CAPITOLO 22

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Era andato via...

Reign l'aveva baciata, l'aveva tenuta tra le sue braccia per tutta la notte e poi, era andato via. A nulla erano servite le sue suppliche, a nulla era servito calpestare il suo orgoglio... Reign l'aveva abbandonata lì e se n'era andato via senza girarsi, senza una solida motivazione.

Minerva continuò a fissare le ante dell'ascensore in completa confusione.

Era andato via... Ma non era solo andato via. Nel corso delle ultime ore passate accanto a lei e alla sua famiglia, Reign aveva deciso che non potevano stare insieme. Aveva deciso che lei non era abbastanza per lui.

Ritornò nella sala d'attesa e dopo aver inventato una scusa per la partenza di Reign, rimase piuttosto silenziosa, cercando di mantenere le apparenze dinanzi alla sua famiglia, provando a convincere sé stessa che le parole di Reign e la sua decisione di andare erano sbagliate.

Ma più le ore passavano, più si rendeva conto che forse, non era così compatibile con lui. Insomma, lo aveva strappato dai suoi affari e portato in una città sconosciuta, gli aveva fatto comprare dei jeans e delle t-shirt in un semplice negozio d'abbigliamento e gli aveva promesso una colazione che non aveva avuto. Tutto questo mentre i suoi genitori, specialmente sua madre, li guardavano con disapprovazione.

E se vedere le sue origini povere, la città dov'era cresciuta, la casa umile dove aveva vissuto prima di venire a New York, com'era la sua famiglia nei momenti di crisi... se tutto questo gli avesse fatto capire chi era lei veramente?

E se l'avesse guardata attraverso una specie di filtro ingannevole, pensando che Minerva fosse qualcosa che non era?

E se per tutto questo tempo, Reign l'avesse davvero trasformata nella donna che avrebbe voluto che lei fosse?

Il dolore le strinse il cuore, le tolse il fiato. Proprio come aveva dato un nuovo aspetto alla 'Dante's Search', il motore di ricerca creato da Liam Witt e Leonard Cahill, Reign aveva cercato di rimodellare lei, di creare la donna perfetta.

La donna degna per uno come Reign Keller.

Le aveva fatto accettare una nuova carriera, le aveva comprato un vestito... Era ovvio che la stava trasformando nella donna che voleva che fosse. Santo cielo... Era stata una sciocca a non accorgersene.

E poi, l'aveva chiamata 'bellissima', l'aveva baciata in un modo così travolgente da farla dimenticare ogni singolo uomo che non fosse lui, ma Reign non l'amava... No, lui amava la donna in cui la stava trasformando. Non amava la vera lei.

Minerva Martin in versione 2.0 era l'oggetto dei suoi desideri non la piccola, noiosa Minerva Martin che era entrata nel suo ufficio nel primo giorno.

Suo padre non aveva ragione, ma non aveva neanche del tutto torto. Reign poteva non essere il tipo di uomo che l'avrebbe usata e abbandonata, però era il tipo di persona che avrebbe notato il potenziale altrui per trasformarlo in ciò di cui aveva bisogno.

Dopo averla vista per quello che era davvero, probabilmente si era accorto che i cambiamenti non sarebbero durati. E sapeva con certezza che Reign non sarebbe tornato.

Lo aveva perso...

Ma si poteva perdere qualcuno che non le era mai appartenuto?

Le si riempirono gli occhi di lacrime.

Aveva quasi fatto un errore grande quanto quello che aveva fatto con Harland.

****

Reign tornò in Spagna e si organizzò con Rodrigo per farsi mandare una limousine all'aeroporto privato. Anche se non era riuscito a dormire o lavorare durante il volo, si era rifiutato di pensare ininterrottamente a Minerva.

LA BELLA ASSISTENTE & IL CEOWhere stories live. Discover now