Interludio

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«Non può essere sparita nel nulla!»

L'attesa la stava uccidendo dentro. La mente la tormentava di pensieri negativi tanto da mettere in dubbio la sua forza e il suo potere. Dalla disperazione aveva raso al suolo tutto ciò che la circondava: quei pochi mobili e decorazioni che dominavano la stanza erano stati distrutti. Aveva passato tutti quei mesi in attesa di un nuovo segnale, nella speranza che qualcosa accadesse. Mai avrebbe immaginato che potesse passare così tanto tempo.

Dov'era finita?

Stava diventando pazza. Quel briciolo di razionalità che le era rimasta stava per abbandonarla. Le fremevano le mani, tutto il corpo. Tanti erano stati i tentativi di localizzarla, tutti inutili. Era come se fosse svanita nel nulla, come se avesse attraversato una barriera che la teneva lontana da lei e dai suoi occhi.

Luoghi di questo tipo esistevano. Lei stessa si trovava in un posto del genere. Ma erano rari e la magia di quel tipo era così antica e potente che era impossibile fosse riuscita a crearne uno per rimanere protetta e invisibile.

Ricordava di aver fatto un enorme sacrificio spirituale per poter innalzare una barriera attorno al suo rifugio, tanto da farla addormentare priva di forze per tutti questi anni. Come poteva una ragazzina, che non era nemmeno a conoscenza dell'enorme potere che possedeva, fare una cosa del genere? C'era sicuramente un'altra spiegazione, e l'avrebbe scoperta. In un modo o nell'altro.

Ogni giorno mandava un gruppo delle sue guardie in perlustrazione, ripercorrendo i passi da lei fatti per poi proseguire a tentativi. Non un villaggio, un rifugio o segni di passaggio. Niente. Lei stessa aveva anche condotto le ricerche in prima persona, attraverso gli occhi di uno dei tanti corvi che il suo castello in rovina ospitava. Pensava di aver controllato ogni perimetro della foresta, ma non aveva trovato nessuna traccia della ragazza.

Non le rimase che giocarsi l'ultima carta che aveva a disposizione.

Erano anni che non si recava in quella stanza. L'ultima volta che vi aveva messo piede era stato sedici anni fa, quando aveva abbracciato le arti oscure e stretto un patto con colui che le aveva donato l'oscuro potere per poter soddisfare la sua sete di vendetta. Da quel giorno non vi aveva più fatto ritorno: il suo lungo sonno e il suo successivo risveglio non le avevano dato questa possibilità. Ma, in fondo, sperava di non averne più bisogno. Ritornare in quella stanza portò a galla tanti di quei ricordi che la rabbia le montò all'improvviso e violentemente. Essere lì le ricordò quando anni fa era stata ingannata, ferita e tradita dalla sua stessa gente. Le erano state date speranze ed era stata riempita di belle parole, per poi vedersi togliere tutto in un soffio come se nulla fosse.

Un errore, lo avevano definito.

Anni di sacrifici, definiti un banale e insignificante errore.

Quella stanza era rimasta così come l'aveva lasciata anni fa, in più erano solo polvere e anche topo che al suo ingresso scappò immediatamente. Quando entrò avvertì immediatamente l'energia che quel luogo emanava. Lo sentiva, fin dentro alle ossa. Un brivido le percorse lungo la schiena, non era paura. Sentiva il corpo fremere dal richiamo.

Lui era lì.

E la stava aspettando.

Con un rapido gesto della mano a uno alla volta le candele già usate la prima volta molti anni fa si accesero, ravvivando quello che era il cerchio disegnato sul pavimento. Al suo interno una stella a cinque punte rovesciata e a ogni punta vi era disegnato il simbolo rappresentativo di colui che le aveva cambiato la vita. Colui che l'aveva guidata verso quella che per lei è diventata la sua nuova via.

Nascosta (Lamia's chronicles #1)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt