CAPITOLO 11

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Rodrigo li stava aspettando davanti alla porta di casa sua.

"Eccovi qui finalmente! Allora?"

"Allora, abbiamo incontrato tuo figlio."

Dopo la conversazione in macchina, Minerva era estremamente contenta che Reign fosse uno stacanovista e che non pensasse ad altro che al suo lavoro. Anche lei avrebbe preferito pensare al lavoro piuttosto che al suo passato.

Comunque, non riusciva a capirlo... Le sembrava che il corpo di Reign fosse abitato da due personalità diametralmente opposte. Adesso era gentile, attento e quasi affettuoso e poi tornava ad essere distaccato, insensibile, arrogante. Come lo era in quel momento...

Non gli importava d'aver riaperto vecchie ferite. Non gli importava che i suoi nervi fossero a pezzi, il suo cervello fosse intorpidito. Aveva spinto ancora e ancora per avere risposte alle sue domande e le aveva ottenute. Poi era andato avanti, lasciandola ad affrontare le ripercussioni. Ancora un altro motivo per ignorare l'attrazione che stava nascendo tra loro.

Rodrigo fece cenno di seguirlo.

"Okay, hai incontrato mio figlio... E?"

"Ed è un artista molto dotato. La tua Minnie si è inventata una storia riguardo ad una mostra che avresti intenzione di organizzare per un artista promettente, aggiungendo che lui fosse uno dei candidati che stavamo valutando."

"E?"

"Se l'è bevuta."

Raggiunsero il salotto. Rodrigo si voltò verso di lei.

"È così?"

Minerva trasalì. Come se non fosse già abbastanza terribile aver appena raccontato all'uomo per cui provava dei sentimenti la cosa più orribile che le fosse mai capitata e lui non le aveva mostrato una briciola di compassione, ora l'aveva anche gettata in pasto ai leoni.

"Be', sì... Ho pensato fosse meglio dargli del tempo... Hmm... Dare del tempo a tutti e due per conoscervi prima di arrivare al dunque... prima che scoprisse che tu sei suo padre. Possiamo portarlo qui ogni giorno per mostrargli la tua casa e decidere come preferirebbe esporre il suo lavoro qui..."

Rodrigo scosse la testa.

"No, querida. Non va bene così... Se lo dobbiamo fare, lo facciamo bene. Affittiamo una galleria con un curatore che organizzi una vera mostra."

Guardò Reign.

"Il suo lavoro è abbastanza buono per essere messo in mostra?"

"No, Rodrigo, neanche lontanamente," rispose Reign.

Minerva lo fissò stordita. Cosa diavolo stava facendo?

"Come?" chiese Rodrigo, confuso quanto Minerva.

"È veramente fenomenale!" esclamò sorridendo. "Tuo figlio è un artista magnifico."

La risposta la fece respirare. Per un momento aveva temuto il peggio. Il cuore di Minerva si fermò quando vide gli occhi di Rodrigo che si accesero di gioia. Era quella luce che poteva vedersi solo negli occhi di un padre orgoglioso.

Così, dimenticò la discussione che aveva avuto con Reign in macchina. Dimenticò la preoccupazione pensando di aver gestito tutto nel modo sbagliato. Dimenticò i suoi problemi passati. Adesso capiva la ragione di questo viaggio.

"Minnie, Minnie... Sei brillante proprio come immaginavo, mi querida."

Reign trattenne a stento una risata mentre Rodrigo si avvicinò al bar.

LA BELLA ASSISTENTE & IL CEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora