13. Verità che vengono a galla

168 2 0
                                    

L I L I T H

Oggi, 7 novembre sono tre mesi che il mio gemello è morto. Mi siedo difronte alla sua lapide, gli lascio sopra un mazzo di viole, le sue preferite.

<<Sai Louis, da quando non ci sei tutto sembra così pesante, così finto... tutti mi dicono che supererò la tua morte, ma io credo che non lo farò mai. Quando sei morto hai portato via una parte di me, hai lasciato ricordi di te che mi piacerebbe rivivere: le risate, i gossip alle tre del mattino, le favole prima di andare a dormire, gli abbracci dove mi sentivo tremendamente al sicuro, ricordo ancora il tuo odore e mentirei se dicessi che non uso il tuo profumo quando sento nostalgia di te, il tuo odore dolce e aspro che sapeva di te, che ogni volta era mischiato al tuo orrendo bagnoschiuma e al dopobarba, ricordo le figure di merda con le zie che non vedo da mesi. Credo che la tua morte non l'abbia superata nessuno, giuro che toglierei la mia stessa vita o brucerei  tutto pur di riaverti qui con me: con me a scegliere come vestirmi per una festa, con me quando piangevo, con me quando desideravo pestare i ragazzi che mi facevano soffrire e magicamente il giorno dopo erano in ospedale, ricordo quei momenti come fosse ieri. Avrei così tante cose da raccontarti, ma so che sto solo buttando parole al vento perché sei morto e io sono sola.>> Mi scappa un singhiozzo, tiro su con il naso ammettendo la verità che ancora rifiuto di accettare... mio fratello gemello è morto. <<Sai, ho trovato due amiche, si chiamano Emily e Sabrina, mi piacerebbe fartele conoscere, ma sei un fottuto fantasma. Vorrei essere morta io al posto tuo, non sai quante volte ci penso, avrebbero sofferto tutti molto meno, tu eri perfetto e io una stupida cogliona, farei di tutto per fare uno scambio con te. Cazzo!>> Urlo frustata mentre lacrime rigano il mio viso. Il cimitero è deserto, ci sono solo io e qualche gatto che miagola. Ci siamo io e miei fantasmi, io e la mia tristezza, ci sono io, ci siamo io e la mia voglia di farmi male, farmi così male da provare il suo stesso dolore e magari soffocarci. Le gambe leggermente scoperte dagli strappi sulle ginocchia ora sono a contatto con l'erba umida, rabbrividisco.
<<Sogno ancora che tu sia vivo.>>Ammetto, è il mio sogno più frequente, quello che disturba di più le mie notti e che mi costringe a passerle insonni, fra alcol e droghe nei momenti di totale depressione.

Un rumore di ramo rotto mi fa sobbalzare, mi giro di scatto e improvvisamente mi sembra di essere in un film horror. Mi alzo e mi pulisco le ginocchia sporche di terra che purtroppo ha sporcato anche i jeans, faccio passi lenti e cauti, mi avvicino a un piccolo pozzo da dove è provenuto il rumore, stringo il manico dell'arma che tengo sempre con me, vado cauta, ma fortunatamente l'unico essere vivente oltre me è un gattino nero, che miagola e si strofina contro la mia gamba.
<<Ehy piccolo, mi hai fatto spaventare.>> Lo prendo in braccio posando l'arma, accarezzo la testolina del piccolo animale che miagola dolcemente a ogni carezza.
<<Vorrei portarti con me, ma non posso.>> Lo poso a terra ed esco dal cimitero. Mi giro e noto che il gatto trotterella dietro di me.
Salgo in moto tentata di schiantarmi contro un muro o andare da qualche parte a ubriacarmi, credo che opterò per ubriacarmi e schiantarmi da ubriaca.

🦑

Non cedo alla tentazione e arrivo a casa sana e salva.

<<Ehy Lili.>> Mi saluta Aisha.
<<Ciao Sha.>> Faccio cenno del mento.
<<Ti è arrivata una lettera anonima.>> Mi porge la busta marchiata in rosso dallo stampo di un bacio. Apro la busta trovandoci dentro un piccolo foglio.

"Non è come pensi, tutto intorno a te è una bugia, le persone di cui ti fidi di meno sono quelle di cui ti dovresti fidare di più. Con LUI non è finita."

Con lui? Chi sarebbe questo lui? Chi mi nasconde cosa?

Mi porto la lettera al naso, sentendo un odore forte di cannella, bergamotto e cacao, ciò significa che la lettera è stata spedita da poco e da qualcuno che l'abbia spruzzato prima di lasciarla, comunque è un profumo femminile, quasi da bambina, così zuccherato da dare la nausea, mi sembra un profumo così familiare ma al tempo stesso nuovo. Dentro la busta trovo un biscotto della fortuna, spesso in due i biscotto e dentro come sospettato non c'è niente di fortunato solo dei numeri, due numeri che non portano a niente ma che potrebbero portare a tutto, infatti preceduti da un prefisso telefonico, il prefisso russo: +7 65...
Chi cazzo mi minaccia dalla Russia? Che cazzo c'entro io con i russi? Cosa c'entro, perchè certamente assassini non lasciano il proprio numero di telefono, ti vengono a trovare sotto casa.

CORRUPT SOULS Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ