Bloccati nel Sottosopra

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Il buio circondava Evelyn. Si era tuffata nel lago talmente tanto in fretta da non aver nemmeno pensato di prendere con sé una torcia. Con le braccia disegnò dei cerchi e con le gambe si spinse sempre più in profondità. Tentò di tenere gli occhi sempre aperti e vigili, evitando di soffermarsi troppo su quanto le bruciassero.

In lontananza vide una forte luce rossa. Doveva essere il portale. Steve doveva per forza essere dall'altra parte. Questi pensieri le bastarono per farsi forza. In un paio di bracciate lo raggiunse. Non era come se lo aspettava. Era molto più piccolo di quello nel laboratorio, ma altrettanto terrorizzante.

Esitò. Non voleva rimettere piede nel Sottosopra, ma poi pensò a Steve. Era lì da solo con chissà quale strana creatura. Non poteva abbandonarlo. Chiuse gli occhi ed entrò. Quando li riaprì si ritrovò nel Sottosopra.

Si guardò intorno. Era tutto come se lo ricordava. Hawkins era lì davanti a lei. Ma non la solare e tranquilla cittadina che tutti conoscevano, no, questa era tetra e terribilmente spaventosa. I rampicanti, proprio come se li ricordava, attraversavano ogni centimetro di terreno.

Gli unici colori che le sue pupille riuscirono ad assorbire furono il blu scuro e il nero, come se nessun altro colore potesse entrare in quel mondo.

Alzò lentamente gli occhi e in lontananza riuscì a scorgere dei lampi di un colore rosso sangue. Rabbrividì. Doveva trovare Steve e andarsene il più velocemente possibile.

Un grido squarciò quel disagevole silenzio.

Steve.

Evelyn lo vide a qualche metro di distanza, mentre stava lottando con un enorme pipistrello. La bestia affondò gli artigli nella sua pelle e gliela strappò via.

"Steve!" urlò Evelyn. Il pipistrello si voltò, pronto ad avventarsi su di lei.

Evelyn si guardò intorno. Non aveva nemmeno un'arma e lì non c'era assolutamente niente, tranne un ramo. Al diavolo, pensò. In mancanza del suo arco anche quello sarebbe andato bene.

Afferrò il ramo e si scaraventò addosso al pipistrello. Lo colpì con violenza, fino a che il suo orribile corpo non si mosse più.

"Steve!" urlò. Non riuscì ad aggiungere niente altro. Un altro pipistrello le si scaraventò addosso e la gettò a terra. Evelyn provò con tutte le sue forze a liberarsi dalla presa, ma non ci riuscì. Il ramo le era scivolato dalla mano durante l'aggressione. Non aveva più modo di difendersi.

Steve la vide. Si precipitò da lei con la massima velocità, ma fu qualcun altro a salvarla.

"Ehi, tu!" esclamò una voce femminile alle sue spalle e un remo scaraventò il più lontano possibile l'animale.

Evelyn sospirò. Alzò lentamente la testa e vide i suoi amici. Nancy se ne stava davanti a tutti, con il remo in mano e un sorriso rivoltò ad Evelyn. Era stata lei a salvarla. Pochi passi più indietro c'erano Eddie e Robin, uno con un remo e l'altra con la torcia in mano.

"E voi che ci fate qui?" domandò Evelyn.

Eddie le fece l'occhiolino. "Non potevano mica lasciare tutto il divertimento a te."

Evelyn non sapeva cosa fare. In testa le balzarono due idee: ucciderli o stringerli in un abbraccio. Ma non ci fu tempo per nessuna delle due opzioni. Uno stormo di pipistrelli si fiondò sopra di loro.

Robin e Nancy riuscirono a bloccarne uno. La bionda posò un piede sopra la coda mentre Nancy lo colpì con violenza.

Avevano la coda, notò Evelyn solo in quel momento. E sembrava anche il loro punto più debole. Riuscì a riprendere il suo ramo e colpì il pipistrello sulla testa, per poi farlo cadere a terra e schiacciargli la coda in modo da farlo stare fermo. Una volta immobilizzato, ucciderlo era fin troppo facile.

We can be heroes - Steve HarringtonWhere stories live. Discover now