Cresci

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(so che nella foto sono Puffy e Dream ma... mi serviva una rappresentanza delle cheerleder)

I mesi passano e a scuola la concentrazione si sposta dallo studio frenetico al parlare di raccolta fondi e ballo della scuola. 

È aprile e tutti i club stanno presentando delle idee per degli stand creativi che raccoglieranno fondi per la scuola. 

La squadra ha proposto una partita amichevole a cui parteciperò in quanto capitano. 

Durante gli allenamenti a bordo campo ci sono già le cheerleader a preparare il ballo di benvenuto a tutti coloro che faranno delle offerte per guardare la partita. 

Tra loro c'è Madison, una delle ragazze più popolari dell'istituto. 

Madison è stupenda, quando si allena mostra i suoi capelli lunghi e biondi sempre raccolti in una coda elegante, la sua pelle è così chiara e lucida che quasi splende, il suo sorriso accattivante e i suoi occhi chiari riuscirebbero a conquistare chiunque... ma le voci come sempre girano e si dice che ha gli occhi puntati su di me... ma come fa una ragazza come lei, così energica e solare a chiedere la mia attenzione? 

Due allenamenti a settimana, anche tre avvolte, solo per dare il meglio di noi e farci notare dalle altre scuole. 

Durante uno degli allenamenti mi sono avvicinato alla panchina per bere, Madison si avvicina a me

M – hey Dream!

D – hey... non sei con le cheerleader?

M – sono andate a riposarsi un po'

Annuisco sorridendo

M – posso chiederti una cosa?

Metto via la borraccia

D – certo...

M – mi piacerebbe uscire con te...

Allora è vero...

M – ti va di andare al ballo con me?

La guardo sorpreso

D – non avevo molti piani di andare al ballo ma... sarei molto felice di accompagnarti

Lei mi sorride e raggiunge le altre ragazze saltellando, io torno ad allenarmi. 

La sera, appena rientrato avrei voluto chiamare Nick e raccontargli di Madison e della paura di perdere questa possibilità, ma prima che potessi entrare in camera sono stato bloccato da mio padre

P – tesoro fai una doccia veloce e vieni a mangiare, è una riunione di famiglia

Lo guardo stranito, riunione di famiglia? 

Lo ascolto, mi faccio una doccia veloce e indosso dei vestiti puliti per poi raggiungere gli altri già seduti a tavola. 

L'unico posto libero è quello a capotavola, tra mio padre e George, sospiro e mi siedo ignorando la faccia schifata di George.

G – allora? cosa dovete dirci?

Papà ed Emily, seduti uno accanto all'altra, si guardano

P – pensiamo di sposarci

Io e Drista ci guardiamo senza dire niente, come se le nostre menti già stessero comunicando. 

Questo momento fraterno viene interrotto da un forte rumore provocato da George che ha tirato un pugno sulla tavola, così forte da far saltare una forchetta che è finita esattamente sulla mia gamba, fortunatamente non dalla parte appuntita, poi si alza di colpo e scappa al piano di sopra. 

Prendo la forchetta e la rimetto sul tavolo... George sperava che questa storia sarebbe durata poco e invece...

Dr – quando vi sposate?

Chiede Drista con area seria

E – vorrei che George si concentrasse sullo studio per il suo esame quindi...

P – per fine giugno

Emily annuisce

Dr – sono felice per voi...

Dice alzandosi

Dr – ma forse dovevate rendervi conto che George non è ancora pronto

Chiude il suo discorso per poi andare anche lei di sopra.

P – Clay?

Alzo la mano per non farlo parlare e vado via anche io

E – vedrai che si sistemerà tutto...

Sento salendo le scale. 

Mi chiudo in camera, prendo uno dei miei libri e inizio a leggerlo seduto alla mia scrivania, così da staccarmi da questa realtà. 

Il tempo passa e fuori la finestra è sempre più buio, accendo il telefono e noto che la mia "oretta" di lettura ha superato le tre ore e mezzanotte è passata da un po'. 

Metto a posto il libro e mi infilo nel mio pigiama ma prima di andare a dormire decido di scendere in cucina per bere qualcosa. 

Scendendo le scale noto che una luce invadere la sala, sospiro e faccio finta di niente. 

Quando sono al piano di sotto noto che a illuminare la stanza è la tv, qualcuno sta giocando alla play... riconosco George dalla forma del suo corpo.

Lo ignoro, ha le cuffie probabilmente non si accorgerà neanche della mia presenza. 

Apro il frigo, tiro fuori una bottiglietta e lo richiudo. Quando mi sono rigirato verso la sala, avanti a me ho trovato George che, evidentemente, è stato molto più silenzioso di me

D – OH!

Dico per lo spavento

G – sei una persecuzione o cosa?

D – guarda che sei venuto tu qua... io ti stavo ignorando

G – non parlo solo di questo. Ma di tutto... prima la squadra, poi la popolarità... lo sapevi che prima che venissi, in quella scuola di merda ero io il più bello e amato

D – e io cosa dovrei fare con questo?

G – toglierti dal cazzo, sembra che tu faccia di tutto per rovinarmi la vita... e ora diventeremo... fratelli

Una risata isterica esce dalla mia bocca

D – io non ho mai cercato di rovinarti niente e di certo non è colpa mia se i nostri genitori si sono innamorati

Poso la bottiglietta sul bacone dietro di me così da poter incrociare le braccia

G – forse perché non sei solo tu a rovinarmela... tuo padre... non avrebbe mai dovuto scrivere a mia madre

D – cosa? Tua madre era su tinder... perché non avrebbe dovuto?

La luce della tv riflette delle lacrime che stanno percorrendo la guancia di George

D – stai piangendo?

Dico avvicinando una mano al suo viso, con un colpo la allontana via

G – non sono affari tuoi.

D – oddio George. Perché non mi parli e chiariamo. Hai ragione diventeremo fratelli... vuoi davvero creare una guerra per un capriccio?

G – con te non parlerò mai.

Inizio a sentire il sangue ribollire nelle vene e penso che nel mio viso si sia letta perfettamente la mia frustrazione

D – sai che ti dico?

Riprendo la bottiglietta d'acqua e spingo indietro George che per poco non cadeva all'indietro

D – vaffanculo, io ci ho provato ad accoglierti. Ma se questo è quello che vuoi... va bene, non ho tempo da perdere con le tue stronzate dovute al rancore... cresci George

Riprendo la mia strada e mi chiudo in camera. 

Falling in Love with You - DNFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora