve HarringtonWhere stories live. Discover now