Capitolo 5

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Intanto che io e Kate sorseggiamo il tè caldo, veniamo raggiunte da Bradley.

Pronto per uscire, occhiali da sole, giacca di pelle nera con un golfino bianco sotto, jeans blu scuro.

«Andiamo?»

Annuisco e basta.

«Ah ragazzi, prima di andare vorrei ricordarvi che io e Matthew andiamo a cena fuori, vi arrangiate voi?»

«Ovviamente!»

Uscendo lascio che l'aria gelida mi accarezzi per un attimo le guance, la voce di Bradley mi riporta alla realtà.

Non so se sarebbe il caso di tornare sul luogo dell'incidente dopo tanto tempo e, soprattutto, non so se sono pronta a riaprire la ferita.

Ho la strana sensazione che qualcuno o qualcosa abbia bisogno di me, forse sono impazzita.

Il motore ronza piano mentre sono seduta sul sedile del passeggero.

Londra sta lentamente svanendo nel nostro specchietto retrovisore, lasciando il posto alla strada che si estende come un nastro grigio sotto il cielo nuvoloso di novembre della Gran Bretagna.

Guardo fuori dal finestrino, immersa nei miei pensieri.

Gli alberi lungo la strada, ormai spogli delle foglie autunnali, si stagliano come scheletri contro il cielo grigio.

Bradley guida con sicurezza, di tanto in tanto sento i suoi occhi addosso, sorrido o almeno ci provo.

Il paesaggio cambia gradualmente mentre attraversiamo piccoli villaggi e città.

Sussulto appena Bradley appoggia la sua mano sulla mia gamba, non mi sono accorta che fossimo arrivati.

«Se vuoi, andiamo.»

«No, e non lo so...»

Mi mordo il labbro inferiore prima di continuare a parlare un po' incerta, cercando di trovare le parole giuste per esprimere i miei pensieri.

«Non so nemmeno cosa cercare.»

«Beh, se non guardiamo, non lo sapremo mai».

Distolgo lo sguardo da lui e lascio che la mia attenzione si ponga sui fiori freschi appesi al palo.

Sono lì, in colori vivaci, un gentile omaggio al luogo in cui l'auto di mia madre si è schiantata quel fatidico giorno.

Sospesa nel tempo la collana dei ricordi perdutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora