Capitolo 20

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È passata una settimana da quando Louis è rinato, una settimana di aria pulita, di pensieri leggeri, di fiori di campo e scrittura bianca, una settimana d'amore, di orgasmi e caffè amari. È una settimana che sembra andare tutto bene. Louis ha paura di questo, ha paura che qualcuno o qualcosa possa portargli via tutto, ha paura perché ora ha qualcosa da perdere. Sono da poco passate le cinque di pomeriggio quando Louis lascia la biblioteca dove aveva studiato con le sue amiche e aveva riso tanto, ha saputo che Dalila è stata presa nel corso per artisti emergenti in una delle accademie più importanti della città e che se tutto fosse andato come dovrebbe i suoi lavori sarebbero stati esposti nella mostra in estate, Vanessa ha vinto la sua causa per salvare una famiglia di orsi che vive in un boschetto leggermente fuori città in cui volevano costruirci un centro commerciale, Marika ha da poco parlato con suo padre chiarendogli mediante un elenco puntato tutti i motivi per cui non l'avrebbe più voluto nella sua vita e lui sembra aver capito, Emily ha raggiunto un equilibrio accettando per la prima volta la sua immagine allo specchio raggiungendo un piccolo traguardo che gli sembrava impossibile; tutto sommato, per la prima volta da secoli, quella biblioteca è un posto felice.

Gli arriva un messaggio da Harry, come sempre breve e coinciso, "vieni da me, ti porto in un posto" nessun'altra indicazione, misterioso come sempre, lo ama da morire. Ripone il telefono in tasca e si incammina lungo la strada verso casa del suo ragazzo, nel tragitto guarda i fiori che pian piano iniziano ad avere meno paura di uscire, è fine gennaio ma il clima non è più tanto rigido, fa fresco ma non è gelido, è gestibile, come la vita di Louis in quel momento. Inspira dal naso la brezza che gli accarezza il corpo, lo tocca delicatamente, con amore, come una mamma accarezza il figlio. Nelle cuffie ha della musica a cui non presta attenzione, non vuole distrarre i pensieri, non ne ha bisogno, quello che dice la sua vocina interiore non viene più dalla sua testa malata, ora lascia parlare solo il cuore. Svolta l'angolo e si ritrova sotto casa del riccio, gli scrive un messaggio così da non disturbare Anne o spaventarla e aspetta che il ragazzo gli apra.

Dopo pochi secondi una testa riccioluta si affaccia alla porta e saluta il liscio con un largo sorriso e un lungo bacio a stampo sulle labbra in cui si prende del tempo ad annusare il profumo dolce dell'altro, una volta staccati lo fa entrare in casa sua. Il più basso entra e va per salutare la madre che ha un aria calma mentre guarda la televisione "oggi gli ho dato l'ultima pastiglia che mi ha dato Michael, sto cercando alcuni dottori ma non riesco a fidarmi di nessuno di loro, ho paura che l'unica soluzione sia rinchiuderla e non voglio" dice Harry avvicinandosi a Louis per poi continuare "alcuni giorni provo a lasciarla senza medicine per non imbottirla troppo, ma è irruenta, violenta, ora è anche sotto effetti di calmanti, non so come fare, non so da dove partire"  il liscio ascolta e quella esplosine di felicità che aveva poco prima un po' si affievolisce, aveva risolto i suoi problemi con Harry ma non ha ancora risolto i problemi di Harry, non del tutto "proprio ieri ho parlato con mia mamma Harry, dice che il nonno ha un po' di conoscenze in quest'ambito, anche secondo lei l'unica soluzione è bhe quella di... lo sai, perché per questa malattia non c'è cura e se è già ad uno stato così avanzato è difficile vedere delle soluzioni che non lo prevedano, ma il nonno si è messo a cercare qualche dottore disposto a prenderla in carica, disposto a prendersene cura e non semplicemente a buttarla in qualche istituto e incarcerarla, non ti allontanerò da tua madre Harry" il più alto istintivamente gli afferra la mano e la stringe forte, quasi a bloccarne la circolazione, poi se la porta alle labbra e sussurra un "grazie" Louis risponde con un semplice sorriso per poi cambiare argomento.

"scusami piccolo dora l'esploratrice in quel messaggio dicevi che mi avresti portato in un posto, hai intenzione di comunicarmelo o era una scusa?" Harry ride e slega le loro mani avvicinandosi all'appendiabiti "oh si scusa sunny hai ragione, ti volevo portare a fare una cosa, tranquillo niente corse, ma sono sicuro ti piacerà" louis con una faccia interrogativa si avvicina a riprendere il suo (di Harry) giubbino di jeans e dice "ci tieni così tanto da dimenticartene?" Harry lo afferra per mano e lo trascina fuori dicendo nella fretta "uff ti ho visto e ho dimenticato il resto per un attimo, ma stai zitto un attimo e goditi la più bella sorpresa mai fatta"

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