Con amore, Max

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"Era un orologio a pendolo." spiegò Max.

Evelyn era riuscita a farla calmare e avevano radunato tutto il gruppo nell'ufficio della Kelley. Max si sedette sulla sedia e raccontò con calma la sua visione.

"Era così reale." mormorò. "Mi sono avvicinata e, all'improvviso... mi sono svegliata."

"Sembrava che fosse in una specie di trance." continuò Dustin. Aveva ancora lo sguardo sconvolto, come del resto anche Steve. Erano stati loro a trovarla poco prima.

"Come un incubo a occhi aperti." mormorò tra sé e sé Evelyn. Si voltò verso gli altri disse: "La stessa cosa successa a Chrissy."

Tutti annuirono. Tutti tranne Max. Era troppo impegnata a rigirarsi dei fogli tra le mani. Li fissò a lungo prima di rialzare lo sguardo e dare voce ai suoi tormenti.

"Fred e Chrissy andavano entrambi dalla Kelley. Accusavano mal di testa, delle brutte emicranie che non passavano e avevano incubi. Dormivano male. Si svegliavano in un bagno di sudore. E iniziavano a vedere cose." Max si fermò. La sua voce sembrò tentennare, come se quelle parole le facessero terrore. "Brutte cose. Del loro passato."

la ragazzina si irrigidì sempre di più. "Queste visioni sono..." esitò. "Sono peggiorate sempre di più finché, a un certo punto, è finito tutto."

"La maledizione di Vecna." sussurrò Robin, dando voce ai pensieri di tutti i presenti.

A quella frase gli occhi di Max si posarono sui fogli ancora stretti tra le sue mani tremanti. "Per Chrissy è iniziata una settimana fa. Per Fred sei giorni fa." Alzò lentamente lo sguardo e lo posò su Evelyn. "Io, invece, mi sento così da cinque giorni."

Nella stanza calò il gelo. Tutti sapevano del malessere della ragazza, ma nessuno si era mai nemmeno immaginato che potessero essere lo stesso di Chrissy, di Fred. Nessuno si era immaginato di vedere Max condannata a morte da Vecna.

"Non so quanto mi resta." La sua voce si incrinò. "So solo che... Fred e Chrissy sono morti a meno di ventiquattro ore dalla prima visione. E io ho appena visto quell'orologio, per cui..."

Evelyn scosse la testa con decisione. "No!" esclamò. "Non ti succederà niente, Max!"

La rossa sbuffò una debole risata. "Oh, Eve. Ormai non c'è più niente da fare, tanto vale dirlo. Morirò domani."

Evelyn era pronta a controbattere quando si udì un tonfo nei corridoi della scuola. Ognuno di loro prese qualche oggetto tra le mani e si prepararono a difendersi da chiunque fosse là fuori.

Steve prese la lampada vicino alla porta, si posizionò alla sua destra e aspettò di vedere la maniglia scendere. Successe tutto così velocemente. Steve si gettò sul malintenzionato, che cacciò un urlo e cadde a terra.

"Sono io!" continuò a sbraitare quello a terra.

Evelyn e Dustin si avvicinarono e lo videro in faccia. Era Lucas. Quello schermo, pensò Evelyn, si stava per fare ammazzare.

"Cristo, che problemi hai, Sinclair?" sbraitò arrabbiato Steve, scaraventando la lampada verso l'angolo destro della stanza. "Potevo ucciderti con quella lampada!" continuò il maggiore, indicando l'oggetto.

Evelyn gli tese una mano e fece alzare Lucas e lo abbracciò.

"Scusate, ragazzi." mormorò Lucas ansimando. "Ho pedalato per otto miglia. Datemi un attimo." Appoggiò le mani sulle gambe e prese dei respiri profondi, prima di esclamare: "Merda! Abbiamo un codice rosso!"

"Cosa?"

Lucas ignorò la domanda di Steve e si voltò verso i due fratelli Henderson.

"Ero insieme a Jason, Patrick e Andy, e sono fuori controllo. Vogliono catturare Eddie. E credono che tu e Eve sappiate dov'è." Prese un grosso respiro e sbraitò: "Siete in grave pericolo!"

We can be heroes - Steve HarringtonTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang