Cacciatori di nazioni

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[ ATTENZIONE: Sangue e scene di lotta! Se siete facilmente impressionabili, non leggete!]


Alpi francesi, 1901.

<< Stammi dietro. >>
Gli grida da sopra gli alberi, mentre sfrecciavo verso la nostra meta.
Un castello ormai decadente, dalle mura di un grigio più spento della mia vita a palazzo con tutti quei borghesi, pericolante e che sembrava pronto a collassare in ogni istante.
Un luogo perfetto per un gruppo di cacciatori di nazioni.
Era stato segnalato dalle autorità francesi pochi mesi prima, e volevano occuparsene loro.
Peccato che la squadra che avevano mandato per arrestarli era stata massacrata. Lettelarmente. A qualcuno mancava adirittura pezzi del corpo...
Però, da quella enfasi brutale nell'uccidere li avevo riconosciuti chiaramente. Non avevano un nome come gruppo, ma il metodo era lo stesso. Erano stati anche nel mio paese due anni prima, e già allora, dopo avermi cercato di uccidere - - quanto? Una ventina di volte con attacchi diretti fallimentari? - erano fuggiti nell'Europa centrale e ne avevo perso le tracce.
Erano solo patetici novellini, anche se ammetto che in quel lasso di tempo sembravano migliorati. La cosa non mi faceva temere. Sapevo di essere più forte di loro. E sapevo che ci avevano mandanti lì non più per arrestarli, ma per ucciderli e fermarli una volta per tutte.
Con un ultimo colpo di ali, scesi a terra.
Mi girai con un sorrisetto, aspettandomi che il ragazzo fosse rimasto non so neanche quanti metri indietro. Fui sorpreso nel vederlo sbucare dai cespugli quasi all'istante in cui mi girai, sorridendomi trionfante.
<< Non sono così lento, caro. >> mi disse Francia con una risata, superandomi e avviandosi spedito verso la nostra destinazione. Era vestito di nero, molto semplice e perfettamente mimitizzato nel buio che sarebbe sceso a breve, il sole aveva già iniziato a tramontare dietro le colline. Portava un pugnale nella cintura e uno nello stivale. Glieli avevo regalati io.
Ora la struttura si trovava a meno di un chilometro di distanza da noi, su una collinetta. Oddio, pensai guardandola meglio, chiamarla "castello" era un complimento...restavano giusto una cerchia di quattro mura scoperchiate - quella che una volta forse era stata la sala d'entrata? - e una torre sul fianco ovest. Magari era un effetto ottico, ma sembrava leggermente storta in alto. Faceva schifo in poche parole.
Quando arrivammo in cima, il sole era quasi tramontato del tutto. Il cielo si era dipinto di rosso e arancione, e un inquietante silenzio era calato attorno a noi. Nemmeno gli insetti si potevano sentire.
Io e Francia ci guardammo, seri e in muto accordo di coprirci le spalle qualsiasi cosa sarebbe accaduta.
<< à mes trois.>> mi sussurrò in francese.
Annuì, tenendomi pronto e estraendo la pistola. Lui sguainò i pugnali.
Contammo insieme:
<< One...>>
<< Deux...>>
<< THREE! >>
E ci fondammo dentro, dando inzio al finì mondo.
Un gruppo di cinque persone - tre uomini e due donne - i cacciatori, erano radunati attorno a un tavolo, chini su fogli e inchiostro, a pochi metri dall'entrata. Quando ci videro, con veemezza, si mossero a estrarre le armi, ma Francia fu più rapido. Ne disarmò una della pistola con un calcio, poi con un taglio rapido sulla gola la fece stramazzare a terra. Velocissimo le prese la pistola e sparò un colpo secco nel petto all'uomo dentro di lei, che stava per colpirlo con un lungo coltello.
Io d'altro canto afferrai gli altri due uomini per un braccio, li alzai da terra come se fossero pesi di poco conto e li lanciai dall'altra parte della sala.
L'altra donna vedendo ciò tirò su un fucile da sotto il tavolo e me lo puntò contro, ma fù troppo lenta. Francia sparò in direzione della canna e gliela fece saltare in mano, costrigendola a indietreggiare. Fu il mio turno: alzai la pistola, presi la mira e le piantai un proiettile nel torace. Cadde a terra, poi passai ai due uomini di prima, che nel mentre si erano rialzati e si erano fiondati, armati di pugnale, contro il mio ragazzo. Francia afferrò il braccio a uno, glielo ruppe facendo cadere l'arma a terra e gli piantò il pugnale nel collo. Io placcai l'altro con un colpo dell'ala destra, facendolo girare su se stesso, e quando me lo ritrovai di spalle davanti gli sparai alla nuca.
Dopo quello, calò di nuovo il silenzio.
Ci fermammo esausti a ansimare. Era successo tutto molto più velocemente di quanto ci aspettavamo. Pensavamo che fossero più forti, ora, ma evidentemente lo erano solo con gli umani. Con quelli della nostra specie, non avevano ancora speranze.
<< Ah, che disdetta.>> disse una voce dietro di noi.
Ci girammo, e un proiettile mi sfiorò la guancia.
Un ragazzo dai capelli ricci e biondi, gli occhi di un azzurro penetrante, ci fissava con un sorriso sadico in volto.
<< Guarda, Guarda, un po'...La grande coppia Franco-anglofona. >> Disse e prima che Francia e io potessimo sparargli, scattò.
Gettò qualcosa che non vidi bene a terra, e nella stanza esplose un fumo nero.
Afferrai Francia e volai all'indietro, non sapevo se era tossico e non volevo scoprirlo.
Notai appena la sua ombra correre lungo le scale. << MALEDETTO! >> gridai, e lo inseguì.
<< Uk! >> La voce di Francia si perse nelle pareti delle scale mentre sfrecciavo dietro quell'uomo.
Era veloce, enormemente veloce, e non riuscì a raggiungerlo.
Quando arrivai un cima alla terra, non lo trovai. Mi sembrava strano e impossibile: l'unica uscita era l'apertura nel muro di fronte a me, a meno che...
Mi sporsi oltre, e notai una lunga corda appesa a un gancio metallico un metro più sotto. Non era lì prima. Era riuscito a fuggire.
<< Cazzo...>> sussurai, e notai allora dei soldati francesi, dalle divise blu, uscire dal bosco.
<< Tutto apposto? >> mi chiese allora la voce del mio ragazzo, dietro di me. Era affannato. << Ti sembrava il caso di correre via così? Mi hai fatto prendere un colpo! >> Poi, sporgendosi anche lui, sospirò. << Lo troveremo, non preoccuparti. Non può essere andanto lontano. >>
Un ufficiale, che stava esaminando la fine della corda, alzò lo sguardo e ci gridò: << Vous avez l'air bien? Ils t'ont fait du mal? >>
Gli gridammo all'unisono di no, e tornammo di sotto.
Gli uomini di Francia ci informarono che quelli erano tutti criminali di vecchia data, uno degli uomini era anche un ricercato polacco.
Quando descrivemmo il ragazzo biondo per dare l'ordine di iniziare una ricerca a tappeto di lui, uno dei soldati sobbalzò. In un francese frettoloso, ci spiegò che quel giovane era un rinomato cacciatore di nazioni americano, molto pericoloso. Forse era lui che gli aiutava a nascondersi.
<< Buono a sapersi. >> dissi, e senza troppi complimenti spiegai le ali e volai fuori dalla porta. << Non perderò un momento di più. Voi avvisate tutte le forze dell'ordine e gli altri paesi di stare attenti, io vado a cercarlo. >>
Feci per volare via, ma la voce furba di Francia mi fermó: << Pensi davvero che ti lascerei andare da solo? >>
Si piazzò accanto a me. Aveva i capelli in disordine e stava ripulendo uno dei suoi coltelli. L'altro era già tornato nello stivale. Aveva un'aria lievemente selvaggia, rara da vedere in lui, che era sempre elegante e in ordine.
Gli sorrisi sbeffegiandolo. Gli indicai una direzione dove dei soldati avevano notato delle tracce nel fango, di scarponi.
<< Allora stammi dietro, ragazzino. >>
E ci fiondammo nel bosco, insieme.

☆ Angolo scrittrice ☆

Allora, mi scuso per la lunga assenza di quasi un anno. Si, ho continuato a promettere che avrei postato qualcosa e invece sono arrivata parecchio in ritardo. Lo so, scusatemi, ho cercato di farmi perdonare con 2 testi nello stesso giorno-
Ma andiamo alle cose serie.
Ho avuto un anno difficile avendo iniziato una nuova scuola, e ultimamente sono anche nel pieno di un trasloco. Sono stata molto stressata e sotto ansia per lo studio, e a febbraio mi sono anche ammalata, perdendo altro tempo, voglia e forze. Confesso che in realtà la mia ispirazione è al quanto diminuita. Non intendo lasciare il fandoom, fermi-
Per ora assolutamente no, ci sono troppo legata-
Ma libri come "True legends" probabilmente verranno messi in paura, e anche l'One-shot probabilmente rimarrà bloccato per un po'. Apparte ad aver cambiato alcuni personaggi e messo in testa idee più chiare, attualmente non ho ne il tempo e ne le idee per portarli avanti.
Nonostante ciò, per evitare che questo profilo muoia un'altro anno, inizierò un libro Humor :D. (E chi ha letto i miei Humor dell'anno scorso e "Cose sui Ch" sa di cosa parlo.)
Perché se non riesco a scrivere cose serie, allora faccio del mio meglio: Scrivo cazzate e memate.

Detto ciò, spero di poter far uscire l'Humor appena posso.
Ovviamente i personaggi saranno storpiati come negli Humor precedenti e memati come le Divinità comandano, per il resto non dico altro.

CYA.


☆ Rachele ☆

  •♡◇  𝕮𝖔𝖚𝖓𝖙𝖗𝖞𝖍𝖚𝖒𝖆𝖓𝖘 ♧ 𝖔𝖓𝖊-𝖘𝖍𝖔𝖙 ♡◇• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora