Capitolo 15

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Louis non si sarebbe mai ripreso da quella risposta, non si sarebbe mai ripreso da quelle cinque ore ad aspettare al freddo di un marciapiede, non si sarebbe mai ripreso da Harry e le sue parole. Il ragazzo inizia a capire che tutto ciò creato per rimettere in vita è fatto anche per uccidere, le medicine se prese in grandi quantità uccidono, i sentimenti uccidono, Harry uccide, l'amore uccide. Forse è quello che si merita, forse il destino li ha fatti incontrare per disintegrare tutti i pezzetti di Louis che erano rimasti, gli astri del cielo forse sono solo pietre, il cielo non esiste, il giorno non esiste. "ti farò amare l'amore" gli aveva detto Harry, e una volta mantenuta la sua promessa la funzione del ragazzo si è esaurita; "io resto" gli aveva detto, e l'ha fatto fino all'ultimo secondo, fino a quella mattina, è stato Louis a non essere rimasto. Louis si aggira disperso nella sua stessa vita, fa le stesse cose di sempre ma è il fantasma di sé stesso, la sua vita è uno spettacolo dove lui è uno spettatore; il suo stomaco è chiuso, mangia per sopravvivenza e solo se costretto , il suo cuore è chiuso in un alto castello senza aspettare nessun principe azzurro a salvarlo, i suoi occhi sono chiusi e vuoti, non fa altro che dormire tutto il giorno, non solo perché il suo corpo chiede una pausa a quel supplizio ma perché nei sogni è l'unico modo di vedere il suo Harry, l'unico modo di viverne il ricordo, l'unico modo di non farlo svanire. Il sogno è sempre lo stesso, lo stesso di quella mattina, in loop anche per due o tre volte la stessa notte, ma Harry non gli chiede più se lo ama, ma dice solo una frase "ma perché devi amarmi?"; ogni volta che il sogno ricomincia Louis sopporta quel dolore lancinante all'anima, perché quello è l'unico modo di vedere Harry, l'unico modo di ricordarlo, l'unico modo di lasciarsi andare al dolore.

Le voci a scuola non sono finite, Louis ormai non esce più nei corridoi, entra che la scuola è vuota, esce quando sono andati via tutti, nelle aule si prende sempre l'ultimo banco più vicino all'angolo interno, il banco più nascosto, sente le lezioni e non l'ascolta. Ha allontanato tutte le sue amiche, risponde raramente ai loro messaggi, e se risponde lo fa a monosillabi o con risposte brevi e concise, "come faceva Harry" pensa, ma non l'ha mai detto ad alta voce, non è più capace di pronunciare quel nome. In quella sua vita senza il riccio dagli occhi verdi c'è invece tanto di lui, non può ascoltare la musica indie senza pensare a lui, non può raccogliere un fiore senza pensare a lui, non può dormire nemmeno più in camera sua senza pensare a quella notte a casa sua, non può bere caffè senza cadere in un baratro oscuro senza via di uscita. Per lui questa non è solo una delusione amorosa, per lui Harry non era solo il suo ragazzo, era la sua speranza, la sua rinascita, la sua parte mancante di anima; quella non è solo una delusione amorosa ma una delusione vitale, senza Harry Louis muore.

Non troppo distante nello spazio Harry non se la sta passando meglio. Quel ragazzo nella sua vita ha portato solo casini e battaglie in cui solo Harry è rimasto distrutto, di quei mesi di frequentazione gli ha lasciato solo la perdita del suo controllo, gli ha insegnato a come lasciarsi libero di camminare su quella fune senza starci a pensare troppo, e poi l'ha spinto giù verso una caduta infinita, una caduta senza schianto, una caduta incontrollata. Harry non è abituato al caos nella propria testa, non è abituato a provare tante emozioni tutte insieme, questa caratteristica è di Louis e ovviamente doveva lasciargliela a lui, la cui vita era già troppo incasinata. Harry ne riconosce poche di quelle emozioni, soprattutto rabbia e delusione, questi sentimenti sono come tarme dentro di lui, ogni secondo che passa si prendono un pezzettino in più . Harry è intrattabile e irascibile, si sfoga sui tasti del suo pianoforte e intona marce funebri e rivisitazioni più dure di vecchie canzoni ,  ogni volta che alza le mani da quello strumento le nocche gli bruciano, la mano è dolorante per la rabbia con cui preme quelle note, come se stesse provando ad uccidere il dolore. Quello che fa più male al ragazzo però è il suo conflitto: Harry non vuole provare rabbia, non vuole provare disgusto e non vuole essere deluso da Louis; nonostante quelle voci siano state inconfutabilmente messe in circolo dal suo ex ragazzo dagli occhi blu, lui non se ne può capacitare, lui non può crederci; "non puoi credermi capace di questo" gli aveva detto, ed è vero, non lo crede (presente) capace di questo, il suo cuore urla e sbraita per raccontargli questo concetto, ma le tarme sono più forti, si fanno strada più velocemente, si impossessano di lui e uccideranno il suo cuore, e poi di lui che rimane? Poi di Louis che rimane?. Harry prega il destino di aiutarlo.

Louis è una settimana che è una carcassa umana, sono le sei e trenta del mattino e lui si sta avviando verso scuola così da non incontrare nessuno né al tragitto né in classe, costeggia ogni mattina il F.O.U.R, senza entrare mai, non beve più caffè. Quella mattina sulla porta si trova quel biondino amico di Liam di cui Louis non si ricorda il nome. "ei ragazzo strano" lo saluta il biondino, Louis si gira senza nessuna espressione in viso ma comunque risponde "ei ciao chi saresti tu?" il ragazzo dai capelli biondo platino con una faccia stranita risponde "sono Niall l'amico di Liam, quello che deve essere il tuo amico maschio" Louis inizia a capire ma la rivelazione non gli suscita niente "oh sì ricordo, ciao Niall" e fa per andare via ma Niall lo richiama ancora "ma come fai ad andare a scuola così presto, io alla tua età alle sei e mezzo mi ritiravo dalla discoteca non andavo a scuola, entra a prenderti un caffè almeno ti tengo compagnia io" Louis sente un nodo allo stomaco anche solo a sentire quella parola e al pensiero di bere un caffè che non sia con harry, deve trovare una scusa " ehm si scusa amico ma devo proprio andare devo ripetere per la prima ora, sarà per la prossima volta, ciao" e fa di nuovo per andare via, ma Niall non si arrende, lo richiama " va bene dai, ma almeno fammi questo favore, tienimi il telefono" Louis è molto confuso e per la prima volta da una settimana il suo viso mostra qualcosa: le sopracciglia corrugate, che è comunque qualcosa, perciò accennando addirittura un sorriso divertito risponde "cosa?" Niall con una mossa rapida gli lascia il telefono in mano e scappa dentro. Intanto che lo aspetta, gli arriva una notifica da instagram di cui non è possibile leggere il contenuto ma quello che salta agli occhi del ragazzo è lo sfondo: un arcobaleno con sopra scritto "KEEP CALM AND BE BRAVE" , Louis è a dir poco scioccato, così scioccato che dalla sua bocca fuoriesce una risata, un po' metallica e arrugginita ma sempre una risata, di quelle divertite, di quelle leggere, "ma non doveva essere uno sciupafemmine?" pensa Louis, intanto che aspetta quel ragazzo strano. Quando fuoriesce di nuovo dal bar ha in mano due tazze strabordanti di caffè che poggia su un tavolino lì vicino e si siede su una delle due sedie dicendo "ah forse avrei dovuto dirtelo, non accetto un no come risposta, ridammi il telefono" Louis si siede, non perché volesse assecondarlo ma perché dopo Harry quella è stata la prima vera ventata di novità di cui ha bisogno per distrarsi, non vede nessuna malizia in quel gesto, lui è ancora tristemente innamorato e l'altro è anche più grande di Louis, sanno entrambi che non significa nulla, ma sanno entrambi che Louis ha un estremo bisogno di distrarsi, e un estremo bisogno di caffeina. Niall è il suo amico maschio

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