Capitolo 6

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Sono avvolta in una morbida coperta rosa e bianca sul divano e guardo i cartoni animati con mio padre, la nostra casa è vuota senza mamma.

Mi rilasso completamente mentre papà mi accarezza delicatamente i capelli, ma il campanello disturba la quiete.
Vedo mio padre accigliato, preoccupato per l’improvvisa interruzione.

«Salve! Siamo due poliziotti, abbiamo saputo che Elisa è tornata a casa, volevamo fare delle domande alla bambina se possibile».

Papà si gira e mi guarda per un attimo.

«Certo, entrate, Elisa, tesoro di papà, vieni?»

Sposto lo sguardo da lui ai due uomini, uno di loro è molto alto e robusto, mi spaventa, rimango sul divano, sento le lacrime che mi pizzicano gli occhi. L’altro poliziotto, invece, sembra più giovane e meno minaccioso, con un’espressione più amichevole e rassicurante.

Scuoto la testa.

Si avvicina in ginocchio.

«Non preoccuparti, resterò qui al tuo fianco, non ti lascerò sola».

Scosto timidamente la coperta e mi alzo dal divano, raggiungendo i due uomini ancora in piedi.

L’uomo dal grande ventre allunga la mano verso di me.

«Ciao piccola, sono Oscar e lui è il mio amico Daniel, siamo qui per chiederti alcune cose, ok?»

Senza aspettare la mia risposta, inizia a chiedere.

«Ricordo solo la voce del padre di Bradley».

Abbasso lo sguardo e mi guardo le punte dei piedi, mi mordo il labbro inferiore.

«Nient’altro?»

«No…»

A intervenire è mio padre.

«Mi dispiace, la bambina è rimasta traumatizzata, è normale che i ricordi siano confusi.»

«Sì, abbiamo capito, toglieremo il disturbo, buona sera».

Sospesa nel tempo la collana dei ricordi perdutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora