Convivere

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Il mio nome è Clay ma tutti mi conoscono come Dream. 

C'è poco da dire su di me...

Amo i libri e il Football, che è un po' un controsenso ma questo è il bello di me.

A scuola frequento il quarto anno e sono il capitano della squadra scolastica di football, i miei insegnati sono molti fieri dei miei incredibili progressi e io sono felice di questo. 

Non ho molti amici nonostante la popolarità che ho... forse perché tutti mi credono strafigo, poi mi conoscono e scoprono che non sono altro che un ragazzino nerd appassionato di libri romantici. 

Nick è il mio migliore amico, è con me ovunque vada e, nonostante siamo molto diversi, riusciamo a parlare di qualsiasi cosa. 

Poi c'è George... vorrei dire che siamo amici ma ogni volta che tento di parlargli mi allontana e minaccia, Nick pensa che sia geloso perché non lo hanno preso nella squadra per prendere me, ma chiunque potrebbe capire il motivo per cui non lo hanno preso... è così minuto... davvero voleva giocare a Football? altri miei amici invece mi dicono che prima non era così rancoroso ma da quando i suoi si sono separati non vuole sapere niente di nessuno... è semplicemente più stronzo... avvolte però penso che "i miei si sono separati" è solo una scusa per prendersela con il mondo... infondo però non è una cosa che mi riguarda. 

Le cose che mi riguardano sono a casa mia... mio padre e mia sorella. 

Mia madre è stata vittima di un incidente stradale, sono riuscito a parlargli mentre veniva trasportata in ospedale e la sua frase "andate avanti anche senza di me" è rimasta stampata nella mia mente, avrei voluto che la sentisse anche mio padre ma ha raggiunto l'ospedale troppo tardi e ogni volta che tento di farglielo capire pensa che sia una cazzata che mi sono inventato per farlo stare meglio. 

Solo un anno dopo la sua morte mia sorella è riuscita a convincerlo a non buttarsi giù e per qualche motivo lo ha fatto iscrivere a una app di incontri, io non ero molto d'accordo a questo metodo... ma lui ne sembra felice. 

In questo ultimo anno ha incontrato molte donne ma solo una lo ha colpito nel profondo, non fa che parlare di lei e vederlo così felice mi fa stare bene. 

Una cosa che amo fare è sedermi tra le scale che uniscono i due piani di casa nostra mentre leggo uno dei miei libri e da quando papà esce con quella donna lo faccio ancora più spesso perché mi diverte vederlo impanicato nello scegliere il vestito adatto, le scarpe e il profumo, è come vedere i miei libri nella vita reale. 

Quella sera è toccato a Drista preparare la cena, ottima come sempre, io e papà eravamo già a tavola quando lei ci ha raggiunto

P – sei sempre bravissima a cucinare... al contrario di tuo fratello

Dice sorridendo, fermo la forchetta a metà area e lo guardo male

D – papà!

P – sono solo onesto

D – certo

Concludo per poi scoppiare entrambi in un onesta risata, siamo entrambi consapevoli che l'unica cosa che so fare bene sono i pancake.

P – ragazzi vi devo dire una cosa...

Questa frase non premette mai niente di buono, le nostre facce diventano serie

(i nomi sono inventati)

P – sapete di Emily?

Dr – no papà non parli mai di lei

dice ironica

D – la donna con cui esci da mesi?

P – esatto... beh stavamo pensando di fare un passo in avanti

Drista posa la forchetta con forza sulla tavola

D – Drista...

La mia voce si fa seria

D – che intendi papà?

P – pensavamo di convivere

Io e Drista ci scambiamo uno sguardo incerto

Dr – beh non è una cosa brutta...

D – infatti... perché sembri così preoccupato?

P – perché lei ha un figlio... Clay, ha due anni in più di te

D – oh... ok...

P – pensavo... visto che abbiamo ancora una stanza libera, oltre le vostre, magari...

Dr - possono venire qui? Per me non ci sono problemi... basta che questo "figlio" non entri in camera mia

Mio padre sorride e annuisce poi la sua attenzione passa a me

P – che ne pensi?

D – a me basta che tu sia felice...

Si alza dalla tavola e saltellando va a chiamare la sua amata ragazza

Dr – sembra più adolescente lui di noi

D – già... pensi che sarà una buona cosa?

Dr – non ne ho idea

Qualche giorno dopo sono rientrato da scuola dopo gli allenamenti, ho iniziato a salire le scale con l'intendo di raggiungere la mia camera quando ho notato che la camera degli ospiti è aperta. 

Mi avvicino per osservare meglio e noto dei pacchi sul pavimento e altri sulla scrivania, cerco di entrare per vedere a chi sono diretti ma neanche un passo al suo interno che una voce mi ferma dicendo "quella è la mia camera" mi giro e noto avanti a me George con la solita espressione scontrosa

D – e tu cosa ci fai qua?

G – chiedilo a tuo padre... visto che ormai si fa mia madre da chi sa quanto

D – SEI TU IL FIGLIO DI EMILY?

G – già... ma ora fuori dalla mia camera

Faccio per andare via quando mi fermo al suo fianco

D – sai che ora dovremmo convivere vero?

G – e quindi?

D – non potrò fare come a scuola... sai? evitarti...

G – invece si.

Dice in modo freddo per poi spingermi fuori dalla porta e sbattere la porta alle mie spalle. 

Poi un'altra voce si fa sentire

P – vedo che hai conosciuto George...

D – già...

Dico girandomi verso di lui, al suo fianco c'è la donna che lo ha conquistato in tutta la sua bellezza, proprio come l'aveva descritta papà

E – spero che voi due potrete andare d'accordo

P – vedrai che andrà tutto bene

La rassicura mio padre, io vado in camera mia senza dire niente

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So che questo capitolo è molto semplice e scontato ma... vedrete che la storia non sarà così

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Falling in Love with You - DNFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora