Capitolo 10

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"voglio baciarti"

E improvvisamente si sente il moto delle stelle, la terra riprende forma e ricomincia a girare, le industrie producono gas serra, le macchine riprendono a muoversi, i cani abbaiano, gli uccelli cinguettano, e gli studenti parlottano fra loro. Tutto torna ad avere solidità, vengono entrambi catapultati nel mondo reale perché Harry a quella affermazione si allontana da Louis come scottato da quelle parole. "non posso Louis, non è il momento, non sai nulla di me"
"Harry, non mi interessa, ti ho appena perdonato da una delle cose peggiori che tu potessi farmi, e l'ho fatto perché sei diventato tutto per me e..." "ti prego fermati prima che sia troppo tardi" a questo punto sono entrambi in piedi e a pochi passi l'uno dall'altro, ma quella distanza sta uccidendo il cuore del più basso, sono pochi passi che pesano come mille chilometri; "Harry..." "no...Louis...ti prego" e ad ogni parola fa una pausa come se ogni suono che uscisse da quella bocca gli costasse fatica, come se ogni parola pesasse quanto una montagna, o quanto un cuore pieno di occhi blu.

Louis se ne va, non scappa, capisce che ormai la conversazione è finita e non c'è più niente da dire a quel riccio, sull'uscio della porta dice "sappi che ti perdono per Michael e anche per avermi respinto, so come puoi sentirti, ma sappi che ti sbagli, solo questo" e mostra il suo sorriso cercando di confortare il più alto, che fa sorridere di rimando Harry e gli fa collassare il cuore "chiamami dopo, hai tempo di pensare a questa mia proposta, tieniti pure i tuoi segreti riccio, avrai tempo di raccontarmeli, io da qui non me ne vado" e senza dare il tempo di rispondere un paio di vans spariscono dalla porta lasciando il riccio immobile in una stanza abbandonata dietro una biblioteca scolastica

Avrebbe voluto baciarlo, eccome se avrebbe voluto. In quelle settimane in cui si è chiuso dietro il suo muro d'orgoglio gli è mancato tanto, gli è mancato abbracciarlo, dargli il cinque, scompigliargli i capelli, il suo sguardo omicida dopo averlo fatto, ha sognato di baciarlo tutte le notti, ha sognato di dormire avvinghiato a lui tanto che a volte si svegliava e sembrava di averlo sul serio lì, quando succedeva se ne vergognava un sacco, vista quella situazione, ma mai prima di quel momento aveva pensato a Louis in quel modo. Comprendi tanto di una persona quando non gli giri intorno, quando ti dai tempo di ascoltare cosa vuoi, quando stai da solo in camera tua, lì capisci come mettere al posto la tua vita; Harry si proibisce di farlo, perché la sua vita nella sua superficie l'ha sempre vista perfetta, nel suo stato superficiale secondo Harry va sempre tutto bene, ma lui sa che non è così, sa che finge tutta questa positività e per questo si tiene la mente e la giornata occupata per evitare di cadere nei suoi pensieri. Quando Louis è uscito così violentemente dalla sua vita tutto aveva perso senso, non voleva più tenersi occupato se non si poteva tenere occupato con Louis, e si sentiva un bambino, un adolescente delle medie alle prese con la sua prima cotta, ma più scappava da quella voglia di possedere Louis, più lui tornava e ha capito che vivere senza Louis Tomlinson faceva schifo.
non è questo il momento di baciarlo però, non dopo quella conversazione, non dopo avergli raccontato solo metà del suo segreto, no, voleva baciarlo ma sa che fatto una volta quelle labbra avrebbero creato dipendenza e non avrebbe più baciato altre labbra; se lo avesse baciato oggi e poi avesse scoperto il suo segreto non era sicuro avrebbe voluto continuare a baciarlo altre volte, no, deve prima scoprire quella parte di lui e poi avrebbe fatto la sua scelta. L'idea che una volta saputo potrebbe andar via gli raggela il sangue ma rimane fermo sulle sue idee, Louis deve conoscerlo del tutto prima di baciarlo.

Louis lo aveva visto, aveva visto negli occhi di Harry il desiderio, la voglia ma erano mescolati a qualcosa di più forte, che non stava capendo, era un'emozione criptata e sfocata nelle sue pupille, ma poi quella frase "... non sai nulla di me" aveva fatto chiarezza, aveva paura. Paura che non l'avrebbe più baciato una volta scoperto quel segreto che gli teneva nascosto, una volta smascherato; ma non sapeva che avrebbe baciato anche il peggiore dei drogati se avesse avuto l'aspetto e gli facesse vibrare la pelle come Harry styles. Contrariamente a questo però, quel "fermati prima che sia troppo tardi" non l'aveva proprio capito...

Louis esce dalla scuola e si reca al bar più vicino. Si chiama F.O.U.R e non è troppo piccolo ma nemmeno troppo grande, gli interni sono in stile vintage e i colori dominanti sono il marrone, il nero e il rosso con alcuni particolari bianchi, sul muro sono appesi tanti vinili, alcuni pendono dal soffitto e altri con dei chiodi, il pavimento è a scacchi e si appoggiano i vari tavoli di varie misure: quelli alti rotondi in metallo, tavoli ad angolo che hanno come sedie delle poltrone rosse e tavoli normali da bar dove sul piano sono attaccati vari adesivi delle band più in voga quegli anni, tutto sommato si respira un'aria tranquilla nonostante il ronzio delle persone che parlano e ridono tra loro e la musica pop-rock che suona dagli altoparlanti, quel luogo per loro è come un'estensione della biblioteca, solo con più gente e senza scaffali di libri. Si trova lì perché nonostante non ci fosse nessun appuntamento sa di trovarci le sue amiche, al solito tavolo. Svolta un angolo per andare nella parte più interna del bar e sedute ad un tavolo ci trova, in ordine, Vanessa Emily Marika Dalila Liam e... un cameriere?. È un ragazzo non troppo alto, muscoloso, bello da far impazzire, capelli biondi platino in cui si vede la ricrescita bruna ma comunque perfettamente in ordine che nascondono un paio di occhiali tondi neri da cui si scorgono un paio di occhi azzurri più chiari dei suoi, Louis non conosce quel tizio e per questo si avvicina

"ei belle donzelle, Liam, non sapevo di trovarvi qui" tutti ridono, perché ovviamente l'avrebbero aspettato lì "ti vedo felice Louis, deduco sia andato bene con il tuo angelo" dice Liam rimarcando l'ultima parola per prenderlo in giro, "si direi di sì, mi ha respinto quando gli ho detto di volerlo baciare ma so che mente" da tutto il tavolo si eleva un "COSA?!" che fa ridere così tanto Louis da fargli portare la testa indietro e gli fa mettere una mano sulla pancia per trattenere le lacrime "tranquille non vi allarmate, l'ho presa bene, come vi ho detto so che mente" le ragazze decidono di non fare domande, perché Louis è felice e quando louis è felice non si interrompe la sua felicità, allora decidono di cambiare discorso. "ehm... Louis lui è Niall, un ex compagno di college di Liam" parla Vanessa, i due si presentano, "amico io non so cosa hai appena fatto e chi ti ha appena rifiutato un bacio ma io sono in pausa e Liam mi ha rotto le palle per tutto il tempo in cui sono stato qui perché voleva presentarci, dice che siamo troppo simili per non essere amici e poi mi ha detto che parli con troppe donne e che hai bisogno di qualche amico maschio... ma a giudicare dall'espressione del mio ex compagno di stanza quest'ultima parte non dovevo dirla" con voce divertita Louis risponde "tranquillo amico, non vedevo l'ora di diventare amico di un MASCHIO in modo così spontaneo, mi sembri un tipo apposto , saremmo potuti diventare amici anche senza lo zampino di papà Liam" l'ultima frase la pronuncia facendo una faccia fintamente arrabbiata a Liam il quale con fare fintamente oltraggiato risponde "mi hai appena dato del vecchio guastafeste? Vedi che non sono veramente tuo padre". Fra le risate generali per quel teatrino fra Liam e Louis, Niall si congeda e riprende a lavorare, dopo poco se ne va via anche Liam per tornare a casa da sua moglie e Louis può finalmente godersi il resto della serata con le sue migliori amiche FEMMINE e sentire la vita che si appropria di nuovo del suo corpo. Louis non vuole pensarci, ma forse sta tornando ad essere felice, forse la vita gli sta sorridendo, probabilmente perché ancora non conosce una parte di Harry.

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