Capitolo 4 - La cena

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Chloe e Manny si ritrovarono così di fronte alla porta che avrebbe condotto alla sala da pranzo. La ragazza la guardò, incerta sul da farsi. Continuava a pensare che non voleva avere nulla a che fare con quella gente, non aveva intenzione di sedere alla loro tavola, eppure sembrava non avere scelta.
"Su signorina, entri. La stanno già aspettando tutti." disse il maggiordomo, cercando di spronarla.
Chloe lo guardò, come un cucciolo smarrito che cercava supporto. 
"Ma scusa, tu non entri con me? Dai, entriamo insieme." gli disse rivolgendogli un sorriso. 
Manny contraccambiò il suo sguardo con un misto di imbarazzo e preoccupazione. Era palese che qualcosa lo stesse mettendo a disagio. Era come se ogni parola detta da Chloe, ogni azione compiuta dalla fanciulla, servissero apposta a metterlo in una situazione difficile. 
"No, non posso proprio farlo." le disse, sgranando gli occhi. 
La dodicenne si sentì ferita a quel rifiuto, non capacitandosene. Perché Manny non voleva stare con lei? Aveva forse fatto qualcosa che l'aveva offeso? 
"Perché non vuoi entrare con me?" gli chiese "Ho forse fatto qualcosa che ti ha infastidito?"
Il maggiordomo scosse la testa, rispondendo: "No, no, assolutamente. Non avete fatto nulla che mi abbia offeso, è che ho delle faccende da sbrigare."
Chloe lo guardò perplessa, chiedendogli "Faccende da sbrigare? Ma è ora di cena."
"Appunto, signorina. Devo finire di preparare le pietanze e cominciare i preparativi per servire la cena."
Senza attendere una risposta da parte della fanciulla, aggiunse poi: "Senza contare poi che il Signor Arclight non vuole vedermi troppo in giro. Sapete com'è, non è un uomo particolarmente comprensivo."
La ragazza comprese le motivazioni del ragazzo e così tornò a guardare la porta. Trasse un profondissimo sospiro, volendo farsi forza per ciò che l'attendeva.
Dopo un altro istante d'esitazione, Chloe decise che era il momento di entrare. Adagiò le mani sulle maniglie finemente lavorate della porta e diede ad essa uno spintone, spalancandola. 
Sotto gli occhi della dodicenne si aprì una grande sala, opulenta e meravigliosa. Grandi finestre illuminavano la sala ad arte, effetto che veniva accentuato dal bellissimo lampadario di cristallo, che dava l'illusione di essere quasi un sole nascente. Su una delle pareti, in particolare, Chloe notò un bellissimo ritratto, raffigurante un signore distinto abbracciato ad una bellissima donna.
Al centro della sala svettava un raffinatissimo tavolo in mogano coperto da una tovaglia completamente bianca con ricami in oro. E proprio a quel tavolo erano seduti i membri della sua famiglia: Tron, Five, Four e Three. Con lei la famiglia Arclight era praticamente al completo. 
Tutti loro si voltarono a guardarla, Four con espressione beffarda, Five con una completamente neutra, Three con una preoccupata. Ma a preoccuparla particolarmente fu lo sguardo di Tron, che si posò su di lei come quello di un saprofago che aspetta la morte della preda per poterne gustare le carni.
Il bambino, naturalmente, sedeva a capotavola, in quanto patriarca della famiglia. Five, in quanto maggiore dei fratelli, sedeva alla sua destra. Alla sua sinistra invece sedeva Four, esattamente di fronte a Five. Three, in quanto più giovane, era quello che sedeva più distante da Tron, in particolare sedeva accanto a Four. L'unica sedia libera era di fronte a lui, di fianco a Five, quello sarebbe stato il posto di Chloe. 
Per pochi ma apparentemente interminabili secondi un silenzio innaturale avviluppò la sala. Ben presto però, Tron lo spezzò con la propria voce.
"Bene, bene, bene." disse infatti "Guarda un po' chi si è degnata di farsi vedere stasera per cena. Sai, stavo quasi per venirti a prendere io stesso." 
Chloe abbassò lo sguardo, incapace di sostenere quello di Tron, e mormorò un sommesso "Scusatemi."
Ma il patriarca non sembrava dell'idea di voler lasciar cadere lì la questione, e infatti aggiunse: "Un requisito che si chiede in questa famiglia è la puntualità, tanto nella vita quanto nei duelli. Far attendere il resto dei commensali il proprio arrivo è una cosa estremamente sgarbata e indegna di una persona d'alto lignaggio. Ritieniti fortunata che, essendo la prima volta, non ti punisca per questa cosa."
La fanciulla si domandò cosa intendesse esattamente il bambino con quell'ultima frase, ma preferì non indagare sulla vicenda. Sempre tenendo lo sguardo basso cominciò a camminare verso quella che era palesemente la sua sedia. Sentendosi addosso gli sguardi di tutti, sentiva le gambe cominciare a tremarle, motivo per il quale sedersi non sembrava un'idea così malvagia.
Era quasi arrivata alla sedia, quando il silenzio che era tornato a regnare sulla sala fu nuovamente spezzato dalla voce di Tron.
"Un momento." le disse "Non ci stiamo dimenticando di qualcosa, forse?"
La ragazzina alzò lo sguardo, guardandolo perplessa. Fu proprio nel fare quell'azione, però, che i suoi occhi si posarono per un istante su Five. E fu a quel punto che si ricordò cosa dovesse fare prima di cena. 
La dodicenne si avvicinò al fratello maggiore e, sempre tenendo lo sguardo basso, gli pose le proprie più sincere scuse.
"Scusami, Five." disse.
Non ci fu la minima reazione da parte del maggiore, ma a reagire al suo posto fu invece Tron, che non pareva per nulla soddisfatto di quanto appena successo.
"E queste le chiami scuse formali?" la redarguì duramente "Sai cosa devi fare, sì o no?"
La fanciulla spostò lo sguardo sul bambino e in un impeto d'orgoglio disse: "Ma insomma, ho chiesto scusa!" 
Fu un solo istante, poi dovette riabbassare lo sguardo, quello di Tron era troppo per lei da sopportare.
"Non nel modo corretto." le spiegò "Mettiti in ginocchio, tocca con la tua fronte il pavimento con le mani in avanti e chiedi scusa come si deve." 
Le gote di Chloe si colorarono di rosso, come un grosso peperone maturo, imbarazzata all'idea di umiliarsi così di fronte ai fratelli. 
Continuando a sentire lo sguardo di tutti su di sé, però, sapeva di non avere scelta. Così, ingoiando il proprio orgoglio, decise di porre fine a quella storia. 
La ragazza si abbandonò sulle ginocchia, di fronte a Five. Appoggiò la parte anteriore del corpo al pavimento e infine anche la fronte, tenendo le mani in avanti come dettole da Tron. 
Anche in quella posizione poteva sentire lo sguardo dei fratelli, in particolare quello beffardo di Four che sembrava godere particolarmente da quella situazione. Esattamente opposto era lo sguardo di Three, che a differenza di Four, il quale sembrava godersi l'umiliazione della sorella, sembrava invece decisamente dispiaciuto della cosa.
Rimanendo in quella posizione, Chloe cercò di parlare con la voce più chiara e allo stesso tempo sommessa possibile: "Scusami Five, non dovevo mancarti di rispetto. Puoi perdonarmi?" 
La giovane sentì la soddisfazione di Tron alle sue parole, come il divertimento di Four. Ma, per la prima volta, percepì anche qualcosa da parte di Five.
Non seppe dire che cosa, in realtà. Il maggiore dei suoi fratelli rimaneva un enigma per lei.
"Sì, ti perdono." le disse, con tono sempre neutro "Ora alzati. È ora di cena."
E così la ragazza si rialzò, per poi prendere posizione sulla propria sedia.
Una volta presa posizione, Chloe non dovette attendere a lungo: infatti, Manny fece la sua apparizione sulla scena. 
La porta sul retro della sala si aprì, e con uno sferragliare il maggiordomo entrò. Portava uno di quei carrellini che la fanciulla aveva visto solo in tv nei ristoranti di lusso, ricolmo di quelli che sembravano degli antipasti: c'erano taglieri di salumi, alcuni dei quali anche molto ricercati, e dei tramezzini dalle composizioni raffinate.
Spiccavano poi dei piccoli bicchierini contenenti sul fondo una sostanza verde sulla quale era adagiata una mozzarella e sulla mozzarella un pomodorino.
Come lo vide, Chloe gli rivolse un radioso sorriso.
"Manny, ciao!" lo salutò, agitando la mano nella sua direzione "È un piacere rivederti!"
Il maggiordomo non contraccambiò il saluto, abbassando invece lo sguardo, come se non l'avesse né vista né sentita... anzi, come se stesse cercando effettivamente di ignorarla.
La dodicenne, però, non fece nemmeno in tempo a rimanerci male, capendo ben presto il perché della reazione da parte sua.
"Chloe Arclight! Quante volte hai intenzione di farti richiamare oggi?" esclamò Tron.
La ragazzina lo guardò perplessa, non capendo il motivo di quell'ennesimo richiamo.
"Ma che ho fatto stavolta?" chiese.
Il patriarca la guardò accigliato, con uno sguardo che ebbe il potere di farle tremare perfino l'anima.
"Noi siamo gli Arclight, una famiglia di nobile lignaggio." le spiegò il patriarca "E come tali, non possiamo dare troppa confidenza agli esponenti della servitù."
La ragazza voleva replicare, dirgli che non era giusto, ma non era in grado. Quel bambino continuava a farle troppa paura. 
Il maggiordomo mise al centro del tavolo sia il tagliere con i salumi che il piatto con i tramezzini, mettendo poi invece i bicchierini uno davanti ad ogni membro della famiglia. Fatto ciò, si dileguò dalla stessa porta da cui era apparso. 
Tron e i fratelli cominciarono a mangiare, ma Chloe rimase immobile. Guardava i salumi, i tramezzini, il bicchiere davanti a lei. Ma non aveva per niente fame. Sentiva lo stomaco avvolto in una morsa e non riusciva a forzarsi a ingurgitare una qualsiasi di quelle prelibatezze.
La sua esitazione non passò inosservata, infatti uno dei commensali si rivolse a lei.
"Tu non mangi?" le chiese Five, guardandola.
Senza contraccambiare lo sguardo, la fanciulla scosse la testa.
"No, grazie. Non mi ispira nulla di questa roba." disse.  
Solo a quel punto Tron parve distrarsi dalle sue cibarie, per rivolgere la propria attenzione ai commensali. Ovviamente, la sua attenzione fu dedicata interamente alla ragazza. 
"Questa è una casa, non un albergo." disse "Il maggiordomo ci ha preparato queste cose, e queste cose tu mangerai." 
Mentre il patriarca parlava, la fanciulla sentì altri sguardi su di sé: Four continuava a guardarla irrisorio, mentre Three sembrava preoccuparsi ogni volta di più.
Ma nonostante l'insistenza di Tron, Chloe non toccò cibo. Poco dopo, quando tutti gli altri ebbero finito con le loro pietanze, Manny fece di nuovo la sua comparsa in scena. 
Il carrellino, stavolta, presentava piatti molto diversi: o meglio, si trattava di un unico grande piatto con un gigantesco astice posto al centro e, sopra di esso, erano adagiati numerosi spaghetti.
Il maggiordomo raccolse i piatti vuoti dei vari commensali, indugiando un secondo su quello di Chloe. Per un istante la fanciulla notò perplessità negli occhi del ragazzo, insieme ad un misto di quella che pareva preoccupazione. Fu solo un istante, poi Manny tornò professionale come sempre: raccolse i piatti, anche se ancora pieni, e li mise con gli altri nella parte bassa del carrellino. A quel punto prese il grande piatto con l'astice e gli spaghetti e lo mise al centro del tavolo, per poi mettere davanti ad ognuno dei commensali tutto il necessario per prendere e mangiare.
Una volta fatto ciò, il maggiordomo sparì nello stesso modo in cui era apparso.
L'invitante pietanza non rimase a lungo al centro del tavolo: uno ad uno i vari componenti del nucleo familiare attinsero da essa, colmando i rispettivi piatti. Tutti, tranne una.
Chloe, infatti, era rimasta immobile a guardare il piatto con sguardo perso.
La fanciulla trasalì nel sentire all'improvviso un delicato colpetto sulla propria spalla, seguito poi da un altro.
Si voltò a guardare e vide Five che la stava osservando, tenendo un braccio proteso nella sua direzione.
"Ti serve aiuto?" le chiese "So che l'astice può essere complicato da mangiare, ma basta chiedere."
La ragazza si sentiva a disagio sotto quel contatto fisico. Eppure, a differenza di quanto accaduto con Tron, si rese conto di riuscire a reggere lo sguardo del fratello, freddo, sì, ma umano.
Scosse la testa, replicando "Non è questo, è che non ho fame. Grazie."
Five la squadrò un attimo e senza esitazione prese una porzione e la mise nel piatto della sorella, rimuovendo i gusci dell'astice con pochi, rapidi movimenti.
"Porzione ridotta. Ma almeno questa mangiala." le disse severamente.
Nonostante la premura del fratello maggiore, però, la giovane rimase immobile come una statua di sale, non dando il minimo cenno di voler mangiare.
A quella scena, Four si lasciò andare ad una breve risata.
"Forse togliere il guscio non è sufficiente per questa bamboccia." disse infatti "Io proporrei di imboccarla."
È una fortuna che gli sguardi non possano uccidere, altrimenti l'occhiataccia di Chloe avrebbe lasciato Four stecchito dove si trovava. Se non fosse stato per la presenza di Five e soprattutto di Tron, gli sarebbe saltata di nuovo addosso.
"Ma dai!" intervenne a sorpresa Three, sbattendo una mano sul tavolo "Ti pare il caso di scherzarci sopra? Dovresti sapere bene come ci si sente quando si viene strappati alla propria famiglia!"
Il diciottenne sbuffò, rispondendo seccato "Come se la soluzione possa essere crepare di stenti."
Anche Tron a quel punto intervenne, guardando la dodicenne: "Four ha ragione, saltare la cena non risolverà nulla. Chloe, mangia."
Nonostante il timore suscitatole dal bambino, Chloe scosse debolmente la testa, continuando a rimanere ferma nel suo rifiuto.
In tutto quello scambio di parole, Five era rimasto concentrato sulla sorella. Il fatto che si rifiutasse di mangiare proprio non gli piaceva, e non per le ridicole ragioni del padre, bensì perché la cosa gli suscitava una certa preoccupazione.
Fu a quel punto che la porta si aprì nuovamente, e Manny ricomparve nella sala con il suo carellino, sul quale c'era l'ultima portata salata di quella cena: un grande tagliere con sopra adagiate dieci fettine di carne di bisonte cotta ad arte e cinque coppe ricolme di deliziosa salsa d'accompagnamento.
Mentre recuperava i piatti vuoti, il maggiordomo notò che la ragazza di nuovo non aveva toccato cibo. La guardò per un istante, poi prese anche il suo piatto e lo mise con gli altri. Servì nei piatti dei commensali due fette di carne a testa e pose accanto ad ogni piatto una delle coppe, per poi uscire dalla sala.
La scena che si svolse fu l'esatta copia delle precedenti: Chloe ferma immobile a guardare il piatto come una rana lontana dallo stagno.
Five guardò prima il piatto, poi lei. Schiuse le labbra per parlare, ma prima che avesse occasione di farlo, Tron lo interruppe, prendendo parola per primo.
"Senti, qui le regole sono chiare: o mangi quello che è stato preparato o vai a letto senza cena."
La voce del patriarca era dura come una pietra tombale.
"Ora prendi la forchetta e mangia, oppure fila in camera tua." aggiunse.
Chloe non se lo fece ripetere due volte e vedendo l'opportunità di lasciare quella sala e i suoi occupanti si alzò senza battere ciglio.
Diede le spalle al resto della tavolata e si incamminò con andatura decisa in direzione della porta. Tuttavia, quando era ormai giunta in sua prossimità, sentì le forze venirle meno, la testa vorticarle come un maelstrom e i sensi appannarsi.
Per evitare di cadere fu costretta ad appoggiarsi al primo sostegno utile, ovvero un divanetto lì posto.
Nel vedere ciò, Three si alzò di scatto, precipitandosi senza alcuna esitazione dalla sorellina.
"Chloe! Chloe, stai bene?!" esclamò, fortemente preoccupato.
Ripresasi un attimo, la ragazza lo guardò e scosse la testa, rispondendo "Sto bene, non è nulla."
"Three, torna al tuo posto. Subito." ordinò Tron.
A malincuore, il ragazzo obbedì. Lanciò un ultimo sguardo preoccupato alla sorella e tornò al proprio posto.
Il patriarca afferrò un campanellino presente sul tavolo e lo suonò. Come l'ebbe fatto, Manny si precipitò nella sala.
"Sì? Come posso essere utile?" chiese, guardando Tron avendo cura di non incrociarne mai lo sguardo.
"Accompagna la ragazzina in camera sua. Ma non metterci troppo, sto ancora aspettando il dolce." gli ordinò.
Il maggiordomo annuì e si recò subito da Chloe. Dandole sostegno, la scortò fuori di lì, verso la sua stanza.

Spazio autrice

Ciao a tutti. Spero che la storia vi stia piacendo. Ci tenevo ad avvisare che sul secondo profilo di LordCousland, ovvero @The_King_of_Games_95 sta venendo pubblicata la sua fanfiction su Yu-Gi-Oh GX. Le nostre storie fanno parte dello stesso universo narrativo, quindi se volete dateci un'occhiata. Detto ciò, vi auguro una buona giornata e alla prossima :D.

Yu-Gi-Oh Zexal - Legami di Sangue Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora