Lacrime che scorrono

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Piangeva, entrambi lo facevano, incuranti di cosa sarebbe successo, le lacrime scorrevano lungo i loro volti, mentre gli occhi non riuscivano a fare altro che fissare ciò che avevano davanti.

«Ti prego dimmi che sei vero, non voglio chiudere gli occhi e non trovarti qui quando li riaprirò.» gemette fra un singhiozzo e l'altro Izuku, la mano che scendeva dal volto del biondo per afferrargli il colletto della maglia che indossava.

«Solo se mi giuri di non sparire a tua volta, Non mi lasciare più Izuku, te ne prego.» disse con voce roca Katsuki avvolgendo le braccia attorno al corpo del verdino, percependolo caldo nonostante l'acqua gelida in cui erano immersi.

«Kacchan.» pianse con più foga il minore, il desiderio di tenere stretto l'altro anche con quel moncherino che era diventato il suo braccio.

«Sì, continua a dire il mio nome.» e si sentì il cuore ricucirsi ad ogni lacrima che gli vedeva versare, contando ogni lentiggine che costellava il suo viso, ammaliandosi di quel sorriso che sbucava tra il muco e il pianto.

«Non mi lasciare mai più Kacchan.» urlò spingendosi in su, fuori dall'acqua portando il biondo con sé e facendolo fine a sua volta nella stessa posizione in cui lo aveva fatto cadere, «Non posso più vivere senza te, ti prego.»

Katsuki non si perdeva nessun dettagli di quel ragazzo che lo stava investendo, beandosi di lui, del suo calore, della sensazione di averlo tra le braccia, almeno fino a quando non sentì che qualcosa era cambiato e lo allontanò da sé per guardarlo meglio, scorgendo quella placca di metallo che sigillava la parte del braccio amputata.

«Izuku.» pianse il maggiore toccandogli il metallo che si era raffreddato nell'acqua, «È colpa mia questa, perché non era accanto a te.»

«No, Kacchan, non lo devi neanche pensare.» rispose il verdino accarezzando il volto sconvolto del maggiore, cercando di cancellare la paura che vedeva impressa nei suoi occhi con tocchi leggeri della mano, «Questa è colpa mia che non mi sono fermato quando avrei dovuto. Sapevo che stavo esagerando, ma come potevo fermarmi se...» ma non finì mai la frase, notando che il fianco del biondo era scoperto, la maglietta si era sollevata per rivelare un'enorme cicatrice ancora violacea.

Katsuki intuendo dove lo sguardo del verdino era diretto, si apprestò subito a coprire lo scempio che era diventato il suo corpo.

«Non sono più quello di un tempo.» disse il biondo distogliendo lo sguardo, «Senza te al mio fianco mi sono convinto che la mia vita non aveva alcun senso, quindi mi buttavo a capo chino in mezzo ad ogni missione, nella speranza di rimanere ucciso.»

«Kacchan, come hai potuto? Perché arrivare a tanto?» chiese Izuku sentendo in quelle parole la verità che non riusciva a dire a sé stesso, che anche lui aveva sempre chinato la testa davanti il pericolo, cercando la morte ad ogni azione.

«Perché la mia vita non ha valore se non la condivido con te.» rispose afferrandogli il volto, cancellando con i pollici le lacrime che non smettevano di scendere, «Volevo morire per raggiungerti.»

«Sono qui ora Kacchan, non ti lascerò più, perché anche la mia vita senza te non ha senso. Ti ho amato così tanto che da quando non sei più nella mia vita mi sento morto.» disse il minore avvicinando il volto a quello del biondo posando la fronte contro quella di lui.

«Allora dimmi che sei veramente qui e che non ci lasceremo più.»

«Non posso vivere in un mondo in cui non ci sei.»

Rostig RotNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ