Sono avvolta in una morbida coperta rosa e bianca sul divano e guardo i cartoni animati con mio padre, la nostra casa è vuota senza mamma.
Mi rilasso completamente mentre papà mi accarezza delicatamente i capelli, ma il campanello disturba la quiete.
Vedo mio padre accigliato, preoccupato per l’improvvisa interruzione.«Salve! Siamo due poliziotti, abbiamo saputo che Elisa è tornata a casa, volevamo fare delle domande alla bambina se possibile».
Papà si gira e mi guarda per un attimo.
«Certo, entrate, Elisa, tesoro di papà, vieni?»
Sposto lo sguardo da lui ai due uomini, uno di loro è molto alto e robusto, mi spaventa, rimango sul divano, sento le lacrime che mi pizzicano gli occhi. L’altro poliziotto, invece, sembra più giovane e meno minaccioso, con un’espressione più amichevole e rassicurante.
Scuoto la testa.
Si avvicina in ginocchio.
«Non preoccuparti, resterò qui al tuo fianco, non ti lascerò sola».
Scosto timidamente la coperta e mi alzo dal divano, raggiungendo i due uomini ancora in piedi.
L’uomo dal grande ventre allunga la mano verso di me.
«Ciao piccola, sono Oscar e lui è il mio amico Daniel, siamo qui per chiederti alcune cose, ok?»
Senza aspettare la mia risposta, inizia a chiedere.
«Ricordo solo la voce del padre di Bradley».
Abbasso lo sguardo e mi guardo le punte dei piedi, mi mordo il labbro inferiore.
«Nient’altro?»
«No…»
A intervenire è mio padre.
«Mi dispiace, la bambina è rimasta traumatizzata, è normale che i ricordi siano confusi.»
«Sì, abbiamo capito, toglieremo il disturbo, buona sera».
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Sospesa nel tempo la collana dei ricordi perduti
ChickLitLa pioggia danza sui finestrini della macchina mentre mia madre percorre Marlow Rd, una strada bordata da alberi di varie dimensioni. Sono seduta sul sedile posteriore, impegnata con la mia bambola di pezza...