Due che diventa uno

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Fuun momento al di fuori delle concezioni del tempo.

In due universi paralleli dove ognuno aveva perso la propria ragione per continuare ad essere quello che era diventato, si ritrovarono nello stesso istante, nello stesso posto a congiungere le loro menti.

Avrebbero potuto pensare, se solo fossero stati lucidi in quel momento, che si trattava di un qualche quirk, la manifestazione di un'unicità di qualcuno di passaggio che non era riuscito a controllarsi, ma quando davanti i loro occhi si dipanò quella scena, i loro cuori all'unisono ebbero un sussulto.

Izuku che si era avventurato a piedi, era giunto ai pressi di quella riva dallo stesso passaggio da cui giungevano da piccoli.

Katsuki dal canto suo, dato che era precipitato dal cielo come Icaro, si ritrovò barcollante ad arrivare dal lato opposto.

Entrambi erano a pochi metri l'uno dall'altro, ma non si videro, gli occhi calamitati nelle acque basse e limacciose di un rigagnolo dove le acque di un recente temporale, sembravano muoversi con veemenza, però non attorno ai due bambini che vi si trovavano dentro.

Izuku vide la schiena del sé stesso giovane piegata mentre porgeva la mano verso un piccolo Katsuki, l'espressione del volto del biondo che poco alla volta mutava.

Katsuki invece fissava il piccolo sé mentre si accarezzava i capelli, nascondendo l'imbarazzo per la rovinosa caduta, ma ecco arrivare il bambino che in quel momento avrebbe disprezzato per molto tempo e senza una valida ragione.

Entrambi sapevano dentro il loro animo, che se la storia si fosse ripetuta come allora, niente nella loro vita sarebbe cambiata.

Izuku scattò in avanti, il braccio mozzato si spinse in avanti, come se fosse naturale.

Katsuki scatto in avanti, pronto per afferrare il polso del sé stesso bambino che si stava già sollevando per schiaffeggiare quella mano.

Entrambi erano ad un soffio, un battito di ciglio li separava dall'interrompere quello scempio che sarebbe diventata la loro vita se solo quel gesto fosse stato compiuto.

La scena sparì da davanti i loro occhi e il verdino che aveva spento istintivamente il quirk per lo shock, si ritrovò scaraventato tra le acque luride del fiume, un corpo caldo e pesante che gli premeva contro il torace.

Il biondo si ritrovò a sbattere gli occhi freneticamente, stava per afferrare quel polso, quando tutto era sparito e si era trovato immerso nell'acqua fino alle spalle, sentendo contro di sé qualcosa che non era il letto del fiume, era troppo caldo e morbido contro la sua pelle gelata per il volo in alta quota.

Un volto troppo familiare emergeva dal pelo dell'acqua, due occhi verdi lo fissavano disperati, una luce che non pensava avrebbe mai rivisto gli si accese nel cuore, nonostante nella sua mente si fosse presentato il dubbio che forse alla fine era impazzito.

Era impazzito, questo pensò Izuku vedendo quel volto che amava nonostante tutto il tempo passato, si sentì crepare il cuore per la speranza che forse non era solo un sogno quello che aveva davanti.

«Non sei vero? Ti prego dimmi che non sono impazzito?» gemette il verdino allungando la mano e accarezzando quel volto che non svanì a contatto con essa, percependone la peluria appena accennata di barba.

«Ti prego, no.» biascicò il biondo sentendo il calore di quella mano invadergli la guancia, sfregandosi contro di essa per accertarsi che fosse veramente lì.

Rostig RotOù les histoires vivent. Découvrez maintenant